Missioni Consolata - Dicembre 2019

DICEMBRE2019 MC 5 DAI LETTORI E DAI MISSIONARI Cari mission@ri RISPONDE IL DIRETTORE In queste pagine diamo spazio a tutte le lettere, email omessaggi che riceviamo, purché chiaramente firmati. GIOVANE MAMMA Suona il campanello e vado a vedere chi c’è. Trovo una giovane mam- ma che dal viso sembra molto preoccupata. Tra le braccia, avvolto in un pezzo di stoffa, porta il suo bambino. Non ci vuole molto a capire che il piccolo è denutrito. Mi chiede di aiutarla. Guardo l’orologio, sono circa le 09.45. Alle 10 precise devo essere in classe. Ho solo un’ora alla settimana di lezione da dare in seminario, e al martedì. Proprio di martedì e a quest’ora doveva venire? Di corsa l’accompagno in cucina e dico al cuoco di occuparsene e che ri- tornerò più tardi. Le mie lezioni sono sulla spiritualità e il carisma dei missionari della Consolata secondo l’in- segnamento e il pensie- ro del nostro fondatore il beato Giuseppe Allama- no, affinché i giovani prendano il suo spirito ed entusiasmo missio- nario e siano degni del nome che porteranno: Consolata, diventando dei veri consolatori delle anime e dei corpi. Durante la lezione la mia mente corre al volto di quella mamma. I suoi occhi erano lucidi, quasi di lacrime, ma non pian- geva. Non mi ha detto molte parole, non riu- sciva. Mi aveva fatto ve- dere il volto del bambino con delicatezza e genti- lezza quasi per dirmi: «Ho fatto tutto il possi- bile, ho dato tutto quello che potevo e che posse- devo. Ho dato il mio a- more. Ora non so cosa fare». Ma io, come posso aiu- tarla? Che cosa posso fare? Terminata la lezione va- do in cucina dove hanno preparato una pappetta per il piccolo e dato qualcosa alla madre. Dopo pranzo porto la mamma al Holy Cross Hospital tenuto dalle suore qui a Morogoro. Mi dicono subito che il piccolo deve essere ri- coverato e naturalmente assistito dalla mamma. Tiro un respiro di sollie- vo. Non sapevo proprio cosa fare. Dopo due giorni vado a trovarli. La mamma ( nella foto ) mi abbozza un sorriso di ringrazia- mento per il bambino che aveva iniziato le cure. Mentre esco per lascia- re l’ospedale, vengo chiamato in ammini- strazione. Vogliono sa- pere chi pagherà il con- to, anche per la mamma venuta in ospedale sen- za una moneta e nem- meno un cambio per se stessa. Chiedo l’am- montare fino a quel mo- mento e saldo il conto. Per le cure successive pagherò più avanti. Do- po una settimana, ritor- no all’ospedale e la suo- ra mi dice che il bambi- no è stato dimesso. La mamma non abita molto lontano e deve venire re- golarmente per il con- trollo, le cure e la cre- scita del bambino. Per le spese non devo pen- sarci. Ci pensano loro. Mentre ritorno mi ven- gono in testa tante do- mande e tanti perché. Perché è venuta in se- minario? Chi l’ha man- data? Come ha fatto a venire? E poi: come si chiama? E il bambino? Da dove viene, dove vi- ve? Di che religione è? Torno indietro per avere informazioni. Quando ho pagato non ho voluto la ricevuta, ma che la des- sero alla mamma. Così non so nemmeno i loro nomi. Andando verso l’ospe- dale altri pensieri mi passano per la mente. Mi chiedo il perché vo- glio sapere chi è, cosa fa, da dove viene, ecc… Forse che Gesù chiede- va informazioni e dati a- nagrafici alle persone che aiutava e guariva? Faccio ancora inversio- ne di marcia e mi dirigo decisamente verso il se- minario. Però ho chiesto al Si- gnore una cosa. Lui do- po le guarigioni diceva: «Va e non peccare». Op- pure: «La tua fede ti ha salvato». Ebbene, desi- dero, o Signore, che quella mamma sappia che è stata aiutata da gente che lo fa per il Tuo amore. Ora fa che quella mamma diventi una persona che ti ama. Fratel Sandro Bonfanti Morogoro, Tanzania «TOP 200» EDIZIONE 2019 Per il decimo anno con- secutivo Wal-Mart man- tiene il primo posto , per fatturato, nella gradua- toria mondiale delle multinazionali. Lo rende noto Top 200, edizione 2019 , il dossier curato dal Centro Nuovo Model- lo di Sviluppo , sulle pri- me 200 multinazionali del mondo. Wal-Mart è la più grande catena di supermercati: 11.200 in tutto il mondo sparsi nei cinque continenti. Con 2 milioni e 200mila dipen- denti, di cui 1 milione e mezzo negli Stati Uniti, Wal-Mart è anche ai pri- mi posti in termini di multe per violazione dei diritti dei lavoratori. Dal 2000 a oggi, solo negli Stati Uniti, ha collezio- nato multe per un mi- liardo e mezzo di dollari.

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