Missioni Consolata - Gennaio 2005

1 . GIOVANI TRA l 12 E l 19 ANNI: «SEI fAVOREVOLE A••• » sl no non so Divorzio 54,9 34,6 10,5 Aborto 38,0 49,0 13,0 Eutanasia 41 ,2 34,8 24,0 Peno di morte 25,0 63,7 11 ,3 (Eurlspes l Telefono Azzurro, 2004) TASSI DI POVERTÀ MINORILE IN ALCUNI PAESI EUROPEJ Regno Unito Portogallo Spagna Italia lrlanda Francia Grecia Paesi Bassi Ge)TTlania Belgio 28,5 26,3 25,2 23,3 20,4 17,2 16,3 16,1 12,9 10,9 (Elaborazione Eurtspes sul dad EurOSia! 2002) ti, noia esistenziale, momento che non corrisponde al modelle. Le ricerche attuali sulla percezione del rischio e La ricerca dei comportamenti estremi .sembra essere un filone interessante e recente, Da alcuni studi, sj evidenzia che i ragazzi di oggi cer<:ano di reagire ad un mondo sempre più ostile (o percepito come tale) comportandosi in modo da esorcizzarlo. Si comportano, ad esempio, in modo irresponsabile, mettendo a repentaglio La propria incolumità. Ovviamente, questi sono eomportamenti ed atteggiamenti defintti come «estremi» ed, in quanto tali, marginali, i cui effetti sono cosi edatanti da riempire le pagine dei giornali quando si verificano casi tragici. Anche se statisticamente questi casi stanno aumentando, Studio Aperto (tanto per fare un nome precis'O) non è forse un megafono continuo di notizie sui disastri del sabatu sera dopo la serata in discoteca o cronaca di disperazione e di delinquenza minorile? NEL TRANSITO Alcuni concetti devono essere esplorati per forza: la cultura che Douier MC l gennaio 2005 pogina 32 preduce salti fra desid~rio ed atio· ne, fra desiderio e realtà, fra realtà e frustrazione, che tende vero in quanto percepibile ciò cui si ambisce. Fino a qualche generazione fa, il desiderio era legato all'immaginazione, privata·o politica, dei giovar;i, alla lettura del limite dato dalle generazioni de~ repres~i e repressivi genitori. Da qualche tempo, da noi, il desiaerio vince. Speriamo che i videogames (che possono essere molto meglio della Tv) si diffondano, permettendo una ricerca della multisensorialità e di una corporeità nuova, interatthta e non solo passiva. Sappiamo, però, di doverci confrontare coi frutti i:li una civiltà nomade, ovvero instabile e temporanea. Siamo s·ull'orlo detla proliferazione di coneetti fondanti che si mischiano a pratiche: pratiche della moda, det gusto, della politica, ed anche smarrimento; La connotazione negativa è un esorcismo da parte dei vecchi c'he vogliono parlare di qualcosa che pretendono di sapere. Per un educatote, parlare dei ragazzi, sarebbe quasi come per un antropologo parlare di una tribù di cui non fa.parte. Enon dico «non fa più parte>>, ma proprio -<<non fa parte>S, perché i cidi generazionali sono cosi veloci che esiste un ricambio. Quando sei giovane, puoi gestire il tempo, mentre da veechìo ti conviene occupare uno spazio. Esiste unp scarto tra il tempo veloce dei ritmi di un mondo e di una cultura così modeUati sulla città, e la capacità percettivo.-cognitiva umana che ha ben altri ritmi. Infattj la percezione umana. non è prodotta solo da una acq,uisizione adattiva di dati prevenienti dall' esterno, ma da una elaborazione di informazione creativa attuata dal cervello inclusiva dell'immaginario menta!e proprio della nostra specfe. Dobbiamo stuaiare le relazioni sussistenti tra r-ealtà e virtualit~ che si attuano nel mQndo detac;alizzato della informazione globale. Dobbiamo uscire dalla vecchia interpretazione degli eventi €ome se fossero semplici estensioni localitzate e simultanee. I ragazzi di oggi, che inqueste pagine abbiamo trattato come esploratori loro malgrado fra i meandri della nostra società complessa ed ultra-tecnologica, come dei wild boys alla WiUiam Burroughs (8}, possono permetterei di capire come stiamo cambiando. Questo è il mondo in cui stiamo vivendo e cambiando, pieno di problemi irrisolti come di soluzioni che non riusciamo ad intravedere, ma anche di soluzioni praticabili a partire dal ricohoscimento che siamo nel transito. Pensiamo alta parola inglese tra:nslation, che sta sia per «transito, passaggio» che «traduzione» ed al bel film di Sophia Coppola, Lost In Translation. In esso, assistiamo all'incontro nel transito (un Giappone postmoderno, delocalizzato) tra una giovane sposa ed un vecchio disilluso, entrambi sperduti in un mondo dove la tecnologia è dentro e fuori di noi, assieme ai .sentimenti del rimpianto, della malinconia e dell'amore, che accomunano giovani e meno giovani, al di là della fugacità e velocità del nostrostesso transitare. • NOTE (1) Precisamente, nelle pqine culturtli de La Stampa dell9 novembre 2004. (2} F. Floris, «Animilre la ticerc.e con aJi ado1-tiw, do•sier di. Anl.mazioneSociale, ottobre 1998, pau. 27 e scgg. (.}}Si leg8Do ~proposito aJi..&Ctitti r«enti di Zsygmunt Bawnan o 11ltri sociologi come AnthonyGiildens. (4)Cfr. il glossmo di questo doe•i~. (.S) Sono, purttoppo, molti gli eventi clu! testi· moniiiiiO 'luetto impoverimento complessivo degli italiani. Ad esempio, mentrequalchetem· po fa CfliiW i g~torl ovét 65 ·1!'1 essetè aiutati dai flJJli, ora, sempre più, le parti ti sono invertite. Poiché il costo cldlll vita è alto, molti gt'- nitorihvorano entrambi e devono (are ricot~~o all'aiuto dei nonni per accudite inmodo conti· nuativo 'i &amblnL Ma si potrebbe anche an•· lu~are qu.nte pe~ne riman1ono a ca.. dei propri genitori dopo i 25 anni di età invece di a$sicurars( quellà lndipendeJJZI ed autonomie che, allàJorodà, le geQeruloni ~denti avevano pòtuto conquiatarti. ( 6) a rifetillllo .. cdebre libro·manifeato di Co.upland suDa «Generazione X!>, che precedette questè. (7) Indagine periodica dell'()cse, dàl titolo EducatJon at a Glrmce, trJiducibile in «Uno sauarcto su1J'educulooe•, Séttembre.2004. (8) E int~&ante la dériva dei ~ragazzi sd· VJIIIÌ,.; d. un testo di uno &erittot'e under· ~und (Wild13<J)•S, appunto) e, ormal20 anni ot ~ho. una canzonetta di uneMeprime b(!J band musicali (iDuran Duran).

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