Missioni Consolata - Aprile 2021

party (Adp), la Harari national league (Hnl), l’ Ethiopian somali people’s democratic party (Espdp), l’ Afar national democra- tic party (Andp), il Gambella peo- ple’s unity party (Gpup) e il Beni- shangul Gumuz people’s demo- cratic party (Bgpdp). Una mossa che non viene ac- colta bene dai leader del Tplf, i CONFLITTO BREVE E FEROCE Come tutti i conflitti civili, anche quello in Tigray è durissimo, non solo per i combattenti, ma anche per la popolazione civile. «La situazione era già dramma- tica prima della guerra - spiega Fessaha Alganesh, dottoressa italoeritrea, da anni attiva nel- l’aiuto agli eritrei ospitati nei campi profughi del Tigray -, con l’invasione delle locuste, i campi distrutti, la carenza di cibo, l’epi- demia di Covid-19. A queste pia- ghe bibliche, si sono aggiunti i combattimenti sul terreno e i bombardamenti dal cielo». Presto si diffondono notizie di stragi. A Mai Kadra, il 9 novem- bre, sembra che siano uccise de- cine di persone di etnia amhara. Nella città di Axum, che gli orto- dossi etiopi considerano santa perché lì sarebbe conservata l’Arca dell’Alleanza, è segnalata una strage di centinaia di Tigrini che avrebbero impedito l’ac- cesso ai luoghi santi da parte delle milizie. Diverse sono poi le segnalazioni di incidenti, inclusi attacchi di artiglieria su aree po- polate, attacchi deliberati ai civili, esecuzioni extragiudiziali e sac- cheggi diffusi. Non si conosce l’esatto numero dei morti in combattimento. Si sa però che 950mila civili sono co- stretti ad abbandonare le proprie case e i propri villaggi. Migliaia di Tigrini fuggono in Su- dan per cercare rifugio dalle bombe e dalle violenze. «Ho par- lato con una donna che è riuscita ad arrivare in un campo profughi sudanese - continua Alganesh -. Mi ha detto che quando sono ini- ziati i bombardamenti intorno al suo villaggio, presa dalla paura, si è caricata il figlio più piccolo in spalla e ha preso per mano quello più grande. Ha percorso, 11 aprile 2021 MC Tigrini | Oromo | Amhara | Crimini di guerra " Abiy Ahmed è un Oromo. Arrivato al governo, apre spazi alle etnie oromo e amhara, e restringe l’influenza dei Tigrini. A sinistra: 25 novembre 2020. Un soldato etiope con un walkie talkie in mano, al 5° battaglione del comando settentrionale del- l’esercito a Dansha, in Etiopia. Qui: il primo ministro etiope Abiy Ahmed Ali durante una visita in Sudafrica a inizio 2020. * * nei quali, nonostante venga in- trodotto nel paese un sistema fe- derale, il potere è concentrato saldamente nelle mani dei Tigrini che lo gestiscono con fermezza, senza grande rispetto delle altre etnie, in particolare gli Amhara, che per secoli sono stati l’anima della classe dirigente etiope, e gli Oromo, che, sebbene rappre- sentino l’etnia maggioritaria, sono sempre stati esclusi dal po- tere politico ed economico. LA VENDETTA Con la morte di Zenawi, per i Ti- grini iniziano i problemi. Progres- sivamente sono messi ai margini, in un processo che subisce un’accelerazione nel 2018, dopo l’arrivo di Abiy Ahmed al potere. Abiy, primo ministro etiope, è un oromo con una lunga carriera militare all’ombra dei Tigrini. Arri- vato al governo, da un lato, apre spazi alle etnie oromo e amhara, dall’altro restringe l’influenza dei Tigrini. La mossa che scatena lo scontro con il Tplf data il 21 novembre 2019, quando Abiy dà vita al nuovo Prosperity party (Partito della prosperità), tramite la fu- sione di tre dei quattro partiti che componevano il Fronte de- mocratico rivoluzionario popo- lare etiope (Eprdf), e di altri cin- que partiti affiliati. I partiti inclu- dono l’ Oromo demo- cratic party (Odp), il Southern ethiopian people’s de- mocratic movement (Sepdm), l’ Amhara democratic quali, infatti, ne rimangono fuori e si arroccano nel Tigray. A settembre 2020, nonostante i divieti imposti dal premier Abiy, si svolgono le elezioni per il rin- novo delle istituzioni regionali nel Tigray, vinte, come facil- mente previsto da tutti i media nazionali e internazionali, con ampio margine dal Tplf. Il parlamento di Addis Abeba ta- glia i rapporti con l’esecutivo del Tigray, dichiarandolo illegittimo, e annuncia che da questo mo- mento in avanti avrà a che fare solo con le strutture ammini- strative locali (comuni, am- ministrazioni distrettuali, ecc.) per mantenere «i servizi di base» a favore della popolazione. La goccia che fa traboc- care il vaso è l’occupa- zione di una base militare dell’eser- cito federale da parte delle mi- lizie del Tplf. È guerra. Gcis_GovernmentZA / flickr.com A MC

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