Missioni Consolata - Gennaio 2006

MISSIONI CONSOLATA ■ ■■■ ■■■ ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- una giustizia mondiale; occorre lottare contro chi vuole monopolizzare tutto:ci impone il prezzo di acquisto delle materie prime, le trasforma altrove e ci riporta i prodotti finiti con relativo prezzoda lui fissato. Dobbiamo avere la libertà di vendere il nostro cotoneaprezzi che scegliamo noi,calcolando gli investimenti in tempo e sofferenza per produrlo. Pensa che lasocietàcivilein Africa siaabbastanzamaturaperquesta lotta? La società civile è qualcosa di molto importante,ma chedeve prendere corpo econsolidarsi nei nostri paesi.InCamerun essa ègestita dagli uomini politici, che da un giorno all'altrodecidono chi ne fa parte.Una società civile si definisce da sola: si tratta di gente cheagisce e partecipa al consolidamentodel progresso di un paese.In Africa,oggi,essa esiste, mamanca di organizzazione. È costi- ' tuita da individualità,ma devono mettersi insieme per costituiredei veri contro-poteri, impararea interpellarequando ènecessarìo,a esigere di poter dire la propria opinione nelle decisioni che riguardano la sorte della comunità. Aquesto dobbiamo lavorareoggi. Indiverse parti dell'Africaci sono embrioni di società civile che si metMilitari burkinabé e uomini dei media: simbolo di un binomio spesso esplosivo. tono in piedi.Bisogna lavorare per rinforzarli,migliorare le loro capacità di discussione,i mezzi d'incontro,per facilitare gli scambi di idee epoter parlare di cose importanti per l'awenire dei loro popoli. Cosa vorrebbedireaidirigentioccidentali sullosviluppodell'Africa? Se voglionoaiutarla, la facciano uscire dal circolo vizioso del debito. L'Africa non èdebitrice di fronte all'Occidente;al contrario, sono i paesi ricchi debitori di questo continente. Se vogliono veramente aiutarla,ammettano questa realtà.Dopo di che, ammettano ancheche l'Africa rigurgita di risorse per svilupparsi da sola e la smettano con quell'aiuto-trappola che serveamantenerla al serviziodell'Occidente. La si aiuti a sviluppare lesue proprie potenzialità, a sfruttare le sue ricchezze sul suoloafricano.Mandinogenteche sappia ' trasmettere onestamente la tecnologia propria, per fare dell'Africa un continente sviluppatoapartire dalle sue risorse. La maggior parte delle ricchezze dei vostri paesi vengono dal nostrocontinente:perché non possiamo far di tali ricchezze dei mezzi di sviluppo delle nostre popolazioni? L'Africa hamezzi sufficienti per svilupparsi:occorre orientarlaper meglio servirsi delle proprie risorse, invece di mantenerecerti nostri capi che,per restar,e al potere, prendono le nostre ricchezze e leoffrono all'Occidente. Sotto questo aspetto,è meglio che l'Occidente non ci aiuti,ma lasci che ce la sbrighiamo da soli. Voglio pure dire che anche l'africano deve riflettere su come svilupparsi e costruire il suo futuro sul fondamento dei propri valori e risorse. Stiamo organizzando l'Istituzione Nelson Mandela,con lo scopo di suscitare ai quattroangoli del continente le capacità Ul'}'\ane, raccoglierle in sinergie al fine di trasformare sul posto lematerie prime africane in prodotti locali. Sono il responsabile dellacomunicazionedi questo gruppoancora in embrione;mamiriamoalla creazione di istituti regionali per le tecnologie, dove dei giovani possano ricevere la necessaria formazione. li presidente Mandela ha accettato di essere padrino dell'iniziativa.Mi auguro che i paesi occidentali, istituzioni internazionali, quelledi BrettonWoods,portino il loro sostegno aquesta idea, per renderla serQpre più concreta e rispondente alla realtà africana. ■ -------------------------------- -------------------------------------------------------------· MC GENNAIO 2006 ■ 51

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=