Missioni Consolata - Aprile 2021

A MC insieme. Si capiscono. Il quartiere è misto, conta diverse moschee e si parla volentieri lo swahili, la lingua privilegiata dei musulmani. A Buyenzi ci sono molti meccanici di origine congolese venuti all’epoca coloniale. Ci sono anche molti giovani migrati dall’ambiente rurale. Alcuni tentano di fare dei piccoli commerci, o dei lavoretti. Ma ve- diamo anche sempre più delle ragazze molto gio- vani cadere nella prostituzione. Vengono a confi- darmi che è il loro unico mezzo di sopravvivenza, non hanno altra opzione. Ci sono anche diversi furti che constatiamo essere in aumento in questo quartiere che è vicino al mercato. È a causa della fame. Molti giovani dormono fuori, sotto le ve- rande dei negozi, perché mancano alloggi, ma non sono disperati. E quelli che hanno un piccolo spazio per abitare, quando lo vediamo, ci diciamo che sono coraggiosi. La nostra missione è la promozione della pace. Spingere i giovani a cercare in se stessi i talenti non sfruttati. Attraverso la danze e i concerti si dà loro uno spazio d’espressione. Organizziamo delle competizioni di danza moderna, e sviluppiamo anche il canto e abbiamo qualche strumento mu- sicale per chi vuole esercitarsi». Alcuni giovani utilizzano anche le danze e il canto per guadagnare qualcosa, proponendosi di suo- nare nei matrimoni e nelle feste. Questo può per- mettere loro di pagarsi gli studi. «Noi ci occupiamo anche dei bambini di strada. Una Ong ci ha proposto di costruirci un forno per il pane, che permetterà di sviluppare una piccola at- tività generatrice di reddito per qualcuno di loro. Abbiamo pure creato una piccola biblioteca con una sala di lettura per gli studenti che vengono a cercare un posto calmo e illuminato per studiare». Avvenire sospeso Spesso gli universitari alla fine degli studi hanno come unica opzione quella di proporsi a una so- cietà di sicurezza o a uno sportello di vendita di carte telefoniche, o come camerieri nei baretti di quartiere. Una giovane laureata non ha trovato altro che lavorare come baby sitter per una fami- glia ricca. Un’altra che ha terminato la scuola se- condaria è tornata alla campagna per coltivare. Perché, dice, «almeno qui posso trovare un sa- pone per lavarmi». Ma questo ritorno alla terra non sempre è auspicabile, in quanto constatiamo che in certe province i fratelli coltivano i campi a stagioni alternate, perché la terra è diventata troppo poca. Il regime attuale ha concentrato molte risorse nella mani del colonnelli del partito. Essi gesti- scono o controllano una parte dell’economia e in- vestono nei trasporti, bus o piccole moto a tre ruote, i took-took , che sono diventate i principali trasporti di merce, o ancora in certe imprese, come il primo produttore di concime del paese, la Fomi. Il settore minerario è pure trainante. I giovani del partito, chiamati Imbonerakure , che significa «quelli che vedono lontano», pattugliano il paese sotto l’occhio benevolo dei militari. Un contributo obbligatorio è dovuto per i giovani, ai quali è chiesto di arruolarsi con la promessa di un successivo ipotetico impiego. Un quadro che sembra molto scuro per l’avvenire dei giovani. Diversi programmi di appoggio all’inserimento lavorativo fanno sforzi per creare opportunità per i giovani, e favorire lo sviluppo delle filiere, siano esse agricole, di allevamento o per la trasforma- zione del latte o la produzione del miele. Anche tramite il trasferimento di competenze degli arti- giani verso i giovani, stimolando i più dotati a fornire formazione o possibilità di apprendistato. Sarebbe il caso anche di aiutare gli universitari a inventare dei lavori creativi, a posizionare meglio il paese sui mercati regionali, a innovare utiliz- zando gli strumenti digitali. È vero, il Burundi è un paese che ha del poten- ziale, ma è tempo di uscire dal torpore creando le condizioni per scappare alla corruzione e garan- tire la sicurezza e l’uguaglianza delle possibilità per tutti. Jérémie Kabisa* *Espatriato congolese che vive e lavora a Bujumbura. Archivio MC • Marco Bello, Scivolando del baratro , MC 03 2016. • Marco Bello, La verità sono io, MC 06 2013 . • Marco Bello, Radio incontro, MC 05 2011 . Bibliografia • Valeria Alfieri, Le Burundi sous Ndayishimiye: une page qui se tourne?, Revue Hommes et libertés, marzo 2021. 19 aprile 2021 MC

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