Missioni Consolata - Giugno 2006

agricoli produttivi a causa dell'acquitrinizzazione dei suoli, un fenomeno che rappresenta un importante problema in alcune zone dell'Asia meridionale, e del fatto che la superficie delle acque stagnanti facilita la trasmissione della malaria. In alcune zone del mondo il consumo idrico ha comportato degli impatti ambientali impressionanti. In alcune aree degli Stati Uniti, della Cina e dell'India, le falde freatiche vengono consumate più rapidamente di quanto non riescano a ricostituirsi, e le superfici delle stesse si stanno riducendo costantemente. Alcuni fiumi, come il Fiume Colorado negli Stati Uniti occidentali e il Fiume Giallo in Cina, spesso si prosciugano prima di raggiungere il mare. Un altro problema considerevole è quello delle dighe, che drenano l'acqua, spesso alterando il corretto equilibrio ecologico. Si calcola che nel mondo ci siano più di 800 mila dighe di varie dimensioni, che immagazzinano 6.000 chilometri cubi di acqua, pari al l 5 per cento circa della riserva rinnovabile del pianeta. Quasi la metà dei maggiori fiumi è stata in qualche modo alterata dalla costruzione di questi sbarramenti artificiali. In Italia sono state censite circa 11 mila dighe, solo 800 delle quali controllate dal Servizio nazionale dighe. Le altre l 0.000 sfuggono alle verifiche del Servizio nazionale per il semplice fatto che non rientrano nei parametri previsti per il controllo obbligatorio: un'altezza superiore ai l 5 metri o un invaso della capacità di almeno l milione di metri cubi d'acqua. LA DESERTIFICAZIONE AVANZA C'è poi l'incubo della desertificazione. Anche qui qualche dato: ■ il 39% circa della superficie terrestre è «affetta» da desertificazione ■ 2 50 milioni di persone sono direttamente a contatto con la degradazione della terra nelle regioni aride • più di l 00 paesi nel mondo sono interessati dal fenomeno ■ la perdita di reddito imputabile alla desertificazione è di circa 45 miliardi di dollari ogni anno ■ il 70% dei terreni aridi utilizzati in agricoltura sono già degradati • la desertificazione impoverisce le possibilità di produzione alimentare: ogni anno 12 milioni di ettari vengono così persi • la desertificazione impoverisce la biodiversità. ITALIA: INQUINAMENTO, PERDITE, CONSUMI ECCESSIVI Il fenomeno della desertificazione riguarda anche l'Italia. Le zone italiane più interessate dal processo di desertificazione sono soprattutto le isole, grandi e piccole, ■ MISSIONI e le coste del Sud: la Sicilia e la Sardegna, le isole Pelage (Lampedusa, Linosa e Lampione), Pantelleria, le Egadi, Ustica e parte delle coste di Puglia, Calabria e Basilicata per un totale di 5 regioni, l 3 province per 16. l 00 chilometri quadrati di territorio pari al 5,35% dell'Italia. La regione dove più alto è il ri - schio di terre «aride e desolate» è la Sicilia con il 36,6% del suo territorio sensibile alla desertificazione e 5 province (Siracusa, Enna, Ragusa, Trapani e Agrigento). Segue la Puglia con il 18,9% del territorio ed anche una zona non costiera (l'interno del Gargano); la Sardegna con il 10,8%. Secondo le previsioni di Legambiente, infatti, la temperatura nel nostro Meridione è destinata a salire di 2-3 gradi nel giro di un secolo, facendo calare le risorse idriche da 6,3 miliardi di metri cubi a 5, l miliardi. Secondo le stime del Wwf, ciascun italiano ha una disponibilità teorica annua di 2.700 metri cubi d'acqua, ma la quantità realmente disponibile crolla a l. l 00 metri cubi a causa dell'inquinamento delle falde e dei fiumi e della rete idrica vecchia e inadeguata, con una significativa percentuale delle riserve sprecata per via delle perdite e degli allacciamenti abusivi. I consumi domestici nel nostro paese rimangono a livelli eccessivi, se si pensa che l'italiano medio consuma 250 litri d'acqua potabile al giorno, mentre i nostri vicini svizzeri ne consumano 159 litri e gli svedesi 119. Le perdite della rete di distribuzione continuano a superare mediamente il 35 per cento, ma raggiungono il 60 per cento in alcune regioni meridionali. In Svizzera e in Svezia la percentuale di tali perdite si attesta attorno al 9 per cento. ITALIA: EVASIONE FISCALE E TARIFFE ~abusivismo è poi diffuso. Siamo di fronte a un vero e proprio «furto d'acqua». Mentre l'uso dell'acqua cosiddetta «produttiva» (cioè per usi agricoli, industriali, energetici e in altre attività del settore terziario) rappresenta il 75 per cento dei prelievi, essa costituisce solo il l Oper cento dell 'acqua fatturata. Abbiamo dunque un'evasione pari al 90 per cento del prelievo. ---------------------------------------------------------------------- MC GIUGNO 2006 ■ 35

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