Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2020

Le aspettative del popolo sono state mirabilmente descritte da Stefan Tzanev, uno dei poeti bulgari contemporanei più lucidi e critici della nuova so- cietà: «Tutto si aggiusterà. Restituiamo la terra alla gente. Avremo pane e carne a sufficienza. Uova e verdure. L’industria la faremo moderna ed ecolo- gica. Avremo frigoriferi a bizzeffe, conserve, lava- trici e televisori. Domineremo l’inflazione. Avremo la valuta convertibile. Non mendicheremo qual- che dollaro come bambini abbandonati davanti alle porte dell’Europa. Aggiusteremo i rapporti na- zionali ed internazionali. Tutto aggiusteremo. Tutto decideremo». Tzanev conclude la sua poesia con un «Tremendo destino, quello di essere li- beri… Salvate le nostre anime!». Quando la crisi ha iniziato a farsi sentire anche nelle economie ricche, i fondi comunitari hanno iniziato ad essere elargiti con più parsimonia e, soprattutto, a Bruxelles hanno richiesto garanzie di spesa e di qualità che in molti casi non pote- vano essere date. E allora ecco svanire l’incanto dell’Unione europea. Politici di ieri, politici di oggi Un altro dei motivi per cui i bulgari mostrano sfi- ducia nell’Ue è la delusione nel constatare che quasi nulla nella politica nazionale è cambiato dopo le speranze emerse dal tracollo del prece- dente regime socialista. Se solo il 33% dei bulgari esprime una fiducia nelle istituzioni gestite dall’Unione, la percen- tuale crolla ad un misero 10% per quelli che danno credito al proprio governo di Sofia. Quasi tutti i politici succedutisi alla guida della nazione hanno avuto ruoli di responsabilità nel passato sistema e non solo all’interno del Bsp ( Bălgarska Socialističeska Partija , Partito sociali- sta bulgaro), erede in salsa democratica del vec- chio Partito comunista. Boyko Borisov, l’attuale primo ministro e leader del populista e conservatore Gerb ( Graždani za evropejsko razvitie na Bălgarija , Cittadini per uno sviluppo europeo della Bulgaria) è stato guardia del corpo di Todor Živkov; Krasimir Karakacha- nov, attuale ministro della difesa e leader del- l’Unione patriottica era consigliere di Živkov sui temi per la Macedonia; il già citato Siderov era fotografo al Museo di letteratura nazionale. «C’erano una volta dei tempi più oscuri. C’erano una volta dei tempi più terribili, tempi di terrore, tempi di misteri sanguinosi. Ma la storia non ri- corda dei tempi più vergognosi. Il mio tempo, il tempo della grande ipocrisia. I marescialli di ieri, che sventolavano manganelli e bastoni, oggi sono nelle prime file dei combattenti per la de- mocrazia», scrive ancora con estrema traspa- renza Stefan Tzanev. Tutti i politici, collusi o no con il vecchio sistema, esprimono comunque un carattere spaccone e smargiasso che sembra essere apprezzato e pre- miato da una grande fetta di elettori. I bulgari non hanno avuto un Sessantotto o un Settanta- sette che hanno insegnato alle generazioni gio- vanili che opporsi al sistema non solo è 41 agosto-settembre 2020 Bulgaria ed Europa Qui sopra: la porta di Hiar Kapia, a Plovdiv. | A sinistra: la piazza centrale di Panagyurishte.

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