Missioni Consolata - Aprile 2021

Il quadro normativo internazio- nale di riferimento su questo tema si fonda sulla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 20 novembre 1989, e su diversi altri documenti internazionali tra cui le due Con- venzioni dell’Oil, la 138 del 1973 e 182 del 1999. Queste, fra le al- tre cose, fissano il limite di età per essere ammessi all’impiego a 15 anni (13 se si tratta di lavori leggeri) e a 18 per i lavori perico- losi, codificano le caratteristiche delle peggiori forme di lavoro minorile e sanciscono l’applica- zione del termine «bambino» a ogni persona con meno di 18 anni. Le persone fra i 15 e i 17 anni incluse nelle statistiche Oil sul lavoro minorile, quindi, non lo sono per l’età, ma perché il la- voro che svolgono può essere dannoso per la loro salute e il loro benessere psico-fisico. LA DEFINIZIONE E LA TENDENZA Il lavoro minorile, che con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile il mondo si è impegnato a elimi- nare entro il 2025, chiarisce l’Oil, è quello che «priva i bambini della loro infanzia, del loro po- tenziale e della loro dignità e che nuoce al loro sviluppo men- tale e fisico»; un lavoro «mental- voratori, che sono quasi il 20%, cioè uno su cinque, mentre in Asia Pacifico la quota è del 7%. La restante popolazione colpita è suddivisa tra Americhe (11 mi- lioni in termini assoluti, pari al 5% dei bambini), Europa e Asia cen- trale (6 milioni, 4%) e stati arabi (1 milione, 3%). L’Africa, sottolinea il rapporto Oil, ha visto un aumento del lavoro minorile pari all’1% nel quadrien- nio 2012-2016, in controten- denza rispetto alle altre regioni del mondo - che hanno tutte re- gistrato dei cali - e nonostante le politiche che i governi africani hanno messo in atto per ridurre il fenomeno. I motivi di questo in- cremento non erano ancora chiari quando il rapporto Oil è stato elaborato; è possibile che il prossimo rapporto, atteso quest’anno, e relativo al qua- driennio 2016-2020, includa qualche spiegazione. Intanto, però, è già chiaro che una grossa parte del risultato finale, a livello globale, dipende dalla capacità di invertire la tendenza in Africa. Quanto ai settori economici, l’a- gricoltura è quello più interes- sato con 108 milioni di bambini impiegati, pari al 71% del totale, mentre il 12% dei bambini lavora nell’industria e il 17% nei servizi. Il lavoro minorile nel settore agri- colo riguarda principalmente l’a- R Minori | Lavoro minorile | Lavoro forzato | Povertà | Bambini R MC 69 aprile 2021 MC mente, fisicamente, socialmente e moralmente pericoloso e no- civo», che priva i bambini della possibilità di andare a scuola, o li costringe ad abbandonarla pre- maturamente o a combinare l’im- pegno scolastico con un lavoro eccessivamente lungo e pe- sante @ . Le cose sono migliorate molto nel periodo fra il 2000 e il 2016, nel corso del quale i minori costretti a lavorare sono passati da 245 milioni agli attuali 152, con una riduzione pari al 38%. Tuttavia, gli anni fra il 2012 e il 2016 hanno visto una diminu- zione più lenta rispetto ai qua- drienni precedenti. Mantenendo quel ritmo, nel 2025 ci saranno ancora 121 milioni di bambini la- voratori. Per raggiungere l’obiet- tivo di sviluppo sostenibile 8.7 - che riguarda appunto l’elimina- zione di tutte le forme di lavoro minorile e dà il nome all’alleanza internazionale di enti governa- tivi, agenzie Onu e altre organiz- zazioni, nata per contrastarlo ( Al- liance 8.7 @ ) - è necessario un deciso cambio di passo. I PAESI E I SETTORI DEL LAVORO MINORILE Nove bambini su dieci tra quelli costretti a lavorare vivono in Africa (72 milioni) e nella regione dell’Asia Pacifico @ (62 milioni). L’Africa è al primo posto anche per la percentuale di bambini la- © Paolo Moiola In queste pagine: ( a sinistra ) due pastorelli samburu vicino a Maralal, Kenya, alla fine degli anni ‘80; ( qui ) piccolo venditore ambulante a Cusco in Perù. Pagine seguenti: venditore di frutta al mercato di Issyk in Kirghizistan; e due bimbe della zona centrale del Kenya trasportano il raccolto dai campi fin verso il villaggio in una foto di circa cento anni fa. * *

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