Missioni Consolata - Febbraio 2006

j MISSIONI CONSOLATA : morti ogni anno (13 milioni dall'ini1 : zio dell'epidemia), 3milioni di conta- : giati ogni anno; valori che si aggirano : su percentuali del60-70%del totale 1 mondiale,a fronte di una popolazione di poco più del l 0% del totale mondiale. · La presenza non è la stessa nelle diverse parti dell'Africa: in sei paesi la quota della popolazione adulta sieropositiva nor supera il 2%; più elevata è la presenza nell'Africa del Sud (16% di sieropositivi sulla popolazione adulta); nell'Africa Orientale la stessa percentuale scende al6%; nell'Africa Centrale eOccidentale è attorno al4,5%e nel Nord Africa è meno dell'l%,ma in sette paesi essa supera il20% (in Botswana eSwaziland si arriva al 35%). In alcuni paesi subsahariani, nell'ultimo decennio, si è avuto il raddoppio della mortalità per Aids: Kenya, Malawi,Zimbabwe, fra questi. In Kenya eMalawi, la probabilità di morire di Aids per le persone di età compresa tra 15 e 60 anni è salita in dieci anni dal48 al63%; in Zimbabwe è arrivata all'SO%. l decessi di cui si parla non si devono esclusivamente all'Aids: infezioni batteriche intestinali e delle vie respiratorie, tubercolosi emalaria fanno il resto.Diffusa è la presenza di coinfezioni Hiv-Tbc.Se la cura anti Hiv fosse più diffusa, anche le altre infezioni di tipo epidemico subirebbero un rallentamento o una battuta d'arresto. L'Africa, però, è tuttora il continente acopertura farmacologica più bassa: le persone in trattamento anti Hiv sono appena l 00 mila, lo 0,4% di quello che servirebbe, mentre si stima che tale percentuale sia pari al 7 nel Sud del mondo e al l Onell'intero mondo. L'epidemia di Hiv e Aids rappresenta una delle catastrofi più grandi della nostra epoca, e non ha i connotati di un mero problema di salute. L'epidemia ha conseguenze tragiche nella vita sociale, economica e politica delle popolazioni investite e investe in modo assai differente uomini e donne, città e campagna, ricchi e poveri, istruiti e non istruiti,occupati e inoccupati. L'Aids va affrontato sapendo che si è di fronte non solo a un problema di salute, ma anche ad una grave manifestazione del sottosviluppo economico,delle disugua11 1111 11111111 Sopra: distribuzione di vitamine. Pagina accanto: dosi di farmaci preparate per i singoli pazienti. glianze sociali,della povertà del Sud del mondo,e dell'Africa sudsahariana in particolare. La risposta deve saper affrontare questa vasta probiematica, non solamente l'aspetto sanitario. QUEL CIRCOLOVIZIOSO AIDS-POVERTÀ Causa dell'Aids è il virus dell'Hiv; ma la causa della diffusione dell'Hiv e dell'Aids nei paesi sottosviluppati è la povertà. Le cause dell'espansione dell'epidemia sono infatti: a) le condizioni igieniche scadenti (e la povertà non consente di migliorare tali condizioni); b) gli scarsi servizi sanitari (e la povertà non consente di averne di migliori); c) l'ignoranza e l'analfabetismo (e la povertà non permette di realizzare un'adeguata attività educativa cui 1 normalmente è associata anche una minore attività sessuale, fonte principale della trasmissione dell'Hiv); d) il maschilismo,gli abusi sessuali e la discriminazione femminile, che fanno sì che il rapporto fra sieropositivi uomini e donne (sia pari a 13/1O in Africa, ma pari a20/1 Oin Sudafrica e a45/1Oin Kenya fra le persone con età 15-24anni); l'ignoranza,anch'essa conseguenza della povertà, costituisce un forte ostacolo all'empowerment della donna; e) aspetti culturali, giuridici e sociali, fortemente collegati ai livelli di educazione presenti nella società; f) le migrazioni, prodotte dalla miseria. Se l'Aids prolifera nella povertà, al tempo stesso l'Aids crea povertà poiché: a) contagi e decessi sono prevalentemente di giovani adulti (il 50% dei contagi riguardano persone di età tra i 15 e i 24 anni) equesto indebolisce e fa venir meno forza lavoro aelevato potenziale produttivo, sovente colpendo edistruggendo competenze professionali in essere o in divenire (insegnanti,medici, infermieri, tecnici, artigiani, commercianti. ..).L'epidemia colpisce persone che avevano studiato, si erano formate o erano in itinere per divenirlo, persone indispensabili per creare il tessuto economico, sociale e politico necessario per la realizzazione dei programmi di sviluppo. Fiaccandone la capacità di agire e distruggendone 1 la vita, l'epidemia elimina il potenziale di sviluppo dei sistemi economici e 1 sociali; b) i sistemi economici perdono i beni che gli ammalati e i defunti avrebbero altrimenti potuto produrre: si stima che nell'Africa Orientale si sia perso, per questo motivo,il25%della produzione agricola; che in Africa in complesso si sia perso il l 0% del prodotto interno;che se ne sia perso l'l% in tutto il mondo; c) le famiglie colpite vedono ridursi le loro risorse poiché devono sostenere spese per cure e per funerali ea causa di esse possono essere ridotte in miseria.Si stima che queste spese possano arrivare a ridurre i redditi faMC FEBBRAIO 2006 • 53

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