Missioni Consolata - Giugno 2021

positi sempre è quasi notte, e sempre hanno la luminaria della luna». Fu durante la sua permanenza che il mercante veneziano co- nobbe gli «stocfisi», gli stocca- fissi, che «seccano al vento e al sole senza sale, e perché sono pesci di poca umidità grassa, di- ventano duri come legno. Quando si vogliono mangiare li battono col roverso della man- nara, che gli fa diventar sfilati come nervi, poi compongono butiro e specie per darli sapore: ed è grande e inestimabil mer- canzia per quel mare d’Alema- gna». Pietro tornò nella Serenissima portando alcuni di questi stocca- fissi che diverranno l’ingrediente principale del baccalà alla vicen- tina (il baccalà è il merluzzo es- siccato che, a differenza dello stoccafisso, è salato). Ancora oggi, quello italiano è il princi- pale mercato verso cui le Lofo- ten esportano il loro stoccafisso e nel piccolo paesino di Å, il mu- seo dedicato a questa qualità di merluzzo ha spiegazioni anche in lingua italiana. Il racconto della sfortunata spe- dizione della Gemma Querina è anche una preziosa testimo- nianza della popolazione delle Lofoten. I redattori descrissero attentamente gli usi e i costumi dei pescatori, «uomini purissimi e di bello aspetto, e cosí le donne sue, e tanta è la loro sem- plicità che non curano di chiuder alcuna sua roba, né ancor delle donne loro hanno riguardo: e questo chiaramente compren- demmo perché nelle camere medeme dove dormivano mariti e moglie e le loro figliuole allog- giavamo ancora noi, e nel con- spetto nostro nudissime si spo- gliavano quando volevano andar in letto; e avendo per costume di stufarsi il giovedí, si spogliavano a casa e nudissime per il trar d’un balestro andavano a trovar la stufa, mescolandosi con gl’uo- mini. Sono (com’io predissi) de- votissimi cristiani: non perde- riano la festa di veder messa, e quando sono in chiesa sempre stanno in orazione inginocchiati; mai non mormorano né bestem- miano santi, non nominano il de- monio». PADRE FRANCESCO NEGRI Due secoli e mezzo dopo, un prete ravennate, Francesco Ne- gri, si spinse ancora più a Nord, questa volta intenzionalmente, alla ricerca del punto più setten- trionale del continente europeo. Negri, oltre che rappresentante della Chiesa, era anche un fine osservatore di costumi e di scienza. Profondamente influen- zato dal nuovo pensiero scienti- fico, eredità di Copernico e Gali- leo, Francesco Negri partì da Ra- venna nel 1663 per un viaggio nella penisola scandinava che lo portò prima a Stoccolma, dove si trattenne per un anno come cap- pellano e poi a Bergen. Da qui, con l’aiuto dei preti norvegesi, riuscì a raggiungere via mare Capo Nord «che è a dire all’e- stremità di Finmarkia, anzi, non ritrovandosi più altra terra dal genere umano verso al polo abi- tata, del mondo stesso.» Descrisse la sua esperienza in otto lettere che vennero pubbli- cate nel 1700, due anni dopo la sua morte e raggruppate in un volume intitolato Viaggio setten- trionale . Sebbene poco noto al grande pubblico, il Viaggio set- tentrionale segnò un vero e pro- prio spartiacque nella visione dei popoli nordici da parte dei paesi mediterranei. Fu Francesco Negri, infatti, a presentare gli eredi dei vichinghi * LAPPONIA 24 giugno 2021 MC Pietro Querini portò in Italia il merluzzo essiccato dando vita alla tradizione del baccalà. "

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