Missioni Consolata - Aprile 2020

nostrana. Saper distinguere e trattare di conseguenza chi se- mina zizzania e cura solo il pro- prio tornaconto sarebbe già un bel passo. Claudio Solavagione Torino, 13/02/2020 RICORDANDO PADRE SILVANO CACCIARI Buongiorno Direttore, sono un’insegnante che in questi giorni riflette su un caro amico di una vita che improvvisamente ci ha lasciati: padre Silvano Cac- ciari. Chi era, è chiaro a molti, ma non a tutti: un missionario. Oggigiorno è difficile definire chi è un missionario, molti ci pro- vano, anch’io. Padre Silvano era un uomo e un religioso di grande e vivace intel- ligenza, e di singolare senso pra- di questo “pane” affinché il poco lavoro che ancora rimane sia di- stribuito fra quanta più gente pos- sibile. Turni di tre ore e settimana lavorativa di quindici ore possono tenere a bada il problema per un buon periodo di tempo. Tre ore di lavoro al giorno, infatti, sono più che sufficienti per soddisfare il vecchio Adamo che è in ciascuno di noi. Dovremo attenderci cambia- menti anche in altri campi. Quando l’accumulazione di ric- chezza non rivestirà più un signi- ficato sociale importante, inter- verranno profondi mutamenti nel codice morale. Dovremo saperci liberare di molti dei principi pseu- domorali che ci hanno supersti- ziosamente angosciati per due secoli, e per i quali abbiamo esal- tato come massime virtù le qua- lità umane più spiacevoli. Do- vremo avere il coraggio di asse- gnare alla motivazione “denaro” il suo vero valore. L’amore per il denaro come possesso - distinto dall’amore per il denaro come mezzo per godere i piaceri della vita - sarà riconosciuto per quello che è: una passione morbosa, un po’ ripugnante, una di quelle pro- pensioni a metà criminali e a metà patologiche che di solito si consegnano con un brivido allo specialista di malattie mentali». Una sfida per noi Sappiamo tutti che l’umanità non ha mai avuto così tanta scienza e tecnologia a disposi- zione da poter liberare dalla schiavitù fisica e morale l’intero pianeta, se ben guidata dalla po- litica e quindi sostenuta dall’eco- nomia e da una finanza dal volto nuovo. Siamo in una situazione, in- vece, in cui il benessere continua ad essere negato ai più, perché regna l’individualismo più esa- sperato. E di questo siamo testi- moni ogni giorno assistendo pur- troppo al teatrino della politica UN’ECONOMIA PER I NOSTRI NIPOTI L’articolo di Gesualdi sulla 4ª ri- voluzione industriale a cui stiamo assistendo mi ha richiamato ad alcuni parallelismi, come ad esempio il ritardo della politica ad affrontare seriamente la que- stione ambientale o quella dei flussi migratori, ma pure mi ha confermato indirettamente la poco lungimirante cultura sinda- cale troppo concentrata sulle ri- vendicazioni salariali, a scapito di una difesa del diritto di tutti a un lavoro dignitoso. Mi ha anche ri- mandato a un saggio, si badi, da- tato 1930, del famoso economi- sta Keynes dal titolo «Economic possibilities for our grandchil- dren», di cui cito appena una do- manda: «Quale livello di vita economica possiamo ragionevolmente atten- derci fra un centinaio d’anni? Quali sono le prospettive econo- miche per i nostri nipoti?», a cui l’economista rispose molto ottimi- sticamente. La risposta di Keynes «Sono certo che, con un po’ più di esperienza, noi ci serviremo del nuovo generoso dono della natura in modo completamente diverso da quello dei ricchi di og- gi e tracceremo per noi un piano di vita completamente diverso che non ha nulla a che fare con il loro. Per ancora molte generazioni l’istinto del vecchio Adamo ri- marrà così forte in noi che avre- mo bisogno di un qualche lavoro per essere soddisfatti. Faremo, per servire noi stessi, più cose di quante ne facciano di solito i ric- chi d’oggi, e saremo fin troppo fe- lici di avere limitati doveri, compi- ti, routines. Ma oltre a ciò dovre- mo adoperarci a far parti accurate 5 aprile 2020 MC A cura del Direttore MC R Noi e voi LETTORI E MISSIONARI IN DIALOGO

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