Missioni Consolata - Gennaio 2005

le mani sul Congo Caro padre BeUesi, la ringrazio tanto per la promessa mantenuta: ieri. ho ricevuto la rivista dedicata al Congo. Ml è piaciuta tantissimo; è un lavoro che sarà sicuramente di grande aiuto alla conoscenza di questa parte dimenticata del pianeta. A nome del popolo congolese: grazie mille a voi tutti che avete lavorato alla redazione di questo numero. Dio renda fruttuoso il vostro apostolato! Avrei bisogno di 25 copie di questo numero... In unione di preghiera ]ean BasileMavungu Mercatale V.P. (Fl) La lettera viene da un sacerdote congolese, incontrato al Convegno miss.ionario eli Montesilvano (PE) , attualmente impegnato nella diocesi di F irenze. Buon lavoro anche a te, caro Jean Basile! «Taglio cristiano» che piace Cari missionari, da qualche anno leggo la vostra rivista Missioni Consolata, perché mjo pa· dre è abbonato, e la trovo interessantissima, ricca d i notizie altrimenti irraggiungibili con i normali organi d'informazione; molto apprezzo il taglio cristiano, capace di affrontare ogni genere di problema del mondo odierno. Ho deciso di abbonarmi anch'io... Sono felice ogni volta che leggo la vostra rivista, perché, nonostante le notizie drammatiche che spesso riportate, mi fa piacere che voi agiate con a· more in ogni parte del MC l gennaio 2005 pagina 6 • • • m1ss1onar1 mondo. Io non posso fare quasi nulla, se non mandare ogni tanto un po' di soldi e pregare; ma mi fa piacere che voi facciate un'opera così preziosa, al posto di molti di noi. Vi saluto con molto affetto e stima. Non mi sono presentata: ho 36 anni; sono un'insegnante di lettere, sposata, con due bambini e un altro in arrivo per febbraio. Susanna Pedrazzini Carpi(MO) L'interesse per le missioni è passato dal padre alla figlia. Siamo certi che passerà anche dalla madre ai 6gli. Auguri per quello in arrivo! E continui a pregare per imissionari: è L'aiuto più importante! Kossovo: perché i serbi non hanno votato Caro d irettore, quando si parla del Kossovo, si vede anche una cartina geografica dalla quale risulta già uno stato indipendente, che confina con Serbia e Montenegro, Albania e Macedonia. A chi non conosce bene queUa parte dell'Europa, può sembrare che in Kossovo ci sia una cdsi perché i serbi hanno occupato quella regione. Lo scena· rio assomiglia a quello della Croazia e Bosnia, in cui la Serbia e i serbi furono presentati come conquistatori deUe terre altrui. Inoltre i termini Kossovo e kosovari, non indicano una nazione, ma una regione multietnica. Ultimamente si parla del fatto che i serbi non sono andati a votare e si accusa la chiesa serba di «ostaco· lare» la normalizzazione di quella regione. Le forze internazionali, presenti da 5 anni in Kossovo, vorrebbero dimostrare al mondo che stanno creando un Kossovo <(democratico» e «multietnico» e sono arrabbiate con i serbi, per· ché quella gente stremata, che vive in un campo di concentramento custodito (malissimo) dalle forze internazionali hanno ancora la forza di opporsi a quella «democrazia» carica di interessi politici personali o unilaterali. Perché i serbi non hanno votato? Perché negli ultimi 5 anni, in presenza delle forze internazionali, è continuato il genocidio da parte degli estremisti albanesi. Perché è stato distrutto gran parte del ricchissimo patrimonio spirituale e culturale: monasteri e chiese cristiane, davanti aJdi occhi dei soldati delle torze internazionali; e la distruzione continua. Perché la maggioranza (che è albanese) deciderà di strappare quel territorio dallo stato Serbia e Montenegro. Perché i serbi che non scapperanno saranno uccisi; altre chiese, monasteri e cimiteri dei serbi saran· no rasi al suolo e alloro posto saranno costruite le moschee. Non hanno niente contro le moschee, i serbi; ma perché devono verure costruite al posto delle chiese cristiane? C'è posto per tutti in quella terra, per i serbi e per gli albanesi, e per tutti gli uowni e donne di buona volontà. Han· no imparato e vissuto per secoli insieme in quella terra; non servono le lezioni europee. Serve che si difendano per davvero i diritti umani, fra i quali sono il diritto alla vita, alla pace e al lavoro. Creare condizioni, prima di tutto economiche, perché quella gente non dipenda dal commercio illegale o dall'elemosina dei ricchi, ma cominci a lavorare nei campi, fabbriche, miniere, e inizi una vita dignitosa per tutti. D Kossovo è importante per la gente che ci ba sempre vissuto, ma è anche per tutti i serbi del mondo, per il patrimonio spirituale che abbiamo Il. Per l'Europa dovrebbe essere importante almeno come inestimabile valore culturale e perciò dovreb· be fermare la distruzione

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