Missioni Consolata - Gennaio 2006

-■ ITALIA ■ ■■ ■■■■ ·---------------------------------------------------------------------------------------------------------- Parola di prete alla luce della parola di Dio, il rapporto Uomo-Creato, è un tema che ci appartiene totalmente». Dobbiamo aprire questo discorso. _ «Ci dicono che la chiesa non deve dare soluzioni tecniche. E owio. Ma esiste una premessa a tutto il discorso: la relazione degli uomini con il Creato e quindi con Dio, ripeto l'Uomo e il Creato hanno la stessa origine. Il Creato esce dalla mano, dal cuore, dal pensiero di Dio. Non possiamo farne quel;o che vogliamo secondo logiche economicistiche di sviluppo, di crescita... ». L'emergenza ambienta/e è planet1sria. Sarebbe meraviglioso, un miracolo forse, se nascesse proprio un movimento p/an&- tario di difesa del creato. Potrebbe nascere un movimento di unificazione delle fedi religiose intomo al concetto di difesa del Creato? Tutti viviamo sulla stessa Madre terra. A tutti è stato dato il giardino dell'Eden. ((Non conosco bene la teologia su questo punto. Ma, come diceva lei, tutti viviamo sulla Madre Terra e da questo punto di vista tutti quelli che hanno questo riferimento possono r.. trovarsi uniti e anche portare un contributo che supera le altre divisioni. Tutti siamo in una relazione fondamentale con Dio, ma non sulle nuvole. Qui, sulla Terra. Il Dio in cui crediamo, che veneriamo è il Dio che testimoniamo vivendo nella casa in cui ci ha posti. E noi la stiamo rovinando». Don Ettore, non è che qui c'è la mano dell'Antagonista, dì Satana? «La tentazione di inseguire il progresso a ogni costo è sicuramente una tentazione di Satana: ~ mito della crescita infi. t nita, l'idolo del denaro... E si rende un luogo invivibile, gli abi1 tanti infelici... Bisogna fare una premessa grande sulla crescita sostenibile, sul vero sviluppo prima di parlare di progetti ~ tecnici, ci vorrebbe una politica coraggiosa». , Anche la chiesa dovrebbe essere coraggiosa. Invece, il nostro ( vescovo, il nostro cardinale si astengono... I ((Forse dovremmo aiutarli. Anche con Missioni Consolata, , la vostra rivista. La chiesa piemontese potrebbe dare un con1 tributo alla discussione sui temi che ci appartengono, la vita, il bene. Che non si pensi che c'è un ~silenzio-assenso" della chiesa. La chiesa deve stare con il suo popolo, con i suoi poveri. E questi sono poveri, perché non hanno il potere». Una cosa bella, che dà molt.s fiducia ai va/susini è proprio vedere i suoi sacerdoti alle marce, che si esprimono. E incoraggiante. Il pastore si occupa del gregge. Questo Pf'?(Jetto è talmente devastante che porterà anche dei danni psicologici alle pe~ sane. Ls perdita del senso del futuro. Ls speranza. Non avere speranza nel futuro, è mortale. ((Non si può non ricordare quel bellissimo racconto di Peguy: la Fede è come una cattedrale, la Carità è come un ospedale. Ma se non si sveglia ogni mattina la piccola virtù della Speranza non serve a nulla. Ogni mattina devo potermi svegliare con la speranza. La mancanza di speranza uccide la vita». Questa protesta significa che c'è ancora speranza. I va/susini sono portatori di speranza e quindi di vita. «Si. Questa gente ama la vita. È un popolo profondamente informato e non è affatto vero che è plagiato o strumentalizzato. Dal popolo viene un messaggio forte. E la chiesa deve sostenere questo messaggio. Coltivare spazi di riflessione. Dare spazio alla gente che non può più esprimersi se non con la protesta. Raccogliamo la loro sofferenza, i loro pensieri. E coltiviamo la virtù della speranza». LA PAROt.A A DON SILVIO, PARAOCO DI CoNDOVE ~pena iniziamo a parlare, don Silvio sottolinea l'amarezza di tutto il popolo valsusino. L'amarezza del non sentirsi ascoltato da chi avrebbe il dovere di farlo. I sacerdoti, invece, sono vicini alla gente? ((la maggioranza dei sacerdoti è vicina alla gente, è vicina al problema. Di sacerdoti che partecipano alle marce, che si espongono siamo una decina. Ieri, nella riunione di tutti i sacerdoti con il vescovo, ho proI posto di portare il nostro contributo come chiesa a livello di l preghiera e di riflessione. Vrvere come credenti questo pro- , blema che si presenta come molto grave. Noi parroci te- I miamo per l'ambiente e per la salute. Temiamo che non ci siano le condizioni di vivibilit.