Missioni Consolata - Gennaio 2005

propri problemi da solo; ma se per 40 anni sl continua ad aiutare e 1' Africa non risolve i suoi problemi, vuoi dire che 1' aiutoè «awelenato>>. La solidarietà è buona, ma quando nasconde degli interessi e produce più ricchezze a chi aiuta, allora è una distruzione. Bisogna cambiare questo meccanismo. Cosa bisogna cambiare? Gli uomini dei mass media possono essere una cin~ia di trasmissione tra le società èlel Nord e quelle del Sud. Sono cosciente che in tutti i paesi sviluppati c'è la volontà reale per tessere vere relazioni. Molto spesso gli aiuti arrivano da uomini di buona volontà; mapoi sono utilizzati politicamente, all 'insaputa dei donatori. Bisogna informare queste persone, che certamente non vogllono il nostro male. La politica è per l'uomo e va fatta nel senso di un nuovo umanesimo. Spesso, invece, è utilizzata per gli interessi di qualcuno, all 'insaputa della società civile. Esiste un altro modo di creare relazioni tra le società, basato su quello che possiamo caroA sinistro, trasporto in uno zona agricola del Burkina. Sotto, un compp di pomodori. A destra, membri di un'associazione contadina discutono i loro progetti. biare nella vita degli altri. Un uomo del Nord riflette su cosa può cambiare nella vita di uno del Sud? Gli uomini sj devono parlare l?.er clirsi, in tutta smcerità, dove vogliono andare. Tutti gli esseri umani vogliono la prosperità e la pace per l'uomo. Eccetto qualcuno. È queUo che dico: siamo utilizzati ~rc;>ppo s~o~~ pugno di uorrum. E un mgenutta umana. Per lo sviluppo d eD' Africa, cosa devono fare la sua società civile e i suoi dirigenti? L'Africa non deve farsi delle illusioni: ba subìto per lungo tempo. L'Europa è lamaestra dell 'Africa da 40 anni, senza darle un diploma. E non si può dire che non abbia avuto un buon allievo. Ma cosa impedisce agli africani di dire: vosùiamo forgiare il nostro sviluppo? Tradizionalmente, nelle nostre società, ne avevamo tutti gli strumenti, ma molti sono scati &strutti: in ogni villaggio c'era un sistema di difesa dei diritti umani. Dobbiamo ascoltarci e poter contare su noi stessi. È il momento di riflettere:governi c società civile. Ma se le politiche dei nostri leaders sono teleguidate, non bisogna sorprendersi che ]'Occidente continui a succhiare le nostre ricchezze. Ma in una società altamente analfa . beta è facile venire usati. Guarùiamo il destino dei nostri primi capi di stato: alcuni sono stati talmente sfruttati che, alla fmc, i paesi occidentali non li volevano neanche più sul loro territorio. È un moruto per i nostri dirigenti. E l'Africa che cosa ha insegnato all'Europa? L'Europa ha presomolto dalle società africane: ci sono prodotti che vengono da gui, trasformati in Europa e rivenduti in Africa. Noi non conosciamo bene il nostro valore umanoe scientifko, le risorse naturali c il pensiero dell'uomo africano. È l'Europa che li conosce e Il sa sfrut· tare. Su questo si dovrebbe fare il partcnariato. È normale che i popoli abbiano scambi tra di loro, ma questi scambi devono dare frutti da entrambe le parti; invece, il ritorno MC l gMnaio 2005 pc19lno 47

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