Missioni Consolata - Aprile 1902

50 1l1 eof}so{àta G.~.-~~--~~~~~~~st~--~~--~~~~~~----~oo sassi, travi infuocate, spranghe di. ferro ro– vente, rottami d'ogni genere, cade con impeto, come lanciata da catapulte infernali. -È scoppiatala polveriera in Borgo Dora! La triste notizia, come cerchio nell'onda, dal luogo del disastro si propaga al centro, agli opposti estremi limiti della metropoli. E prima che l'annunzio gen~rico abbia-toccata l'ultima meta, eccone un altro e poi altri ed altri ancora che portano i particolari della immane sventura, e, con un'onda immensa di pietà per le vittime, svegliano timori nuovi, accrescono il panico e la confusione... L'in– cendio laggiù arde sempre, come lo indicano un terzo scoppio, le sinistre lampeggianti nubi caliginose, l'odore caratteristico di cui s'im– pregna'I'aria lontan lontano... Se non si riesce a domarlo tra poco salterà in aria il depo– sito maggiore delle polveri e guai a Torino! - Oh, Madonna della Consolata, libera– taci voi! Oh Vergine SS., salvate il vostro popolo!- Le rapide preghiere, le ardenti sup– pliche che hanno incominciato a levarsi verso l'alma Custode e Patrona di Torino fin dal primo mostrarsi di un pericolo ancora ignoto, ora raddoppiano, si centuplicano nel pericolo certo, immane, nell'estremo danno incombente, inesorabile. La cittadinanza tutta è un sol cuore nella preghiera che s'alza fervida dalle famiglie, dagli orfanotrofi, dai monasteri, dai tanti istituti ed ospedali, dove la carità cri– stiana riveste tante forme quante. sono la umane miserie. - Oh, Maria Consolatrice, · intercedete pel popolo vostro! E come risponde la Vergine SS.?- Por– tiamocl. sul luogo del disastro e lo :vedremo. * * * L'incendio della polveriera ebbe il fatale principio dalla spontanea accensione in una botte ternaria del miscuglio per la poi vere da mina, posta in un locale al nord dello sta– bilimento e sulla sponda sinistra del canale che lo attraversava. Il fuoco si comunicò tosto a due locali attigui, dov'erano 5000 chilo– grammi di polvere in lavoraziòne per essere convenientemente granita; passò poi ad una parte dei magazzini del legname, al labora- torio delle composizioni dov'erano in abbon– danza zolfo e nitro. Divenuta di più in più potente, la vampa attraversò il canale: s'ap· pigliò ai frulloni stacciatori delle polveri, ca- · richi in quel momento di 2000 chilogrammi, quindi ad un'altra botte di composizioni e, fatta breccia in un muro divisorio, investì il cosidetto stendaggio, dove 3000 chilogrammi di polvere essicavano all'aria aperta su ta– volati coperti di .traliccio. Il fuoco, guizzando qualmaligno serpente, compì tutta quest'opera nefasta .in pochi istanti, tanto che la mol– teplice esplosione fu quasi simultanea e si fuse come in p.n solo scoppio: il primo, ed il più nefasto per le molte vittime che fece fra i polveristi, presi alla sprovveduta. Alle due estremità del lato meridio11ale · dello stendaggio trovavansi due magazzini destinati alle polveri ancora da essicare, dette perciò polveri verdi; l'uno di essi conteneva 1000 chilogrammi di polvere da caccia, l'altro 10.000 di polvere da mina. ·L'accensione di questi due depositi e d'un vicino lisciatoio, in tutto 11.640 .chilogrammi di polvere, pro– dusse il secondo scoppio, che rintronò più forte del primo a spavento della cittadinanza. e cagionò i maggiori danni al di.fuori della ·polveriera. Al posto dei due magazzini rimasero due enormi fosse~ e l'urto, tra le altre rovine, produsse la caduta di una parte del muro settentrionale di un terzo magazzino, il più importante, posto all'angolo nord-ovest dello . stendaggio ·stesso, e contenente 40.000 èhi– logrammi di polvere già essicata ed atten– dente la collaudazione in circa 800 barili non ancom ott·urati. Intanto s' incendiavano di– versi altri piccoli locali ed apparecchi, in to– t&.le 1500 chilogrammi di polvere, producendo un terzo scoppio. * * * Al momento in· cui principiò il disastro, i soldati polveristi e gli operai avevano quasi tutti sospeso il lavoro per il pasto meridiano, l e stavano uscendo dagli opifici. Un drappello di artiglieri attraversava il canale nell'istante . in cui il primo scoppio ne.rovinò là sponJ..t.

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