à. Una valle stretta, già piena di , infrastrutture. ; Si realizzi il potenziamento della linea esistente, senza il me- t gatunnel. Siamo anche preoccupati per le falde acquifere. 1 Vedi la galleria Enel di Pont Ventoux, che avrebbe dovuto es- I sare operativa dal 2000, ma non può entrare in funzione perché non riescono a gestire le perdite dalle falde». l Come intendete dare appoggio ai vostri fedeli? ; ((Certamente vogliamo farlo. Ma c'è una discussione sul come. Il vescovo non vuole che si intervenga esplicitamente, J nel dire NoTav. Ma di fare interventi di preghiera per il bene l della Valle. Dice che dobbiamo essere sacerdoti per tutti, sia { quelli a favore sia quelli contro il Tav». { Il fatto è che i va/susini sono tutti contro... I «Si, idealmente si può dire cosi. Auspicherei molto di fare t' un programma di interventi, come la veglia di preghiera a Foresto. Vorrei che diventasse una catena, che ci fossero tanti incontri. E credo che dOllrà intervenire anche la forza di I Dio per aiutarci. Non vorrei che si amvasse a scontri violenti. , La cosa bellissima è stata la correttezza con cui si è svolta la { marcia del 16 novembre». 1 Sarebbe possibile celebrare delle messe, messe collettive, pro- 1 prio nei luoghi dei sondaggi. Per esempio, nella chiesa di Ve- I naus, ilpaese dovedovrebbero iniziare i lavori delmegatunnel? : «Come ha ribadito ieri il vescovo, il sacerdote è collabora- l tare del vescovo e deve agire in comunione con lub>. J Questa è proprio una regola? l «Altroché. Noi sacerdoti, se non siamo uniti al vescovo non i possiamo fare niente. Proprio a livello sacramentale. I Cosa significa #a livello sacramentale#? ! «Che se si spezza questo legame con il vescovo io non , posso più celebrare la messa, non posso più essere parroco I di una comunit.à. In quanto rappresento il vescovo in quella I comunit.à». Cosa è vietato a un sacerdote? «Esporsi con dichiarazione con scelta di campo». li Ma lei come può non sentirsi contro questa devastazione, lei è anche un va/susino, vive in questa valle... , «Esatto. lo come valsusino posso dire quello che penso, ma :.- non posso servirmi del mio ministero per far valere una certa l idea, non posso nella mia predicazione esprimermi contro il Tav. Nella messa io aggiungo un'intenzione di preghiera che è • "preghiamo per questa valle, per la grave situazione in cui s.i ! trova, chiediamo a Dio che ci aiuti e superare questo pro- 1 blema". Non posso pubblicamente esprimermi contro il Tav e I a favore del potenziamento della linea attuale, perché - coma I dice il cardinal Poletto - "noi non siamo dei tecnici"». I In realtà in questa valle siamo diventati tutti dei tecnici, ci han- , no obbligato a diventarlo. Ci siamo informati molto bene sul I progetto e sulle sue conseguenze. Ls protesta nasce proprio I dall'informazione e non dalla non-informazione come vuol far ,I credere la regione. «lo confido molto nell'aiuto dall'Alto, da Dio, dalla Madonna I del Rocciamelone. Che succeda qualcosa che li convinca che è una follia. Che è un delirio di onnipotenza. Queste grandi infrastrutture che stravolgono l'equilibrio della natura». I Ci sono emergenze ambientali su tutto il pianeta. lo sono convinta che in tutto questo ci sia la mano delfAntagonista, l'antagonista del Creatore. Satana. Ma molti non vogliono pronunciare questo nome. «No, no, io nelle mie omelie lo pronuncio. Molti temono di passare per retrogradi, di essere del medioevo, ma io credo che il Maligno stia operando proprio per distruggere il Bene e distruggere l'Uomo». Allora in questo momento è importante credere. «Si, credere in Dio. E nei miracoli». ---------------------------------------------------------------------------------------------- 62 ■ MC GENNAIO 2006

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