Missioni Consolata - Giugno 2021

ssier « I l presidente Cyril Ramaphosa sta fa- cendo un buon lavoro, ma lenta- mente. Penso che non ci sia nessuno nell’Anc ( African national congress , ndr ) che potrebbe fare un lavoro migliore del suo, ma allo stesso tempo, lui non può fare il migliore lavoro di cui avrebbe le capacità, a causa del fatto che è in un partito molto diviso». Chi parla è padre Peter John Pear- son, dell’arcidiocesi di Cape Town, contattato te- lefonicamente. Padre Pearson è incaricato dalla Conferenza episcopale del Sudafrica dei rapporti con il parlamento, ed è coinvolto in una dina- mica democratica che prevede la partecipazione della società civile nella definizione di policy e nell’osservazione del lavoro legislativo. L’ African national congress è il partito al governo dalla fine dell’apartheid e le prime elezioni libere nell’aprile 1994. «È uno dei principali partiti che hanno portato alla liberazione del Sudafrica, non l’unico - ricorda padre Pearson -, ma quello con la storia più lunga. È molto vicino alla gente». In quelle elezioni vinse Nelson Mandela che fu pre- sidente fino al 1999. Gli succedette Tabo Mbeki, sempre storico personaggio dell’Anc, per due mandati. Nel 2009 venne eletto Jacob Zuma, 46 giugno 2021 controverso personaggio, già indagato per corru- zione quando era vicepresidente di Mbeki. Zuma fu poi obbligato a dimettersi prima della fine del secondo mandato, nel febbraio 2018, per le pressioni dell’Anc, perché eraè coinvolto in troppi casi di corruzione. L’Anc scelse Cyril Ramaphosa, diventato segreta- rio generale del partito nel 2017, per sostituirlo. Alle elezioni generali del 2019 Ramaphosa fu confermato. La corruzione, «benefit» del potere «L’Anc è fortemente diviso - spiega padre Pear- son - tra chi pensa che il potere sia l’occasione per approfittare [per arricchirsi], come fecero i bianchi prima, e chi ha una visione diversa. Il precedente presidente, Jacob Zuma, è accusato di molti casi di corruzione e irregolarità negli ap- palti. Secondo una stima, a causa della corru- zione, sia nel pubblico che nel privato, il paese avrebbe perso tre trilioni di rand (circa 170 mi- liardi di euro, ndr), una cifra molto elevata per un paese a medio reddito come il nostro. Ogni atto di corruzione è un furto ai poveri. Rubando que- sti soldi si è sottratto un enorme investimento in servizi sociali per la gente, casa, educazione». Nel mondo della politica è difficile togliere la corruzione, perché chi è dentro si è abituato a beneficiare dei suoi frutti. La fazione del presidente attuale non è nel filone della corruzione, ma di chi lotta contro essa. Ra- maphosa, sindacalista prima e poi uomo d’affari, è stato molto attivo nella lotta anti apartheid. «Purtroppo è arrivato al potere con una maggio- ranza molto piccola, per cui se vuole fare qual- cosa, lo deve fare a piccoli passi, altrimenti mette a rischio il suo futuro politico». Ramaphosa lavora molto con le commissioni, che si occupano dei casi di corruzione nelle di- verse istituzioni di governance : «Verificano ad esempio i flussi di reddito di persone con incari- chi importanti. Per cambiare le persone, il presi- dente usa le commissioni, in questo modo non può essere accusato di favoritismi. Però il pro- IL PARTITO DI NELSON MANDELA È SPACCATO IN DUE Alta tensione, tra i figli di Madiba Il presidente Ramaphosa cerca di fare pulizia nel partito al potere. Ma non è cosa facile, perché la corruzione è radicata e lui ha una maggioranza interna ristretta. Intanto la xenofobia verso gli im- migrati africani non sembra dimi- nuire. Anche a causa della crisi economica dovuta alla pande- mia da Covid-19. Riuscirà il presidente nel suo intento? Ne parliamo con un esperto di Cape Town. di MARCO BELLO

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