Missioni Consolata - Giugno 2021

79 giugno 2021 MC POSTULATORE > P. GIACOMO MAZZOTTI Chi ricevesse una grazia per intercessione del beato Giuseppe Allamano è pregato di notificarlo ai seguenti indirizzi: POSTULAZIONE MISSIONI CONSOLATA • Viale Mura Aurelie, 11-13 - 00165 Roma • Corso Ferrucci, 14 - 10138 Torino E-mail: postulazione@consolata.org http s :/ /giuseppeallamano.consolata.org L’indio Sorino Yanomami (seduto sull’amaca). Dietro di lui, da destra: la moglie di Sorino, p. Michelangelo Piovano e p. Giacomo Mazzotti. * ruppe in parte la scatola cranica, ci fu una fuoriuscita di materiale cerebrale e Sorino perse la vista. Furono momenti di grande concitazione, chiamammo i medici e non si pensava di poterlo salvare. Iniziava in quei giorni la novena del beato Giuseppe Alla- mano e lo invocammo per la guarigione di questa persona. Fu trovato improvvisa- mente guarito e già allora si gridò al mira- colo». All’epoca, i missionari e le missionarie della Consolata erano molto presi dall’attività con il popolo Yanomami e, stranamente, nes- suno ha pensato di andare avanti con il rico- noscimento della guarigione. Il Sinodo per l’Amazzonia è stato importante per risve- gliare il ricordo di questo fatto. Tra il popolo Yanomami non ci sono quasi cristiani, e il riconoscimento del miracolo sarebbe anche un riconoscimento dal Cielo della nostra pluridecennale attività al fianco di questa et- nia, nel nome del dialogo e della promo- zione umana. In ogni caso, il beato Alla- mano diceva di fare le cose “bene, senza ru- more e senza fretta”. Ed è quello che accade con questa causa». P. Sergio Frassetto Don Lucio Nicoletto , missionario fidei do- num padovano, vicario generale della dio- cesi di Roraima, e delegato episcopale nel- l’inchiesta diocesana sul presunto miracolo di Sorino Yanomami, conosce bene i missio- nari e le missionarie della Consolata e con- ferma: «Roraima è cresciuta assieme ai padri e alle suore, grazie alle loro istituzioni edu- cative. Sono stati dei missionari a tutto campo per cui, domenica 7 marzo, inizio del processo diocesano, in una certa maniera si è celebrato un riconoscimento della presen- za dell’Istituto, si è vissuto un atto di fede; per noi “miracolo” non è un fatto fuori dal normale, è riconoscere l’azione di Dio nella vita di ogni giorno, che agisce quando trova il cuore aperto delle persone. La gratitudine si esprime anche attraverso questo segno, che ora viene analizzato e comprovato. Sorino, infatti, pur non conoscendo il mes- saggio cristiano, riconosce il bene che ha ri- cevuto, soprattutto grazie alle cure e all’at- tenzione delle suore che lo hanno sostenuto e hanno pregato per lui, dandogli così la possibilità di riprendere la vita che conduce- va prima dell’incidente, dopo che il giaguaro gli aveva fracassato il cranio». Un fatto sul quale, dopo 25 anni esatti, si indaga, per sco- prire se davvero Dio ha visitato, guarito e salvato Sorino, umile e fiero abitante del- l’immensa foresta amazzonica brasiliana.

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