Missioni Consolata - Aprile 2021

Golpe militare | Aung San Suu Kyi | Gruppi etnici A MC © Claude Truong - Ngoc - Global Media Sharing Sopra: Aung San Suu Kyi, The Lady, oggi ha 75 anni. | A sinistra: il generale Min Aung Hlaing con il presidente cinese Xi Jinping nella capitale birmana Nay Pyi Taw il 18 gennaio 2020. * tra loro in fatto di ambizioni e su- scettibilità. Nessuno dei due sopporta l’altro, ma mentre Min Aung Hlaing non aveva bisogno di Aung San Suu Kyi, questa non poteva governare senza Min Aung Hlaing. I due piatti della bilancia hanno mantenuto una difficile stabilità sino a quando i due leader si sono limitati a regnare entro i loro limiti. Aung San Suu Kyi ha approfittato della momentanea debolezza dei vertici del Tatma- daw monopolizzando la scena politica e accentrando su di sé tutte le cariche più importanti delle istituzioni parlamentari: consigliere di Stato (premier), ministro degli Esteri, presidente della Lega nazionale per la de- mocrazia, presidente del Comi- tato per la pace nel Rakhine e presidente del Comitato per il dialogo con le nazioni etniche. Non potendo, per Costituzione, occupare la carica di presidente ha fatto eleggere il proprio avvo- cato Win Myint per poi occupare il posto di ministro dell’ufficio del presidente e divenire lei stessa presidente de facto della na- zione. Un raggiro costituzionale che in qualunque altro paese de- mocratico sarebbe stato oggetto di proteste e accuse di scandalo e disonestà, ma che nel nuovo corso della politica birmana è stato addirittura portato ad esempio in una famosa intervista fatta a Tin Oo, il patron (93enne) e uno dei fondatori della Lega per la democrazia di cui la Si- gnora è presidente. Le dichiara- zioni, imprudenti ma significa- tive, di Tin Oo dimostrano quanto misteriosa e ambigua sia la visione di democrazia posse- duta dai politici locali. LE MOSSE DEL GENERALE Sul lato opposto, l’ascesa di Min Aung Hlaing ha posto di fronte alla premier birmana un formida- bile avversario che si è rivelato ancora più scaltro di lei nell’a- prirsi nuovi spazi. A differenza della sua rivale, il generale ha iniziato a tessere un dialogo con le «nazioni etniche», in partico- lare con i kachin cristiani e con i rakhine buddhisti, meritandosi l’approvazione dell’inviato giap- ponese del programma per la ri- conciliazione nazionale Yohei Sasakawa. Nel maggio 2020 Min Aung Hlaing ha riorganizzato i vertici militari rafforzando la pre- senza di una nuova leva di gio- vani ufficiali a lui fedeli. Al tempo stesso, ha iniziato a preparare una poltrona di presidenza dell’ Union solidarity democratic party (Usdp) per blindare la posi- zione della sua famiglia in campo imprenditoriale in previ- sione del suo imminente (a giu- gno 2021) ritiro in pensione. La protezione dei beni acquisiti du- rante la carriera è una costante sempre presente nella politica birmana, in particolare tra i mili- tari. Questi hanno sempre appro- fittato del loro potere per accu- mulare ricchezze e piazzare nei posti chiave loro famigliari dedi- cando gli ultimi anni della loro vita professionale a instaurare legami con i loro potenziali suc- cessori affinché non cadessero in disgrazia. Grazie al decennio passato nello stato Shan, Min Aung Hlaing ha potuto costruire un impero eco- nomico immenso, ma l’arrivo nel 2016 di Aung San Suu Kyi al po- tere ha rischiato di mettere in pericolo la sua ricchezza. Ha po- sposto quindi il suo pensiona- mento di cinque anni (dal 2016 al 2021) iniziando a muovere le sue pedine. E quando, il prossimo giugno, si ritirerà dalla carica di comandante delle forze armate, cercherà di traslare la sua in- fluenza in campo politico candi- dandosi a presidente dell’Usdp. Il putsch militare del 1 febbraio è quindi da vedersi anche in una visione personalistica della poli- tica birmana. VITTORIE ED ERRORI Aung San Suu Kyi, The Lady, è forse una delle poche persona- lità oneste del paese e a lei dob- biamo molto: la sua perseve- ranza nel continuare a denun- ciare le nefandezze dei militari durante gli anni della dittatura è stata d’esempio per chiunque lottasse per i diritti umani. La Lady ha dimostrato che, con la tenacia, è possibile raggiungere obiettivi che appaiono impossi- bili. Tuttavia, come spesso ac- cade ai personaggi pubblici, quando Aung San Suu Kyi si è trovata a dover mettere in pra- tica i proclami e le promesse lan- ciate mentre era all’opposizione, la sua inadeguatezza e inespe- rienza sono uscite allo scoperto, smantellando la sua figura idea- lizzata. Al netto delle interferenze e dei giochi di potere che si sono rea- lizzati nel parlamento con i mili- tari, Aung San Suu Kyi ha pesan- tissime responsabilità nella disa- strosa gestione dei rapporti con le nazioni etniche e con la classe lavoratrice del paese. Per favorire gli interessi minerari cinesi, ad esempio, ha costretto migliaia di contadini ad abban- donare i loro villaggi e le loro terre a Letpadaung affermando che il bene della nazione è supe- riore a quello individuale. Lo stesso è avvenuto con i Mon e i Kachin. Sul piano dei rapporti con le va- rie etnie, la consigliera di stato è La Lady ha mostrato tenacia, ma anche inadeguatezza e inesperienza politica. " 53 aprile 2021 MC

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