Missioni Consolata - Dicembre 2019

FAMIGLIE MISSIONARIE come succede a tutti i fratelli che vivono sotto lo stesso tetto, quando ci si passa vicini, ci si può ur- tare. Ci sono i momenti nei quali uno si dice, chi me l’ha fatto fare? Il fatto di essere in quattro, però, a volte aiuta, perché se c’è un momento nel quale hai bisogno di chiuderti un po’ a guscio, puoi farlo senza scompensare troppo gli equilibri. C’è poi la fatica della trasparenza continua. Qui non c’è l’anonimato condominiale, e tutto quello che fai è conosciuto dall’altro: i tuoi orari, come de- cidi di rimproverare i figli, come li fai giocare, cosa gli regali... Tutto è pubblico, anche le tue fatiche con il coniuge, i litigi di coppia. È un’esperienza molto sfidante. Poi c’è anche il vantaggio di dire: “Mio figlio mi sta facendo impazzire, te lo lascio un attimo perché se no darei di matto”. Hai una rete solida vicina». Una chiesa incarnata Arriva il momento di andare anche per noi. Quando ci congediamo, partiamo pensando alla spontaneità dei bimbi e dei loro genitori, colti nel mezzo della loro vita quotidiana. Il clima fami- gliare, la semplicità dell’accoglienza e della casa, l’andirivieni di bimbi e adulti, la pappa, il caffè pre- parato con un piccolo in braccio, il pic nic ecolo- gico, ci hanno dato il sentimento di trovarci in mezzo a fratelli che condividono le cose di ogni giorno senza ansie e con molta flessibilità. È un’immagine di Chiesa in uscita che s’incarna in un tempo e in un luogo attraverso voci e vicende personali, famigliari e comunitarie precise. Quando abbiamo domandato a Giovanni se crede che l’esperienza di fraternità che sta vivendo abbia un suo posto nella Chiesa di oggi, ha risposto: «Io penso che sia una cosa naturale. Non la vedo come una cosa strana, di rottura. È il frutto del Concilio Vaticano II. Il ruolo del laico. La ricchezza dell’es- sere coppia, e dell’essere fraternità. Siamo in un tempo di costruzione, di esplorazione. È una dina- mica normale, sensata». Luca Lorusso DICEMBRE2019 MC 39 D al picnic ecologico «Un Po meno inquinato» orga- nizzato al parco Colletta, ai piedi della collina, da diverse associazioni, tra cui Altri Modi Ets, l’im- presa sociale per cui lavora Enrica. Anche Sara e Max andranno al picnic tra poco. La nostra attenzione è rapita dal gorgoglio che Elia emette, quasi come una ninna nanna, in braccio a Sara. Con tutta la fatica che qualsiasi coppia fa, tra le tante gioie, per costruire l’equilibrio sempre nuovo di una giovane famiglia con bimbi piccoli, do- mandiamo come facciano a tenere dietro anche a tutti gli impegni legati alla fraternità. «Effettivamente è una delle fatiche - risponde Sara -. Siamo tutti molto impegnati e, tra l’altro, ci siamo resi conto che è importante coltivare anche le rela- zioni tra noi famiglie. L’anno scorso abbiamo ini- ziato una riflessione sull’equilibrio tra fraternità, famiglia e servizio. È emerso che alcuni di noi sono qua soprattutto per l’aspetto comunitario e che il servizio dovrebbe essere nel cerchio più esterno. Prima si deve essere alleati nella coppia. Poi si al- larga il cerchio ai figli, poi alla fraternità, poi al ser- vizio. Per avere delle fondamenta forti». Il valore aggiunto Per lasciare che Sara e Max si preparino anche loro per il pic nic ecologico, ci spostiamo fuori con Giovanni che oggi rimarrà l’unico della fraternità a San Grato. C’è un piacevole sole autunnale che ci il- lumina e scalda. Nel cortiletto c’è un tavolo da esterno con le sedie. «Qual è il valore aggiunto di questa fraternità alla vostra vita di sposi?», chiediamo. «Una cosa bella che la fraternità ci offre è quella di poter fare servi- zio insieme, come coppia. E poi c’è una dimensione di sogno e di condivisione che ci piace. Di bisogno di camminare con altri, di poterci confrontare». «E quali sono, invece, le difficoltà?». «La difficoltà dell’esperienza di fraternità è che, Da sinistra : la facciata e il campanile della chiesa seicen- tesca di San Grato, a Mongreno, sulla collina di Torino. | L’interno della chiesa. | La casa di proprietà della parroc- chia per un lascito testamentario, nella quale vivono due delle quattro famiglie della fraternità. D © Luca Lorusso

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