Missioni Consolata - Febbraio 2008

MISSIONI CONSOLATA una sola politica estera, un esercito e una cittadinanza africana. Julius Nyerere, l’allora presidente della Tanzania affermava: «Lavoria- mo per l’unità, con la convinzione che senza di essa, non c’è futuro per l’Africa». CAPI DI STATORIUNITI Così nella conferenza di Accra (Gha- na) dei capi di stato africani, del lu- glio scorso, la questione è stata a lungo dibattuta. Nella dichiarazione finale i capi di stato si dicono convinti «che l’ultimo obiettivo dell’Unione africana è la nascita degli Stati Uniti d’Africa, co- me previsto dai padri fondatori dell’Organizzazione di unità africa- na». Ma, come afferma il ministro degli esteri del Kenya, Raphael Tuju: «Il diavolo sta nei contenuti», ovvero: tutti sono d’accordo che l’unità è in- dispensabile, ma le modalità e i tem- pi con cui arrivarci fanno discutere. Per molti leader africani resta valido quel proverbio swahili che dice: «La strada per concretizzare questo so- gno è disseminata di grandi ostacoli, tanto esterni che interni». Il piccolo gruppo di Gheddafi e del presidente senegalese Abdou- layeWade, che vogliono un proces- so rapido con un singolo atto dai leader, sognano una rivoluzione che muterebbe i 53 paesi del continente dal mattino alla sera, in un unico sta- to, con un solo presidente e parla- mento, sul modello statunitense. Quelli che invece sostengono un approccio graduale sono: Thabo M- beki del Sud Africa eYoweri Museve- ni dell’Uganda.Quest’ultimo è mol- to categorico: «Mentre appoggiamo l’integrazione economica, siamo di- sposti all’integrazione politica solo con persone che sono simili a noi o almeno compatibili». La presidente della Liberia Ellen Johnson Sirleaf si dichiara favorevole ma dice: «Ci vorrà tempo». Si fa sentire anche il capo del Mozambico,Armando Guebuza: «Prima si deve sapere do- ve andiamo e come arrivarci», ovve- ro si deve pensare con i piedi per terra. La maggioranza dei leader africani dunque frenano e pur ritenendo di importanza capitale l’unità, pensano che la questione deve essere tema di confronto sereno. Ecco i due punti fondamentali nel- la dichiarazione di Accra il 3 luglio 2007: 1.Accelerare l’integrazione econo- mica e politica del continente, com- presa la formazione di un governo unico e, come ultimo obiettivo, la creazione degli Stati Uniti d’Africa. 2. Razionalizzare e rinforzare le Co- munità economiche regionali per MC FEBBRAIO 2008 55 forma di Organizzazione dell’Unità Africana (Oua), che diviene nel 2001 l’Unione africana (Ua).Ora si parla di Stati Uniti d’Africa e c’è chi vorrebbe un unico governo per tutto il conti- nente il più presto possibile, scate- nando non poche discussioni. L’uo- mo che spinge di più su questo è il presidente di Libia,Muhammar Gheddafi. Si dichiara «soldato per l’Africa» e sogna una confederazio- ne di tutti gli stati africani senza a- spettare troppo. Secondo lui, più si aspetta, più danni si fanno al conti- nente. «AFRICAMUSTUNITE!» Gheddafi sostiene che l’Unione afri- cana ha fallito e che non c’è un futu- ro per i «micro stati» nel mondo o- dierno. L’unica salvezza per l’Africa è l’unità in un unico governo. L’antico slogan del dopo indipendenza torna attuale: «L’Africa deve unirsi!». Alpha Oumar Konaré presidente della Commissione dell’Unione afri- cana, è convinto che gli Stati Uniti d’Africa aiuterebbero lo sviluppo dei paesi più piccoli e deboli. Sostiene che una tale confederazione non minaccerebbe l’autonomia naziona- le dei paesi,ma sarebbe un’opportu- nità per confrontare i problemi reali per l’autonomia, individuati nelle multinazionali e nell’economia mondiale. Alcuni gruppi umanitari del continente appoggiano una tale proposta e sostengono che le bar- riere economiche tra gli stati do- vrebbero essere tolte e che una cit- tadinanza africana sia una priorità. È stato il sogno dei padri fondatori dell’Africa post indipendenza, que- gli uomini che hanno lottato contro il colonialismo.Un esempio fra tutti Kwame Nkrumah, il primo presiden- te del Ghana. Sognava un unico go- verno per tutta l’Africa con una sola capitale. Suggeriva addirittura Ban- gui, nella Repubblica Centroafrica- na, o Kinshasa, nella Repubblica de- mocratica del Congo. Poi un unico sistema economico, e un program- ma di sviluppo economico e indu- striale, una moneta unica, così come In alto, il presidente della Libia Muhammar Gheddafi. Accanto, soldati ruandesi del contingente dell’Unione Africana rientrano dal Darfour.

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