Missioni Consolata - Gennaio 2006

MISSIONI CONSOLATA ■■ ■■ ■ ■■ -- - ---------------------------------------------------------------------------------- Parola di prete ,. DAVIDE CONTRO GOLIA «La chiesa deve stare con il suo popolo». Sono almeno una decine i preti che si sono schierati a fianco delle popolazioni della Val di Susa. Un etto di corapgio che ha suscitato dibattito, · fuori e dentro la chiesa. DI PAOLA RANOO : F aceva una strana impressione leggere il numero de La ' Valsusa del 17 novembre 2005, il giorno dopo l'imponente Marcia NoTav. La Valsusa è il settimanale della curia valsusina, decisamente schierato con il popolo valsusino contro la devastazione rappresentata dal progetto dell'alta velocità. Schierandosi a fianco della gente, il giornale si discosta apertamente dalle posizioni del vescovo Badini Confalonieri e del cardinale di Torino Severino Paletto. E quella copertina del 17 novembre lo esprime chiaramente. Sotto alla grande foto della folla in marcia con bandiere e striscioni. in una colonna, l'articolo di fondo del direttore. don Ettore De Faveri, e a fianco, su due colonne «La parola del vescovo sul Tav». Il primo racconta la sua trepidazione pensando che la manifestazione non possa riuscire come si sperava («Verranno, non verranno?»), E: poi il s_uo rinc.uorarsi vedendo la gente da ogni parte.a ne'!'pIre la piazza d1 Bussoleno. E la sua gioia finale che s1 esp~me co~ «La valle ha mandato il suo messaggio lungo 8 ch1lometr1. Lo ha mandato a Torino, a Roma, a Bruxelles». 11. ve~ovo, ir:n,ece, ribadisce che «La chiesa non ha il compito , dr sch1erars1 con una parte o con l'altra in questioni di scelte l tecniche, politiche o economiche». I I j I LA PAROLA A DON ETTDRE, DIRETTORE DEUA VALSUSA Don Ettore, prima delle grandi manifestazioni NoTav, i valsusini erano considerati "una popolazione a basso tasso di ribellione•. Infatti in questa valle hanno fatto più o meno di tutto: autostrada, dighe, centrali elettriche.. . La vicenda Tav li ha cambiati? «È vero. C'è stato sempre un alto grado di accettazione da parte dei valsusini, proprio per la storia, la geografia di questa valle che è un luogo di movimento, di transito. È nel nostro Dna l'apertura a tutto quello che consente l'incontro tra i popoli. Contestazioni ci sono state per l'autostrada. Ci si è opposti all'elettrodotto, vincendo. Ma non in maniera cosi m~~~ccia. La protesta è esplosa negli ultimi armi, il problema è rn1Z1ato nell'anno 1990, presentazione del primo progetto. È la protesta del popolo. Definirla NoTav è riduttivo. ~na. sorpre~ che non ci aspettavamo. Che la regione, che I ~ha ,:,on SI aspet_tave. Con le :iue cifre, questa protesta non s1 può •{!norare.. Dicono: è l'Italia cha deve decidere; oggi, su Repubblica lo dice Fassino. "Decidere con il consenso della popolazione•, un bell'artificio. La valle non sta dicendo un no assoluto: propone delle alternatìve. Perché vengono negate, senza discussione? La val~e ha !I sacrosanto diritt;o e ançhe il dovere di opporsi alla d1struz1one del suo territorio. E un grido di allarme. Attenzione, qui si sta sbagliando. I rischi sono altissimi. Sempre stamattina leggevo che l'assessore regionale alla salute (Mario Valpreda) dichiara che amianto e uranio sono "governabili". E sono stato colpito che proprio alla vigilia della grande marcia del 16 novembre, ci sia stata la conferenza d!3ll'Arpa che mi~i~va i proble!'"i. La signora Bresso (pres~dente dell~ regione. Piemonte) dice che protestiamo perché siamo poco informati». In realtà, i v_alsusini protestano proprio perché sono molto, molto bene informati sul progetto Torino-Lione. «Infatti. È un NO critico, responsabile. Basato sui fatti». È. una ~otta anche per la collettività, per l'Italia, altro che paf'- tlcolar,smo. «Si cerca di fare questo gioco: localismo contro interessi generali. Ma bisognerebbe chiedersi quali sono gli interessi generali. Noi ce lo chiediamo e abbiamo il diritto di espri- ~~rci. Quando in piazza ci sono 50.000 persone e forse di pIu, tutta gente normale, gente comune con partecipazioni 1• da altre regioni». 