Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2020

MC R Abbiamo anche la descri- zione delle tue visioni, nelle quali, con più imme- diatezza, descrivi le tue mirabili esperienze misti- che. Ho lasciato il racconto di quattordici Visioni ( Visoe- nen ) e ho scritto anche un testo definito la Lista dei perfetti ( Lijst der volmaak- ten ) dedicato a persone per me sante, oltre un gruppo di sedici Poesie miste ( Mengeldichten ), de- finite anche come «lettere in rima». I miei scritti, soprattutto le poesie, vengono ricono- sciuti come esempio del vertice letterario (scritti da una donna tra l’altro!) rag- giunto dalla letteratura mi- stica delle Fiandre e del Brabante nei XII e XIII se- coli. Dai tuoi scritti capiamo che il tuo cammino di ascesi mistica è stato un percorso esaltante che ti ha portata a vivere esperienze quasi im- possibili da raccontare. Tutto ciò che l’uomo può pen- sare di Dio o comprendere, e comunque immaginare, ebbene questo non è Dio. Perché se l’uomo potesse inten- derlo e comprenderlo con i suoi sensi e i suoi pensieri, Dio sarebbe meno dell’uomo e noi avremmo finito di amarlo. La stessa cosa avviene con gli uomini senza profondità, presso i quali l’amore è presto alla fine. La mia è stata come un’avventura interiore, una «fiera cavalcata» alla ricerca dell’Amato. Per- ché l’Amore è tutto, e ciò che conta è soltanto amare, senza preoccu- parsi dei dogmi e della gerarchia ecclesiale. Come hai vissuto il tuo amore per Dio? Possiamo dire che la vera ragione dell’amore è un’onda che cresce sem- pre, senza arrestarsi mai. Ciò che appartiene alla ragione è in opposizione con quel che sod- disfa la vera natura dell’amore: la ragione non può infatti portar via nulla all’amore, né a sua volta può dargli alcunché. Prima di possedere l’Amato - lo esprimo con il linguaggio sim- bolico della poesia provenzale del mio tempo -, bisogna fargli la corte per conquistarlo, agendo sempre cavalleresca- mente e con generosità, in tutte le cose e con qualsiasi persona, sconosciuta o meno che sia, se- condo la dignità dell’Amato, per l’alta fama e per il bene che l’a- mante avrà presso di lui. Perché lui intende bene la cortesia: quando conosce le grandi pene e il duro esilio che ha sofferto la sua amante, nonché i suoi nobili sacrifici, allora non può non ri- spondere con l’amore e dare tutto se stesso. Ecco come si corteggia l’Amato! Carissima, di te conosciamo solo il nome e gli scritti che ci hai lasciato, parlaci un po’ della tua vita. Sono nata nei pressi di Anversa da una famiglia aristocratica, e ho vissuto tra le Fiandre e il Bra- bante, tra la fine del 1100 e la metà del 1200, più o meno con- temporanea o poco più giovane di san Francesco d’Assisi. Du- rante il mio periodo di «beghi- naggio» misi per iscritto molte mie meditazioni. Tra le tue opere c’è un gruppo in liriche di stile pro- venzale, ispirate non dal tuo amore di donna per un uomo o viceversa, bensì dal tuo immenso amore di donna per Dio. Ho scritto molto nella mia lingua locale, il neerlandese, anche se conoscevo bene sia il latino che il francese. Ho lasciato quaran- tacinque Poesie Strofiche ( Stro- fische Gedichten ), frutto del mio amore per Dio. Ho scritto anche trentuno Lettere ( Brieven ) a ca- rissime amiche che potevano capire e intendere il mio stato d’animo, e a cui raccontavo le mie pene e le mie gioie di inna- morata di Dio. 75 agosto-settembre 2020 MC

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=