Missioni Consolata - Ottobre 2019

dere al supermercato i soldi gua- dagnati vendendo il nostro lavoro, è successo che il sistema ci ha strappato il tappeto da sotto i piedi. Ci ha semplicemente infor- mati che di lavoro per tutti non ce n’è, perché il capitalismo non è or- ganizzato per creare lavoro, ma per distruggerlo. Il fatto è che per i capitalisti il lavoro è solo un costo da contenere, una merce qualsiasi da comprare al prezzo più basso possibile. E poiché la legge di mer- cato sancisce che il prezzo scende quando c’è più offerta che do- manda, per fare scendere il prezzo del lavoro bisogna creare più offe- renti di lavoro di quanto siano i posti disponibili. Un progetto defi- nito da papa Francesco come l’«economia dello scarto», e se fino a ieri gli scartati eravamo abi- tuati a vederli nel Sud del mondo, oggi li troviamo sempre più nelle nostre case, a giudicare dalla cre- scita dei poveri e dei disoccupati. Trasformato il lavoro in una varia- bile dipendente dall’andamento del mercato e dai calcoli di conve- nienza del mercante, l’umanità è sprofondata in una situazione d’in- sicurezza mai vista prima. Era brutta la condizione di schiavi e servi della gleba, ma - paradossal- mente - fra una frustata e l’altra ci scappava anche la scodella di fa- gioli, perché il padrone aveva biso- gno di tutti e aveva interesse a che tutti gli abili al lavoro rimanessero in vita. Oggi invece, il sistema può permettersi di dire a qualche mi- liardo di persone che sono in so- vrappiù e può condannarli a vivere rovistando fra i rifiuti prodotti dai pochi ammessi. si sono intensificati i meccanismi per privare le famiglie rurali dei propri mezzi di sostentamento. In Inghilterra sono famose le leggi emanate per privatizzare le terre comuni, l’unica fonte di sostenta- mento a disposizione dei nullate- nenti. Improvvisamente milioni di individui si sono trovati costretti a migrare verso le città in cerca di una soluzione. Che passava per una sola strada: la vendita del pro- prio lavoro, unica merce a loro di- sposizione. Del resto l’obiettivo era proprio questo: permettere alla nuova classe dominante, che ora si basava sul capitale indu- striale, di poter disporre di uno sterminato esercito di nullate- nenti costretti a svendersi. Alla fine il progetto di espropriazione ha sortito i propri effetti: noi tutti siamo nullatenenti capaci di vi- vere solo se troviamo qualcuno di- sposto a comprarsi il nostro la- voro. La condizione di spossessa- mento è talmente diffusa che non ci facciamo neanche più caso: ci pare semplicemente normale di- pendere da qualcun altro per po- ter vivere, anche se vendere la- voro significa vendere il proprio tempo ossia parte della nostra esi- stenza. Forse servirebbe qualche riflessione in più sulla liceità del la- voro salariato. L’economia dello scarto Dopo averci ridotto al rango di nullatenenti e averci convinti che l’unico modo per vivere è spen- E la chiamano economia 62 MC OTTOBRE 2019 mente dalla tecnologia. Sopra al- l’uno e all’altro, domina il denaro che, rappresentando la chiave di accesso a qualsiasi bene, ha finito per essere il capitale per eccellenza. Tant’è che il sistema bancario e fi- nanziario oggi è il vero dominus del- l’economia. Ma ciò che interessa notare è che, nel corso della storia, si è assistito a una separazione crescente fra capi- tale e lavoro. E non per rinuncia da parte dei lavoratori a possedere i propri mezzi di produzione, ma per la prepotenza di pochi a prendersi con la forza il capitale di tutti. Non a caso, in molti paesi del Sud del mondo, i senzaterra continuano a lottare per riprendersi ciò che i la- tifondisti hanno accumulato con il sopruso. Gli storici riempiono pagine per rac- contarci delle scorribande organiz- zate dai vari sovrani per strapparsi le terre a vicenda, ma la vera guerra che si dovrebbe studiare è quella combattuta all’interno delle singole comunità da parte di pochi prepo- tenti per sottrarre terre ai propri conterranei. Con l’obiettivo espli- cito di ridurre la popolazione in po- vertà e costringerla a lavorare al proprio servizio. Per un certo pe- riodo addirittura in schiavitù. Poi, per fortuna, lo spirito si è affinato e la schiavitù (intesa come sopraffa- zione dell’uomo sull’uomo attra- verso la proprietà della persona) non è stata più ammessa. Ma non è cresciuta la condanna per la po- vertà e a partire dal 1600 in Europa © Angel Torres © Jan Truter

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