Missioni Consolata - Gennaio 2002

I n questo periodo critico per l’umanità risalta in modo sconcertante la manipolazione dell’infor- mazione. Chi detiene il potere politico spesso con- trolla anche l’informazione (e l’Italia di Berlusconi ne è un clamoroso esempio). Oggi, a fronte di un grosso movimento su scala in- ternazionale di tutela dei diritti dell’uomo (ovunque esso viva), si contrappone un sistema mondiale del- l’informazione, un’informazione distorta e finalizza- ta a mettere in cattiva luce chi denuncia le aberrazio- ni di un sistema economico che continua a basarsi sul- lo sfruttamento dei popoli del «terzo mondo». Terzo mondo che - non andrebbe mai dimenticato - non rappresenta laminoranza, bensì circa l’80%della po- polazione del pianeta. Certo non è bello ricordarsi che il nostro benessere possa basarsi sul lavoro di minori o sulla resa in schia- vitù di masse produttrici a basso costo. Quindi per- ché mai turbare le nostre coscienze di buoni consu- matori? A Genova era molto più conveniente lascia- re sfasciare tutto ad un gruppetto di teppisti e, con questo, farsi autorizzare a picchiare selvaggiamente chi invece manifestava pacificamente (e gioiosamen- te, nonostante tutto) in favore di condizioni di vita di- gnitose per tutti gli uomini. Le forze di polizia sembravano addestrate alla re- pressione del movimento antiglobal piuttosto che al- la tutela dei cittadini e dei manifestanti. I famosi «black block» non hanno trovato la forza bruta dei reparti antisommossa. Quella forza è stata riservata agli ospiti della scuola Diaz (oggi tutti scarcerati). Forti quindi con i deboli e deboli con i forti. Non mi sembra che questo appartenga alla nostra cultura cat- tolica. Purtroppo quel fattaccio ha coperto di infamia tutte le forze di polizia che servono democraticamente lo stato e ha fatto ricordare a tutto il mondo i giorni peg- giori del «ventennio». CRISTIANI? Sono rimasto sconcertato quando, di fronte alla no- tizia del ragazzo ucciso durante il G8, da alcuni ami- ci moderati e cattolici praticanti mi sono sentito dire: « Dovrebbero ammazzarli tutti! ». Ma da dove pote- va arrivare questo odio violento? Perché il giorno prima tutti concordavano sulla necessità di tutelare il terzomondo inmodo più concreto, mentre poco do- po questa esigenza veniva offuscata dal terrore di per- dere le nostre piccole ricchezze quotidiane? Sono questi i cristiani? Apparentemente pronti a schierarsi in difesa dei più deboli, ma titubanti come Pietro di fronte al pericolo, fino al punto di diventa- re spietati e violenti. Qui si porge l’altra guancia, ma solo per non guarda- re ciò che subiscono i nostri fratelli o quelli che de- nunciano che nel terzomillennio lamaggior parte del mondo non ha ancora sconfitto la fame. La coscien- za verrà poi placata attraverso quelle elemosine che si definiscono con il termine di « capitalismo com- passionevole ». Non mi risulta che nelle chiese si sia incitato alla vio- lenza e nemmeno si siano battute le mani alle teorie economiche neoliberiste indifferenti ai diritti del- l’uomo. Io ritengo che la campagna perpetrata dai media ab- bia influito così profondamente sull’opinione pub- blica da dipingere e generalizzare tutti i dimostranti come terroristi , aventi come unico fine di distrugge- re il nostro ricco e consolidato modo di vivere. Ricordo che la stessa cosa si diceva del comunismo (oggi oramai rimasto solo sui libri). Una storia vecchia e collaudata, la solita minaccia al GUERRA / Missioni Consolata ha ragione Il trionfo della menzogna Prima Genova, oggi la tragedia della guerra dimostrano che la verità e la giustizia sono le prime vittime della violenza. La storia (passata e recente) ci ricorda che la guerra non è mai stata una soluzione dei problemi, ma il mezzo migliore per svuotare e rimodernare gli arsenali. di Massimo Veneziano Battitore libero PARLA CON COSCIENZA , MA SENZA GUARDARE IN FACCIA ALCUNO

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