1 Guestomovimento che sta raccogliendo solidarietà e appoggio l da tutta Italia, è una cosa meravigliosa... l «lo l'ho chiamato un miracolo. Il miracolo valsusino. Per ri- l prendere un'immagine biblica, senza forzare il senso delle sa- i ere sc~re,. è c~me. Da~de contro Golia. Mi pare che la fionda dr Dav1d!3 sia riuscita a fermare, a squinternare, a creare P!'0ble~1 a Golia, a c,hi pensava di venire qui con le ruspe a sp1anarc1. Ed ecco un altra offesa al popolo valsusino è questa... non chiamiamola militarizzazione». Perché no? «Questo uso massiccio della forza pubblica... I cittadini che manifestano il loro pensiero non devono sentirsi per questo controllati. Il bello della manifestazione del 16 novembre, con quella marea umana e non c'è stato un solo danno, a una sola cosa. È stata una protesta civilissima. Esemplare per tutta l'Italia». E la risposta è stata: arrivismo il 30 novembre e apriamo il cantiere. Noi civili. Loro arroganti. «~icono che se non si sbrigano perdono i finanziamenti europem. , Non è vero. È una menzogna, come i verdi, can Monica Fras- : soni, continuano a ripetere. Quest'opera viene costruita con le : menzogne. L'uftiml! è questa dei finanziamenti europei. Il pot» ' "'! sta usando pNma il muro dell'omertà e poi la disinforma- I zione. I «Vero. Si danno giè le risposte, senza ascoltare le do- I man~e. C'è mancanza di rispetto. Come il blitz notturno al I Seghino, la beffa.. . Non si vu_ole ascoltare, e non c'è rispetto t per la Valle. Non ascolto e rispetto, ma azioni prestabilite. E I se penso anche all'uso massiccio dell'esercito non vorrei pen- I sere anche... provocatorio. Invece, bisognerebbe cogliere } questa occasione per una seria riflessione sul giusto modello ! di sviluppo, sulla crescite... ». Fare marcia indietro, ammettere di aver sbagliato... «E bisogna_rat?cogliere tutti gli elementi. L'opposizione di ' tutto un terrttono è un elemento che non può essere igno- I rato». I La devastazione dell'ambiente provocata da 15 anni di cantieri, un inferno di rumore e polvere 24 ore al giorno, priverà gli abitanti non solo de} sonno e della salute, ma anche del contsr:to con la natura. La natura sarà sconvolta. Sarà impossibile contemplare. Non pensa che ci sarà anche un danno spirituale, quindi? «Certamente. Un danno profondo, intimo. Abbiamo il diritto di contemplare la bellezza che Dio ci ha dato. Il diritto di ca~ minare nei boschi, camminare sulle nostre montagne. E ci dicono che ne avremo dei vantaggi!». SI, qualcuno si è inventato anche che aumenterà il valore deglì immobili! «Sl! aumentereb~ il Pii locale... c'è proprio tutta una costruzmne della bugia o comunque della norweritè>l. Nella religione cristiana; la natura è considerata sacra oppure no? «Uomo e Creato hanno la stessa origine e quindi per tutti e due valgono le stesse regole. Non possiamo trasformare la natura ~ann!3gqì~ndola. Dobbiemo custodire il Creato, seguendo 11 princ1p10 che le trasformazioni sono per il bene d.ell'!.Jomo. Invece la storia dell'umanità è piena di trasforma- , zioni del Creato a danno dell'Uomo. Siamo lontano da Dio I quando facciamo questo. , qtren~~re il Creato è offe~ere _Dio: questi sono veri pec- ! ~atl! Qui I apporto delle comunità dr credenti potrebbe essere importante. Qualcuno ha timore ec( entrare nel merito. Ma, ! J ---------------------------------------------~---------------------------------------------- MC GENNAIO 2006 ■ 81

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=