Missioni Consolata - Maggio 2020
quelli che risorgono dai morti, perché sia Lui ad avere il pri- mato su tutte le cose. È piaciuto infatti a Dio che abiti in Lui tutta la pienezza della divinità e che per mezzo di Lui e in vista di Lui siano riconciliate tutte le cose, avendo pacificato con il sangue della sua croce sia le cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli». Paolo, in questo testo, esprime la più rilevante affermazione ri- guardo la divinità di Gesù. Egli è l’esatta manifestazione del Dio invisibile. Cristo era preesistente alla creazione, e tutto sussiste in Dobbiamo avere una personale esperienza dell’evento Cristo. Solo così può esserci per noi un nuovo inizio, un cambio di dire- zione, un nuovo modo di pen- sare, e diventare «una nuova creazione» (cf. 2Cor 5,17) realiz- zando il nostro permanente «es- sere in Cristo». Il Nuovo Testamento insegna che un missionario privo di una personale esperienza di Cristo, manca del fondamento della sua chiamata. IN VISTA DI LUI Nella Lettera ai Colossesi (1, 15- 20) leggiamo che Cristo «è im- magine del Dio invisibile, primo- genito di tutta la creazione, per- ché in Lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili [...]. Tutte le cose sono state create per mezzo di Lui e in vista di Lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte in Lui sussistono. Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa. Egli è principio, primogenito di O gni scritto del Nuovo Testamento ha una valenza cristologica. Gesù è il centro. Dal momento che egli è in comu- nione d’amore con il Padre sin dall’eternità, Gesù è la sola via che conduce al Padre, e tutti de- vono indirizzarsi a Lui per avervi accesso (cf. Gv 1,18; 5,27; 6,46). INTIMITÀ CON DIO Se la spiritualità consiste in una profonda e continua relazione con Dio, Gesù è il solo che ci può condurre nella sua intimità. Di conseguenza, Gesù deve es- sere sempre il nostro punto di ri- ferimento, l’oggetto di una co- stante ricerca. Una volta capita la vera identità di Gesù e stabilita con Lui un’in- tima relazione, non possiamo più fare affidamento solo sui no- stri talenti, dobbiamo permetter- gli di rinnovarci, e mettere in atto una specie di osmosi tra noi e Lui, pronti ad agire sulla sua Parola (Lc 5,4). © Archivio MC 74 amico maggio 2020 MC Bibbia on the road DI ANTONIO MAGNANTE Chi è il missionario Un missionario che non abbia una personale relazione con Cristo manca del fondamento della sua chiamata. La missione è, infatti, testimonianza della propria esperienza dell’evento Cristo. Ecco la prima puntata su CHI È IL MISSIONARIO.
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