Missioni Consolata - Dicembre 2021

scambio e di affetto. Mosè, in- vece, no. O almeno, il testo dell’Esodo non ce ne parla. Sembrerebbe ricadere nel più scontato cliché patriarcale. Esso fa da sfondo ai racconti biblici, ma non è il modello da imitare. Ancora una volta, come nei casi dell’uccisione della guardia egi- zia (Es 2,12), del matrimonio con una madianita o delle incertezze davanti alla chiamata divina (Es R MC UNA VITA NORMALE? Dopo le vicende epiche dell’u- scita dall’Egitto, e le cadute ver- gognose del deserto, ora Mosè, come il suo popolo, riprende una vita normale. La famiglia è simbolo di ordinarietà, anche per chi in una famiglia non vive (e magari se la ricrea con abitu- dini, animali o piante «di casa»). Questa ordinarietà ci restituisce un Mosè non perfetto. Abramo, Elkana (1 Sam 1, il padre di Sa- muele, più grande profeta-sacer- dote d’Israele), lo stesso Gia- cobbe, avevano avuto con le mogli una relazione intensa, di rebbero stati fatti tornare. Se così fosse, le vicende dello scon- tro con il faraone sarebbero du- rate molto più a lungo di quanto il racconto spieghi. Non lo sappiamo. Come suc- cede spesso nei racconti biblici, ci troviamo di fronte a molte meno informazioni di quelle che noi riterremmo necessarie. Ma, proprio per questo, le notizie che troviamo sono significative. È come se l’autore ci dicesse che non è importante il perché Mosè avesse mandato via la pro- pria famiglia, ma il fatto che ora vi si riunisce. 33 dicembre 2021 MC

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