Missioni Consolata - Gennaio 2005

parlare nelle scuole o che vediamo rappresent-ato da quei canali (la Tv o, la radio, o m~glio Mtv) che ripro~ ducono socialmente il lingua9gio stesso, e lo riplasmano i h Uh circolo continuo? È un linguaggio eterogeneo, misto e differenziato per zona geografica, estrazione sociale, genere e preferenze sessuali. Stiamo affrontando la nascita e la crescita .di linguaggi derivanti: • dall'identifiEazione in gruppi sociali legati alle mode ed ai consumi di musica o di vestiti, che sono espressioni di modi di vita nelle cosiddette «tribù» giovanili; Dossier MC l gennaio 2005 pagina 28 • dall'identificazione politica .e dall'incarnazione di modelli familiari; • dalla reazione ad una realtà in cui sono più visibili le guerre, il terrorismo, le richieste del mondo de"g1i adulti di schièrarsii • dalrinsieme di tutte queste cose. «HOMO TECNOLOGICUS»: UNA GE· NERAZIONEIN PUNTA DI DitA? Oltre a queste categorie, per cui da sempre dobbiamo pensare che le persone, s0prattutto i ragazzi e le ragazze hanno creato dei gerghi_, dobbiamo introdurre l'etemento tecnologko. Una ricerca effettuata con i giovani di diversi paesi, intendendo per giovani persone di età fra Oe 25 anni, ha rivelato che ci sono anche dei cambiamenti nel modo di comunicare e di muoversi rispetto aUe generazioni precedenti. L'uso dei telefoni cellulari, dei videogiochi, dei tasti della PlayStation stanno forse modificando il corpo dette persone. I ragazzi di oggi usa· no molto di più il dito pollice rispetto a quelli che li hanno preceduti. Pokhé il pollice opponibile non serve più solo ad afferrare oggetti o a costruire attrezzi, ma -a comunica· re~ a usare il computer, qualche scienziato parla già di una evoluzione dell'homo tecnelogicus, arrivando a coniare il termine Thumb generation (~enerazione del pollice»). È comunque un fatt<> che, ad ogni generaz1one di scoperte ed usi tecnologici1cambia il modo di rappertarsi al mondo e a se stessi. l'uso dei messaggi cellulari comporta un rimodellamento parz1ale dei comportamenti sociali neL gruppo dei pari età, perché permette di comunicare evitando di esprimere (se non con i simboli) i propri sentimenti, proteggendosi un po' di più. La stessa cosa era awenuta qualche anno f-a con l'awento della posta elettronica, per cui le persone potevano comunicare inventandosi personalità fittizie o nascondendosi. L'uso dei cellulari ha,.impost<~la nascita di linguaggi concretamente sintetici ed essenziali ( «xké» significa «perché»). Il guaio non sta nel fatto che alcuni ragazzi disimparino ritaliano classico ma che usino un linguaggio eh~ va bene per gli Sms in un tema, o viceversa; che non sappiano le~HJere il contesto in cui· usare le parole e le forme.sintattiche appropriate. Queste neolingue sono molte e i termini di derivazione informatica ancor di più, per cui si italianizzano vocaboli tnglesi (dai comuni chattare e downioadare all'utilizzo metaforico di termini informatici). La velocità del ricambio della tecnologia, la capacità dei ragazzi di ricevere e Titrasmettere stimoli, di apprendere (in quanto le menti giovani sono più ftessibili, permeabili e deljcate} fa di loro de~li esploratori più ricettivi della oviltà tecnologica del nuovo millennio. .l

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