Missioni Consolata - Aprile 2021

attualizzazione del catasto rurale, che significa riuscire a sapere quanti ettari di terra possiedono le persone, quante imposte pagano e se queste sono coerenti con le terre possedute, perché ci sono territori vuoti che non vengono consegnati ai contadini e alle comunità agricole che li richie- dono. Molti ritengono che il problema della dise- guaglianza e della terra non sia una causa della guerra. Forse non è l’unica, ma è fondamentale». Il narcotraffico Legata al tema della terra è la questione delle piantagioni di coca e del commercio della stessa. «Il narcotraffico - spiega il professore - ha attra- versato il conflitto dagli anni Settanta. Le coltiva- zioni di coca continuano sotto il controllo dei gruppi armati, illegali e legali. È infatti comprovato che in questo lucroso business ci sono anche poli- tici. In molti territori ci sono combattimenti tra i vari gruppi armati per controllare le rotte della droga. Un esempio tra i tanti possibili: l’ex para- diso dell’arcipelago di San Andrés, Providencia e Santa Catalina (davanti alle coste del Nicaragua, ndr ) ha altissimi livelli di violenza essendosi con- vertito in un ponte per il traffico con Stati Uniti ed Europa. Accanto a queste rotte c’è poi il microtraf- fico all’interno delle città colombiane dove le bande si contendono con le armi il traffico non soltanto di droga ma anche di persone». Con il Venezuela e gli Stati Uniti Lo scorso febbraio il presidente Iván Duque ha annunciato la regolarizzazione (tramite il nuovo Estatuto nacional de protección ) per dieci anni di oltre due milioni di immigrati venezuelani, che permetterà loro di accedere ai sistemi pubblici della salute e dell’educazione e di lavorare rego- larmente. Il presidente colombiano ha sempre usato (furbescamente) la lotta contro il Vene- zuela di Maduro come strumento di lotta politica interna e internazionale. «Duque usa quel paese - spiega Mauricio Mon- toya - in termini elettorali per spaventare la po- polazione su certi candidati o modelli politici o idee per supposte affinità al Venezuela o, come viene spesso detto, al castrochavismo. Credo perciò che le relazioni tra i due paesi si mante- ranno tese, instabili e polarizzate». Nel frattempo, negli Stati Uniti, storico alleato del paese, la presidenza è passata da Donald Trump a Joe Biden. «Non cambierà molto - os- serva Montoya -. Alcuni media dicono che, avendo il governo colombiano appoggiato Trump, Biden presenterà il conto. Non credo sarà così. La Colombia non perderà l’appoggio statu- nitense né in termini economici né di lotta al nartraffico. Credo però che gli Usa avranno un ruolo nella competizione per la prossima presi- denza la cui campagna inizierà ancora que- st’anno». In effetti, l’ex presidente ed ex senatore Álvaro Uribe ha già iniziato le audizioni per selezionare i propri candidati. Paolo Moiola 41 aprile 2021 © Marcel Crozet - Pouteau © Casa de América A gennaio 2021, la cupola delle ex Farc è stata incriminata dalla Jep. “ Colombia. La pace teorica

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