Missioni Consolata - Gennaio 2006

- ■ ITALIA ■ Riflessioni di un fidei donum rientrato in diocesi L'evangelizzazione dell'Anaunia (Val di .Non) per opera di tre missionari venuti dalla Cappadocia (v sec.) è un esempio dello scambio del «dono della fede» tra l'e chiese dei primi secoli. Tale tradizione è stata ripresa, dopo il Concilio Vaticano 11, con l'invio di preti «fidei donum» alle giovani chiese dell'Africa, Asia e America Latina, ma rischia di restare senza eredi. P ochi mesi fa, ho visitato per la prima volta la basilica di Sanzeno in Val di Non. Ho sostato di fronte ai resti di martiri missionari del v secolo: Sisinio, Alessandro eMartirio e ne fui impressionato. Nel silenzio della basilica ho tentato di ripercorrere mentalmente la lo- ' ro vicenda umana e cristiana.Originari della Cappadocia, si misero in cammino verso Milano per approfondire la loro conoscenza nelle cose della fede presso il grande vescovo Ambrogio,che battezzò i due fratelli Martirio eAlessandro. Su richiesta del vescovo Vigilio di Trento, Ambrogio gli inviò questi tre cristiani come un vero «dono della fede» (fidei donum), dopo aver ordinato Sisinio diacono, Martirio lettore e Alessandro accolito. È un'antichissima storia di scambio di doni tra chiese,di missioni,di formazione di comunità cristiane edi martirio. Eppure essa ha tutte le caratteristiche di una storia attualissima. Cosi, questa visita alla basilica di Sanzeno mi è stata di stimolo, non solo a ripensare ame stesso·come prete fidei donum, ma anche alle missioni affidate adei preti la cui vocazione missionaria ha però una durata limitata di esercizio ed è vissuta come dono alla chiesa che riceve e alla chiesa che invia. la mia vita «a incastro»,durante la ■ ■■■ quale si sono alternati periodi di presenza «missionaria» in America latina (1 O anni) e in Tunisia (5 anni), con periodi prolungati nella mia diocesi di appartenenza aservizio di migranti e rom, nell'impegno di dialogo e prossimità con i musulmani,mi offre atutt'oggi il pozzo da cui attingere per ripensare la missione. Dalla Cappadocia alla Val di Non Quando ci si sofferma a riflettere sulla quantità etipo di relazioni che intercorrevano tra le società antiche, fino alla nascita degli stati nazionali, si resta sorpresi dalla mobilità che le caratterizzava. Basti pensare alla vicenda di sant'Agostino, di Antonio di Padova e di innumerevoli altre importantissime figure della chiesa e delle culture antiche. la libera circolazione delle persone non costituiva un problema per nessuno,Sisinio, Martirio e Alessandro in questo non si differenziavano dai loro contemporanei. Nella vicenda dei missionari della Val di Non si combinano insieme, in maniera del tutto spontanea, la ricerca

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