Missioni Consolata - Gennaio 2005

società pluralista contemporanea si sono moltiplicate le agenzie educative, spesso in contrasto con gli interessi della famiglia, diventata il «luogo» dove il ragazzo passa il minor tempo della sua giornata. Se la famiglia coltiva interessi di maturazione affettiva, attraverso la convivenza dialogica, i gestori di telefonia hanno tinteresse a sganciare il ragazzo da questa protezione per farne un autonomo soggetto di comunicazione «isolata» e «isolante» attraverso lo strumento degli «sms». La famiglia, a sua volta, crede di trovare nel telefonino una risposta alla propria paura quando il figlio è fuori dalla propria influenza fisica e quindi prende l'iniziativa di accessoriarlo, pagandone il relativo costo, illudendosi che il telefonino accorci Le distanze tra due o più assenti. QUALE RUOLO PER LA FAMIGUA? La famiglia, in verità, ha preso coscienza di avere perso il proprio ruolo formativo, ma non si è preoccupata di trovare La sua nuova dimensione, adeguata ai tempi nuovi. Ha semplicemente abdicato, demandando funzioni e soluzioni al di fuori di sé. Un bambino oggi ha più impegni di un ministro degli esteri e la sua giornata è scandita ad un ritmo ossessivo che produce dislessia paranoica comportamentale, vissuta nella solitudine e nell'abbandono. La famiglia oggi ha e può avere un solo ruolo: essere il luogo della convergenza, dove si discutono le esperienze e le proposte di tutte le agenzie educative «esterne» (scuola, parrocchia, palestra, hobby, amici, letture, chat, ecc.) -Offrendo strumenti di valutazione per una decisione critica e più autonoma possibile riconoscendo al ragazzo il suo ruolo di protagonista della sua vita, ma offrendogli anche la certezza di una presenza non-occupante, ma sempre disponibile e aperta affettivamente. Il ragazzo si percepisce come soggetto solo se si percepisce amato non per quello che vale, ma unicamente per quello che è. Gli adulti hanno un problema, anzi una serie di problemi: hanno dimenticato di essere stati ragazzi, adolescenti e giovani e scaricano sui figli le conseguenze della loro incapacità di risolversi e quindi, in ultima analisi, della loro immaturità. Essi proiettano nel mondo giovanile tutte le loro paure e i loro fallimenti. giungendo perfino ad essere capaci di generare figli, ma incapaci di saperne leggere La vita e Le esigenze di educazione. Di fronte alle sfide del mondo giovanile, di norma, gli adulti fuggono e quando non possono farne a meno pagano la loro fuga con i telefonini, con la tv, con il denaro che sono sostituti affettfvf offerti da adulti-bambini a bambini che vorrebbero diventare adulti, ma sono costretti a restare bambini o, peggio, sono costretti a diventare di colpo adulti-vecchi e mai adulti-adulti. Il mondo dello sfruttamento economico si è inserito in questo processo perverso di relazione adulti/adolescenti e ne sfrutta tutte Le potenzialità vantaggiose per alimentare nuove generazioni di schiavi, pronti ad essere, ad apparire, a comprare e a vivere come vuole il padrone di turno. Come è lontana L'asp1razione del poeta Camillo Sbarbato che, per il 18.mo compleanno del figlio, scrisse lapidarie parole: «Ubbidirti a crescere è la mia vanità!». Che altro non è che la traduzione laica della considerazione di Giovanni Battista di fronte al nuovo che avanza e lo sopravanza: «Egli deve crescere e io invece diminuire» (Gv 3,30). Queste parole, laiche o evangeliche, dovrebbero essere scritte a caratteri cubitali in ogni casa dove vi sono figli, in ogni scuola, in ogni luogo dove vi sono educatori di bambini, adolescenti e giovani perché offrono la dimensione delle proporzioni tra giovani ed adulti. Gli adulti invece, contro natura, cercano in ogni modo di crescere i figli a Loro immagine, a Loro somiglianza, perpetuando cosi il vecchio e impedendo al nuovo di affacciarsi all'orizzonte. Inutilmente. perché ieri è passato e domani deve ancora sorgere. PUBBUGTÀ VIOLENTA ESESSUALE Non c'è pubblicità che non regali servizi sempre più nuovi, sempre più appetibili. Tutto è gratis, a condizione di pagare tutto molto salato. Più di 63 milioni df sms significa fatturati di miliardi di euro. La nuova economia neo-teo-con si fonda sul nulla, cioè sulla polvere delle morte parole che copre ranima degli adolescenti, stuprandoli nello spirito e derubandoli nel denaro che non guadagnano. Cosa importa ai gestori di telefonia se questo «stile» ha come prezzo la vita stessa del ragazzo? Non éè pubblicità indirizzata ai giovani e ai

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=