Missioni Consolata - Aprile 2021

sul, di Quaraqosh e di tutto l’Iraq. «Il papa ha incontrato le autorità, alle quali fa bene sentirsi dire che devono essere al servizio del popolo e non della corru- zione o di poteri esterni; i capi religiosi; poi le vittime dell’Isis e, più in generale, le vittime della guerra, perché ricordiamoci che prima dell’Isis ci sono state le due guerre del Golfo. L’America nel 2003 ha tolto tutte le responsabilità politiche, mili- tari, amministrative a chi era stato legato a Saddam Hussein, e il paese è rimasto sguarnito. Il silenzio sull’Iraq non si è rotto nemmeno con il rapimento e l’uccisione nel 2008 dell’arcive- scovo caldeo di Mosul, mons. Paulos Faraj Rahho. Io ero stato da lui pochi giorni prima del rapi- mento. Lo hanno fatto poi tro- vare morto in una discarica. Però di tutto questo non si è parlato, così, quando nel 2014 è arrivato l’Isis, molti lo hanno interpretato come un fungo nato all’improv- viso, ma l’Isis non è un fungo, è il frutto di una gestione econo- mica, politica, militare che ha ali- mentato rabbia e odio». * IRAQ 28 aprile 2021 MC Mosaico di religioni D ei circa 40 milioni di abitanti iracheni, si stima che gli arabi siano il 75-80%, i curdi il 15-20%, e che un restante 5% sia costituito da una pluralità di minoranze etniche come turkmeni, assiri, persiani. La stragrande maggioranza della popolazione è di fede musulmana, il 98% circa. Tra le fedi minoritarie che formano il restante 2%, la cristiana, la mandeista, la yazida. All’interno della vasta maggioranza musulmana vanno distinti poi tre gruppi principali: gli arabi sciiti che rappresentano la maggioranza, circa il 64%, concentrati soprattutto nella parte Sud orientale del paese, gli arabi sunniti, 17%, nell’Iraq centro meridionale, e i curdi sunniti, 17%, nella zona Nord, l’area maggiormente abitata dalle minoranze ( vedi cartina pag. 30 ). Gli sciiti All’interno dell’islam, gli sciiti si caratterizzano per il ruolo speciale assegnato ad Ali, cugino e genero del profeta Muhammad, e alla sua discendenza attraverso Fatima, figlia del profeta. Gli sciiti rappresentano il 10-15% di tutti i musulmani del mondo (circa 130-195 milioni), e rappresentano l’80% della popolazione che vive sui giacimenti di petrolio del golfo. Le tre principali etnie che compongono l’islam sciita sono l’araba, l’iraniana persofona, e l’azera turcofona. Gli sciiti arabi iracheni sono la più grande comunità sciita del mondo arabo. Le altre si trovano in Libano (20% della popolazione), Siria (10-12%), Kuwait (20-25%), Arabia Saudita (10-15%), Bahrain (50-70%), Yemen (35%), Turchia (20%). In Iran, gli sciiti persiani e azeri costiuiscono oltre il 90% del paese. In Azerbaigian gli sciiti sono il 75-80%, in Afghanistan il 20-25%, in Pakistan il 20%. I santuari I luoghi nei quali la tradizione colloca le sepolture di alcuni dei membri della famiglia del profeta Maometto, sono quelli nei quali sorgono i più importanti santuari che svolgono un ruolo centrale nella fede sciita. Il santuario di Najaf, dove riposano le spoglie di ‛ Alī ibn Abī Ṭ ālib, cugino a genero del profeta, è considerato il più importante, e sede della più prestigiosa scuola teolo- gica sciita. Suo «rivale» in Iran è il santuario di Qom, dove è seppellita Fa’ ṭ ima, sorella dell’ottavo imām ‛ Alī ibn Mūsā ar-Ri ḍ ā, anch’esso sede di un’importante scuola teologica secondo i caratteri iraniani. L.L. © Vatican media / AFP " È sempre stata una chiesa di testimonianza e di martirio, e lo è anche adesso. *

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