Missioni Consolata - Ottobre 2021

stri appelli. Poi, trovandoci chiusi in casa, ab- biamo potuto riflettere maggiormente sulle no- stre attività, provando a intraprendere un discernimento. Da questo lavoro è nato, ad esempio, un progetto di catechesi in piccoli gruppi che possa andare avanti anche in caso di lockdown , perché le riunioni fino a cinque per- sone sono concesse. Una catechesi slegata dagli schemi del classico catechismo parrocchiale, quello fatto dall’autunno alla primavera, con la pausa estiva. Ci siamo inventati qualcosa di più adattabile. E poi c’è tutto il discorso dei media: ancora adesso facciamo la trasmissione online della messa sul canale FB della prefettura apostolica della Mongolia. Anche le parrocchie la fanno. E i catechisti hanno iniziato a far circolare materiale sui social per sostenere i fedeli». Qual è la peculiarità dell’essere un vescovo missionario della Consolata? Qual è il «valore aggiunto» che lei e i suoi confratelli vescovi offrite alle diocesi che guidate? E cosa offre il vostro essere vescovi all’Istituto? «Alle chiese particolari i vescovi della Consolata offrono il loro essere missionari, quella spinta che va in ricerca non solo di chi è già cristiano, ma anche di chi è ancora fuori dal gregge catto- lico. Penso anche alla nostra impostazione sacer- dotale basata sulla spiritualità del beato Allamano, e quindi sui pilastri dell’eucaristia, della vita mariana e del fare bene il bene senza rumore. Sottolineerei soprattutto la dimensione della ricerca dell’annuncio. Cosa che magari in altri contesti, se il vescovo non viene da un’espe- rienza missionaria, può essere meno presente. Quindi un’attenzione particolare agli ultimi, e a quelli che, semplicemente, non sono cristiani, un atteggiamento di dialogo, una volontà di creare ponti nella società. Per l’Imc avere dei vescovi tra i suoi missionari penso possa voler dire avere sott’occhio la situa- zione delle Chiese particolari da una prospettiva un po’ più ampia. Sono un po’ come delle voci che portano dentro l’Istituto tutta la Chiesa». Il motto del suo episcopato è un versetto del salmo 34: «Guardate a Lui e sarete raggianti». In che modo ha vissuto questa esortazione nel suo primo anno da vescovo? «Intanto mi sono piacevolmente stupito di come questo salmo ritorni molto spesso nella liturgia feriale. Ogni tanto nella messa quotidiana salta fuori questo “guardate a Lui e sarete raggianti”. Puntare lo sguardo del cuore verso il Signore penso sia la priorità del vescovo missionario. Cerco, con tutta la mia povertà, di attaccarmi a questa Parola per viverla. La sproporzione fra le esigenze e le sfide della chiesa, e la mia povertà personale, mi mette con le spalle al muro, e mi rende più consapevole che la luce viene da Cri- sto. Se veramente guardiamo tutti a Lui, questa luce poi si espande nelle nostre realtà. Poi c’è questa particolarità: “Guardate a lui e sa- rete raggianti” può essere tradotto anche con “guardate a lui e sarete luminosi”, oppure “illu- minati”. Ecco, per noi l’illuminazione viene come pura grazia, non è il raggiungimento di un’intui- zione nostra, è la luce di Cristo che ci raggiunge. L’illuminazione è anche il concetto centrale del buddismo. Quindi per me il versetto del salmo 34 ha anche il gusto del dialogo interreligioso. Ho una grande stima dell’illuminazione come cammino di perfezionamento proposto dal bud- dismo, e nello stesso tempo sono felice di essere cristiano perché so che la luce viene e, semplice- mente, noi la dobbiamo accogliere, e che arriva per chiunque, non è una cosa riservata a pochi intimi, ma è la proposta cristiana per tutti». Luca Lorusso * Al 7 settembre, dall’inizio della pandemia i casi posi- tivi registrati in Mongolia sono stati 236mila, 780 ogni 10mila (in Italia 755). I morti 968, uno ogni 3.127 abi- tanti (in Italia uno ogni 470). ottobre 2021 39 Qui: padre Giorgio Marengo viene ordinato vescovo nel santuario della Consolata a Torino dal cardinale Luis Antonio Tagle. A destra: la preparazione dei pacchi alimen tari per aiutare la popolazione mongola in difficoltà per il Covid. © Pre ettura apostolica di Ulaan Baatar Covid e vescovi IMC MC

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