Missioni Consolata - Marzo 2020

Vicini ai giovani Missione & Missioni perde l’occasione di edu- care. «[...] i fedeli della Chiesa non sempre hanno l’atteggiamento di Gesù. Invece di disporci ad ascoltarli a fondo, “prevale talora la tendenza a fornire risposte preconfezionate e ricette pronte, senza lasciar emergere le do- mande giovanili nella loro novità e coglierne la provocazione”. D’altra parte, quando la Chiesa abbandona gli schemi rigidi e si apre ad un ascolto disponibile e attento dei giovani, questa empatia la arricchisce, perché “consente ai gio- vani di donare alla comunità il proprio apporto, aiutandola a cogliere sensibilità nuove e a porsi domande inedite”» (Cv 65). COSA FARE? Innanzitutto, l’adulto deve porsi come padre, come madre. Una madre, un padre non giudi- cano i loro figli. Possono fare osservazioni, cor- reggere, con molto amore e, spesso, fatica e sofferenza. Ma mai si pongono come giudici dei loro figli. Lo dice in modo più chiaro papa Fran- cesco: «Lo sguardo attento di chi è stato chia- mato ad essere padre, pastore e guida dei gio- vani consiste nell’individuare la piccola fiamma che continua ad ardere, la canna che sembra spezzarsi ma non si è ancora rotta (cfr. Is 42,3). È la capacità di individuare percorsi dove altri ve- dono solo muri, è il saper riconoscere possibilità dove altri vedono solo pericoli. Così è lo sguardo di Dio Padre, capace di valorizzare e ali- mentare i germi di bene seminati nel cuore dei giovani. Il cuore di ogni giovane deve pertanto Ap- punti di un missionario ke- niano a Torino per una pastorale gio- vanile a partire dalla Christus vivit . di Nicholas Muthoka Tommi Boom/Flickr com 74 amico marzo 2020 MC L e nostre comunità cristiane sono sempre alle prese con i loro giovani. Saranno an- che pochi quelli che vediamo nelle nostre chiese, ma noi non rinunciamo a loro, anzi, ci sentiamo interpellati dalla loro vita, dalle loro esigenze, dall’imperativo di trasmettere loro quello che la Chiesa ha di bello e forte. I giovani stessi, a modo loro, cercano la Chiesa. Nonostante molte volte ci siano delle distanze nei modi di comprendere alcune cose, nonostante gli scandali all’interno della Chiesa, oppure i pasticci che i giovani stessi combinano, c’è sempre un reciproco interesse e stima. GIOVANI: NOVITÀ E PROVOCAZIONE PER LA CHIESA Papa Francesco, nell’esortazione apostolica Christus vivit , scrive: «Anche se ci sono giovani che sono contenti quando vedono una Chiesa che si mostra umilmente sicura dei suoi doni e anche capace di esercitare una critica leale e fraterna, altri giovani chiedono una Chiesa che ascolti di più, che non stia continuamente a con- dannare il mondo. [...]. Una Chiesa sulla difen- siva, che dimentica l’umiltà, che smette di ascol- tare, che non si lascia mettere in discussione, perde la giovinezza e si trasforma in un museo» (Cv 41). Già, perché, nonostante i buoni propositi, può capitare che l’atteggiamento di un adulto nei confronti di un giovane sia giudicante, di la- mento e critica. Può capitare anche il contrario, che l’atteggiamento sia di ammirazione a dismi- sura, di eccessiva indulgenza. In entrambi i casi si

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