Missioni Consolata - Maggio 2008

MISSIONI CONSOLATA MC MAGGIO 2008 29 assunta dopo la cocaina, allo sco- po di sedare l’effetto eccitante del- la prima (ovviamente i pusher si sono adeguati a questa necessità ed ora smerciano i due tipi di dro- ga contemporaneamente), oppure molti consumano contemporanea- mente droghe ed alcolici, o me- scolanze di droghe diverse di ulti- ma generazione ( ecstasy, shabu, ecc. ). LE COLPE DELLE CASE FARMACEUTICHE Storicamente la diffusione socia- le delle sostanze psicoattive risale agli inizi degli anni ’60 in ambien- ti controculturali da un lato e in quelli dei giovani degli strati emar- ginati per caratteristiche di classe o etniche, dall’altro, con predile- zione per il consumo di allucino- geni e di hascisc. All’inizio degli anni ’70, le droghe si diffusero tra i giovani qualunque, cioè i prole- tari delle periferie, i ragazzi sban- dati, ma anche tra onesti lavorato- ri e in Italia fecero il loro ingresso con notevole abbondanza gli op- piacei, eroina in testa. Va detto che il passaggio da un periodo, gli an- ni ’50, in cui pochissimi facevano uso di stupefacenti, ai periodi suc- cessivi, caratterizzati da un consu- mo via via crescente di queste so- stanze, è sicuramente cor- relato all’avvento di un benessere economico, che ha trasformato le droghe in beni di consumo. La re- te mafiosa, che presiede al narcotraffico, si è inserita solo in un secondo mo- mento nella diffusione di queste sostanze. In Italia, come inmolti al- tri stati, l’esordio delle so- stanze psicoattive è stato favorito dalla diffusione di prescrizioni mediche di tranquillanti, di amfetami- ne (proibite da noi solo nel 1972, mentre in Svezia lo erano dal 1944), di sonni- feri e di analgesici. Pur- troppo questi farmaci han- no incontrato un notevole successo presso il pubbli- co e questo ha indotto le case far- maceutiche a non arretrare davan- ti ai primi casi d’intossicazione da tali prodotti e ad evitare i controlli sulla fabbricazione e sulla distri- buzione. In tale modo è stata crea- ta una popolazione di persone as- suefatte e dipendenti da farmaci. Inoltre molte amfetamine veniva- no iniettate per via endovenosa e ciò ha sicuramente contribuito a formare delle persone dipendenti, che, una volta proibite queste so- stanze, si sono ritrovate a sosti- tuirle con l’eroina. CENTRI DI RECUPERO: NATI PER L’EROINA I servizi pubblici per le tossico- dipendenze ed i centri di recupero privati sono sorti con il preciso sco- po di trattare i casi di dipendenza dall’eroina ed, in tal senso, per- mettono un censimento degli eroi- nomani seguiti, mentre è molto più problematico contare coloro, che fanno uso di altre sostanze, perché fanno parte di un mondo sommerso e raramente si rivolgo- no a queste strutture, che del re- sto non sempre sono attrezzate per trattare i casi di dipendenza da droghe non oppiacee (cocaina, am- fetamine ed altri stimolanti). Del resto è più facile trattare un caso da eroina (che ha un’azione se- dante) con il suo sostituto, il me- tadone, piuttosto che un caso di di- pendenza da una sostanza ecci- tante (non si può sostituire un eccitante con un altro, anche se meno tossico, mantenendo la per- sona in uno stato di eccitazione, che di per sé è un problema). Se si esaminano i dati forniti dal ministero della Sanità e da quello dell’Interno, gli eroinomani censi- ti erano circa 155.000 nel 1999, di cui il 14-15% donne, con un rap- porto uomini/donne di circa 5,6:1. Tale rapporto tende a scendere nelle regioni del Nord (soprattutto Lombardia ed Emilia-Romagna) a 4:1 e nelle città del Nord (Milano e Torino) a 3:1. In pratica, lo scarto tra uomini e donne, in fatto di consumo di dro- ga, tende a ridursi in quel- le zone, che sono più be- nestanti e paritarie e dove la libertà di movimento, di comportamento e di con- sumi delle donne è mag- giore. Bisogna comunque tenere presente che le donne spesso mostrano una notevole diffidenza verso le strutture terapeu- tiche, se hanno figli, per- ché esiste la possibilità che questi vengano sottratti al- la madre tossicodipenden- te, da un’assistente socia- le, ed affidati ad altri. Il nu- mero delle tossicodipen- denti potrebbe quindi es- sere decisamente superio- re. Attualmente, l’età media di coloro, che si rivolgono alle strutture terapeutiche è compresa in un range , che va dai 30 ai 40 anni ed oltre e si tratta di consu- 500.000 FIORI DI PAPAVERO producono 10 K G DI OPPIO da cui, dopo raffinazione, si ricava 1 K G DI EROINA PURA da cui, dopo l’aggiunta di varie so- stanze da taglio, si ricavano 20.000 BUSTINE DA STRADA una bustina è una dose 1 DOSE EFFICACE contiene circa 3-5 milligrammi di prodotto La filiera dell’eroina A sinistra: molte discoteche sono diventate luogo di smercio e consumo. A lato: amfetamine illegali riversate sul mercato nero.

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