Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2020

dovrebbe almeno insegnarci che l’uomo non è al di sopra o al di fuori del regno animale, di cui fa parte, e che ogni sua azione contro di esso e più in generale contro l’ambiente può avere mento e ciò che desta maggiore preoccupazione è la presenza di soli 5mila posti di terapia inten- siva in tutto il continente (in Italia sono stati raggiunti 6.100 posti nel mese di marzo). Tutto questo MC R 65 agosto-settembre 2020 MC gravi ripercussioni e rivelarsi un boomerang dalle conseguenze incontrollabili. Proprio come l’at- tuale pandemia. Rosanna Novara Topino (terza parte - fine) gio (circolare del ministero della Salute del 25/03/2020). Oltre a questo, agli operatori sanitari sono stati forniti i dispositivi di protezione indivi- duale (Dpi) con grande ritardo, per non parlare del fatto che alcuni di loro hanno riferito di avere rice- vuto pressioni per non indossare le mascherine in pubblico, allo scopo di non creare allarmismo. L a pressione a cui è stato sottoposto il sistema sanitario nel nostro paese per tentare di fare fronte all’epidemia, ha portato a mettere in secondo piano i malati di altre patologie, con in- terventi chirurgici già programmati rimandati, vi- site specialistiche spostate di mesi e così via. Tutto questo per alcuni pazienti può rappresentare un pericolo. Secondo uno studio dell’Università di Birmingham pubblicato sul British Journal of Sur- gery , a causa della Covid potrebbero essere stati cancellati finora oltre 28 milioni di interventi chi- rurgici programmati al mondo (3 su 4, cioè il 72,3%). In Italia, le nuove diagnosi di cancro, dal- l’inizio dell’emergenza, si sono ridotte del 52%, gli interventi chirurgici hanno subito ritardi nel 64% dei casi e le visite specialistiche sono diminuite del 57%. I tumori e le patologie cardiovascolari non sono certamente meno gravi della Covid e tutti questi ritardi nella diagnosi e nella cura ri- schiano di compromettere la possibilità di soprav- vivenza di molte persone, che diventerebbero per- ciò vittime collaterali dell’epidemia. Uno dei più gravi errori commessi dal nostro go- verno è stato quello di emanare una disposizione (circolare n. 15.280 del 2 maggio 2020 del ministero della Salute) secondo la quale, nei casi conclamati di Covid, non si dovrebbe procedere all’esecuzione di autopsie e riscontri diagnostici. Fortunatamente in alcuni ospedali come il Sacco di Milano e il Gio- vanni XXIII di Bergamo le autopsie sono comun- que state eseguite e si è così compreso che il danno maggiore da Covid non è a carico dei pol- moni, ma del sistema circolatorio con formazione di trombi, che rallentano la circolazione del san- gue, il quale una volta giunto ai polmoni non con- sente più una ventilazione corretta. La Covid sa- rebbe così una malattia infiammatoria del sangue. Quindi, i farmaci che prevengono la formazione dei trombi, come l’eparina possono dare un valido aiuto. Il risultato ottenuto dalle autopsie ha per- tanto evidenziato che è stato un errore prima di tutto ospedalizzare i pazienti solo quando ormai giunti alla situazione di «fame d’aria» e, quindi, intubarli per la ventilazione meccanica. Secondo un’inchiesta del Wall Street Journal basata sui dati del Ssn britannico, il 58,8% dei pazienti Covid in- tubati è morto. A New York risulta deceduto l’88% dei 320 pazienti sottoposti a ventilazione mecca- nica. Secondo uno studio del Policlinico di Milano pubblicato da Giacomo Grasselli sul Journal of American Medical Association quasi un paziente Covid intubato su due muore, questo perché la ventilazione meccanica può peggiorare il preesi- stente danno polmonare. ( RNT ) © Leo2014 - Pixabay

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