Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2020

Rifugiati | Palestinesi | Beirut | Donne MC R smopolita come Beirut. Controlli di accesso rigorosi e sorve- glianza costante riducono le vi- site di amici e familiari e ricor- dano ai rifugiati che la loro vita non è interamente loro. CRISI SENZA FINE In Libano, la crisi (o meglio la lunga serie di crisi) è in atto dal 1948. Più di un milione di siriani e 450mila palestinesi vivono in dodici campi ufficiali e centinaia di insediamenti informali. I campi più antichi come Burj El Baraj- neh, una volta considerati tem- poranei, ospitano rifugiati di terza e quarta generazione. Non si tratta di campi tendati, ma di spazi di cemento e asfalto, ag- glomerati urbani in un continuo stato di emergenza i cui abitanti vivono in condizioni precarie e in piccoli appartamenti sovrap- posti l’uno sull’altro. Secondo l’Agenzia delle Nazioni unite per il soccorso e l’occupa- zione dei rifugiati palestinesi (Unrwa), due rifugiati palestinesi su tre in Libano vivono in condi- zioni di povertà. Circa il 60% dei rifugiati è disoccupato e i posti di lavoro che ricoprono sono quasi sempre non qualificati. A causa dell’insufficiente accesso all’istruzione e alle poche oppor- tunità di crescita personale, è estremamente difficile per loro ottenere le competenze di cui hanno bisogno. Il Libano proibi- sce ai rifugiati palestinesi di la- vorare nelle 72 professioni più importanti, dalla medicina all’in- gegneria. Molte famiglie fanno affidamento sui fondi di parenti all’estero e i giovani sognano di emigrare. Questa situazione rende i rifugiati molto vulnerabili e ciò è particolarmente vero per le donne all’interno del campo, che affrontano abitualmente di- scriminazioni di genere e tro- vano particolarmente difficile ot- tenere opportunità di lavoro re- tribuito. 67 agosto-settembre 2020 MC

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