Missioni Consolata - Marzo 2020

tica capitale mongola. In vista di tale evento, il diplo- matico mongolo ha anche in- contrato mons. Indunil Ko- dithuwakku, segretario del «Pontificio consiglio per il dia- logo interreligioso» e il prof. Laurent Basanese dell’Univer- sità Gregoriana di Roma. È una storia lunga quella che lega la Chiesa Cattolica al po- polo mongolo, anche se non è abbastanza conosciuta. Proprio per valorizzare questi antichi rapporti - grazie ai quali si ebbe notizia della cristianità nestoriana (oggi si di- rebbe siriaca) esistente nei territori mongoli già dal X secolo - e attualizzarli, i missionari e le missionarie della Conso- lata hanno stabilito a Kharkhorin (così si chiama oggi il co- mune che sorge presso le rovine dell’antica capitale) un pic- colo centro per la ricerca culturale e il dialogo interreligioso. Ed è precisamente alla convivenza pacifica e allo scambio fruttuoso tra diverse tradizioni religiose che è legato il nome dell’antica capitale: i due frati medievali e molti altri testimoni dell’epoca hanno descritto la cittadella come co- smopolita e multi religiosa, con luoghi di culto buddhisti, islamici, cristiani e taoisti. Un esempio straordinario che vale la pena riscoprire e di cui fare tesoro per l’oggi. La città di Torino è legata a Kharkhorin per il Patto di colla- borazione tra le due «capitali» (di cui abbiamo scritto in queste pagine), che ha già prodotto molti scambi culturali e significative iniziative di ricerca scientifica e divulgazione. Oltre alle due mostre fotografiche ospitate dal Mao di Torino e alla mostra laboratorio allestita nel 2018 al Museo della Ceramica di Mondovì, vanno ricordati i laboratori didattici offerti in questi anni dagli archeologi del Centro ricerche archeologiche e scavi di Torino (Crast) al Museo storico archeologico di Kharkhorin. Gio. Ma. * ITALIA MONGOLIA poranea; fu proprio a Kharkhorin che personaggi come fra Gio- vanni di Pian del Carpine e fra Guglielmo di Rubruk misero piede intorno al 1240, primi am- basciatori occidentali a entrare in relazione con gli imperatori mongoli. Inoltre, Kharkhorin ospita il più antico complesso monastico buddista del paese, dunque è considerata la patria del Buddhismo mongolo. Quale migliore collocazione per un centro dedicato al dialogo inter- religioso e alla ricerca culturale? Il progetto sta prendendo forma e ora siamo felici di avere a Kharkhorin la «Casa dell’Amici- zia» come punto d’incontro, scambio e ricerca, ambiti impre- scindibili per la missione in Mon- golia. L’interesse che aveva mosso papa Innocenzo IV a stringere relazioni con i dominatori del- l’Eurasia di quel tempo è diven- tato oggi coesistenza pacifica e attiva collaborazione, sotto la no- stra grande ger (la tradizionale tenda mongola) di Kharkhorin. La Chiesa Cattolica non è estra- nea alla storia di questo grande paese dell’Asia centro orientale e da quando vi è stata nuova- mente accolta nel 1992 è diven- tata un partner consolidato per promuovere una cultura di ri- spetto, dialogo e fratellanza uni- versale. Siamo felici che il «Patto di collaborazione» tra le due città sia stato rinnovato e ci augu- riamo possa continuare ad offrire valide occasioni di scambio e cooperazione. Giorgio Marengo © AfMC / Giorgio Marengo © AfMC / Giorgio Marengo 58 Marzo 2020 MC *

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