Missioni Consolata - Aprile 2021

tica ). Ancora più alte sono le cifre riguardanti l’assassinio di líderes sociales (difensori dei diritti umani, ambientalisti, attivisti indigeni e afroco- lombiani). Negli ultimi quattro anni sarebbero stati 421, secondo l’Alto commissariato delle Na- zioni Unite per i diritti umani. Mentre la Defen- soría del pueblo riporta oltre 700 morti. «Eppure - precisa Mauricio -, secondo alcuni, questi líde- res sociales sono stati uccisi a causa di lios de faldas (letterale, “litigi per le gonne”, ndr ) come fossero cioè problemi amorosi che non hanno nulla a che vedere con il contesto politico». Chi vuole il fallimento? Oltre ai dissidenti delle Farc e ai gruppi paramili- tari, ci sono molti altri attori che lavorano per far fallire il processo di pace. Il nostro interlocutore non ha dubbi al riguardo. «Dagli anni Ottanta - spiega - la pace è un tema elettorale. In questo senso, molti lo hanno ma- nipolato per arrivare alla presidenza. È chiaro che ci sono persone che non vogliono che gli ac- cordi si compiano nei modi sottoscritti a l’Avana e, dopo la sconfitta nel plebiscito, al Congresso. Il problema è quello degli approfittatori, dei mercenari che cercano di portare confusione e di preservare i propri interessi particolari. Costoro lavorano affinché le cose non si sappiano e da qui nascono gli attacchi alle istituzioni che ope- rano per il processo di pace». Dall’accordo di pace firmato dall’allora presidente Manuel Santos e dai vertici delle Farc-Ep, è nato il «Sistema integrale di verità, giustizia, riparazione e non ripetizione» ( Sistema integral de verdad, ju- sticia, reparación y no repetición , in sigla Sivjrn). Incorporato nella Costituzione attraverso il de- creto legislativo 01 del 2017, il Sistema è fondato su tre componenti: la «Commissione di chiari- mento della verità, convivenza e non ripetizione» ( Comisión de esclarecimiento de la verdad, la con- vivencia y la no repetición , Cev); l’«Unità per la ri- cerca delle persone date per scomparse» ( Unidad para la búsqueda de personas dadas por desapa- recidas , Ubpd) e la «Giurisdizione speciale per la pace» ( Jurisdicción especial para la paz , Jep). Tra i maggiori oppositori del processo di pace c’è Álvaro Uribe, l’uomo forte della Colombia, fonda- tore del partito Centro democrático ( Mano firme. Corazón grande , «Mano ferma. Cuore grande») del quale è militante anche l’attuale presidente Iván Duque. «È ovvio - conferma Mauricio Mon- toya - che l’ex presidente Uribe ha avuto ed ha in- fluenza. Ha guadagnato appoggio e popolarità tra una fetta importante della popolazione per la sua opposizione ai gruppi armati, per la sua volontà di non negoziare con essi. La sua scelta militare ha però portato anche a violazioni ed eccessi come per i “falsi positivi” (civili innocenti assassinati dall’esercito che li faceva passare per guerriglieri per ingigantire i propri successi militari, ndr ). Uribe continua ad essere molto influente in am- bito politico, cosa che gli permette di far eleggere © Christian Van Der Henst S. © Andres Martinez - Pixabay “ Il perdono è diverso dalla riconciliazione. È un fatto più personale. Colombia. La pace teorica

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