Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2020

Noi e Voi PREGHIERA E PREGHIERE Cari Missionari, la vicenda di Re Salomone, che parte alla grande (e con una gran bella preghiera che fa gioire Dio) ma finisce male, mi ha sempre colpito e mi torna sempre in mente quando vien fuori un di- battito su come ci si deve relazio- nare a Dio e sul giusto equilibrio tra formulazioni canoniche e li- bertà d’espressione. Sarebbe bello sentire su que- sto il nuovo biblista, al quale fac- cio tanti complimenti perché si sta dimostrando un degnissimo erede del grande don Paolo Fari- nella, ma la Chiesa ci ha sempre insegnato che è Dio a salvare, non le nostre odi, i nostri inni, la nostra poesia, i nostri virtuosismi letterari e canori. Meglio una preghiera grezza, rivolta a Dio da un uomo mode- sto ma fedele, che un testo da Premio Nobel scritto da un artista della penna ma per il quale fe- deltà (quella fedeltà che neppure Salomone volle mantenere) non fa rima con creatività e origina- lità. Cordialmente Luciano Montenigri 16/06/2020 A proposito della preghiera, in- vito a rileggere le bellissime pa- gine di don Paolo Farinella, «In- segnaci a pregare», facilmente scaricabili dal nostro sito. Su questo, Gesù ci ha dato un consiglio prezioso: «Quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ri- compenserà. Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole» (Mt 6,6-7). DI COVID E DI «PANE» Cari Missionari, la preghiera non deve essere la lista della spesa, d’accordo, ma le liste della spesa non sono tutte uguali. L’emergenza da coronavirus ha cambiato anche molte abitu- sua Parola. L’ascolto profondo della Parola di Gesù è un autenti- co incontro con Lui. È vero nutri- mento per la vita, per essere par- tecipi già qui e ora della vita dell’Eterno. «Ascoltare la sua Pa- rola» non è soltanto udire, ma è lasciare che il «seme entri nella terra, metta radici e porti frutto» (cfr. Mc 4,1-20; Gv 12,24), è acco- gliere Gesù stesso nella propria vita. «Prendi e mangia», dice la voce dal cielo al profeta Ezechie- le (cfr. Ez 3,1-2), non una pagnot- ta di pane, ma il rotolo del libro (o il libricino dalle mani dell’angelo, cfr. Ap 10,8-11). Se durante questo tempo di Covid ci siamo solo lamentati per la mancanza della Messa e non abbiamo colto l’opportunità di «mangiare» il piccolo libro «dolce nella bocca» e «amaro nelle vi- scere», forse abbiamo sprecato un prezioso tempo di grazia. LISTA DELLA SPESA Cari Missionari, se Gesù nel Vangelo ci insegna a chiedere al Padre nostro il pane quotidiano, è bene che, almeno per quel che riguarda il pane e le altre cose fondamentali per una buona alimentazione che è un dovere oltre che un diritto, la pre- ghiera somigli alla lista della spesa. Il problema è che, oltre al pane, nella nostra lista figurano spesso cose che, oltre a pregiu- dicare i nostri equilibri psico-fi- sici, hanno un effetto estrema- mente negativo sulla vita e sulla salute di tante altre persone, so- prattutto nei paesi della fascia tropicale. Ben venga la richiesta di evi- tare il più possibile «Bacco, Ta- bacco e Venere», ma anche un certo tipo di caffè, un certo tipo di olio (a cominciare da quello di palma…), di cioccolato, di ba- nane, di ananas, di soia, perché anch’essi riducono l’uomo e le foreste in cenere e gli oceani, i laghi e i fiumi e persino i ghiac- ciai in immense ed esiziali disca- riche. Distinti saluti Carlo Erminio Pace 16/06/2020 dini alimentari, per cui quello della spesa è diventato un mo- mento molto più impegnativo, ci sono stati dei mesi in cui dove- vamo stare attenti a quante volte uscivamo e a che cosa compra- vamo anche per giustificare il no- stro allontanamento da casa - an- che di poche centinaia di metri - agli uomini e alle donne della po- lizia, dei carabinieri, dell’esercito. Abbiamo dovuto dare la prece- denza alle cose veramente es- senziali, quelle che ci consenti- vano un minimo di sicurezza e tranquillità, lasciando perdere il superfluo. Peccato che qualcuno che sta molto in alto e che, forse per questo, si è sentito più alto, non abbia capito che il Pane più importante di tutti e la Carne più importante di tutte andavano ga- rantiti (sia pure con tutte le mi- sure precauzionali imposte ai su- permercati e a tutti gli esercizi dove si vendono gli altri pani e le altre carni). Con stima Agatino Zumpanesi 16/06/2020 Caro signor Agatino, anzitutto comincerei a ringrazia- re che nel nostro paese abbiamo avuto tanti «qualcuno in alto» che si sono preoccupati più delle persone che del potere economi- co, come invece abbiamo visto fare, e continuiamo a vedere, in altri paesi. E questo è stato bello e importante per tutti noi, pur con i mille difetti e lacune che ben conosciamo. La decisione di sospendere le celebrazioni delle sante messe, in particolare quelle domenicali, durante la Quaresima e il tempo pasquale, è stata sofferta e diffi- cile da accettare. Lo scrivo a ra- gion veduta, perché ho vissuto questo sulla mia pelle, sia come viceparroco che come persona che si è fatta ben 63 giorni di quarantena, dopo un attacco ini- ziale della Covid-19 curata con tre pastiglie di paracetamolo. In questo lungo periodo credo di aver capito sulla mia pelle una verità che avrei già dovuto sape- re molto bene: che Gesù è «il Pa- ne vivo» (cfr. Gv 6,35-59) non so- lo nell’Eucarestia, ma anche nella 6 agosto-settembre 2020 MC

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