Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2019

IL PAPA IN GINOCCHIO L’11 aprile 2019 papa Francesco, dopo una giornata di riflessione con i due vice presidenti del Sud Sudan, s’inginoc- chiò con molta fatica per baciare loro i piedi e per supplicare per la pace del popolo del loro paese. La pace è il dono più grande che Gesù offre ai suoi discepoli. Vorrei provare leggere questo avvenimento con gli occhi e il cuore della cultura dell’Etiopia, il mio paese. La tradizione culturale e- tiopica è una tra le tradi- zioni più antiche, ricche e significative dell’Africa. Da noi le persone anzia- ne, scimaghile - così so- no chiamate in amharico -, sono coloro che hanno un grandissimo valore nella società e vengono rispettate in un modo speciale. Nella nostra cultura una persona diventa scima- ghile verso i sessant’an- ni, quando, con l’espe- rienza acquisita, sa qual è il bene da fare e il male da evitare. La responsa- bilità degli scimaghile non è limitata all’ambito privato o famigliare, ma riguarda la società tutta, per cui quando un anzia- no osserva un atto di in- giustizia, ha la responsa- bilità di intervenire per risolvere il problema. Per esempio quando ci sono difficoltà, incom- prensioni o atti di violen- za nelle famiglie tra ma- rito e moglie, tra i vicini o tra le tribù, gli anziani si radunano per analizzare le cause dei conflitti. Do- podiché si inginocchiano davanti alle persone in conflitto e chiedono loro di perdonarsi e di fare pace. Quando un anziano si mette in ginocchio da- vanti a una persona per chiedere di fare la pace, nessuno dei contendenti ha la possibilità fisica o morale di resistere o ri- fiutare. Diventa un impe- rativo categorico. Quando uno scimaghile si mette in ginocchio, il conflitto deve essere superato e la pace ristabilita. Da questa prospettiva culturale, il gesto di papa Francesco che s’inginoc- chia e bacia i piedi ai vice presidenti del Sud Sudan ha un valore enorme. Papa Francesco, agli oc- chi della gente del mio paese, l’Etiopia, indipen- dentemente da ogni in- terpretazione religiosa, è considerato uno scima- ghile che sente sulle sue spalle la responsabilità di risolvere un grave pro- blema di tutto un popolo, e si mette in ginocchio e chiede a due politici im- portanti la pace per il lo- ro paese. Papa Francesco, con questo gesto, mostra di conoscere la cultura afri- cana, e indica il modo nel quale entrare in dialogo con gli altri. Nell’esortazione aposto- lica Evangelii Gaudium (n. 68), papa Francesco scrive che «una cultura popolare evangelizzata, contiene valori di fede e di solidarietà che posso- no provocare lo sviluppo di una società più giusta e credente, e possiede u- na sapienza peculiare che bisogna saper rico- noscere con uno sguardo colmo di gratitudine». Inoltre papa Francesco mette in pratica tutto ciò che ha scritto nella stes- sa esortazione a proposi- to di una chiesa in uscita per la pace e il dialogo. In questo caso, papa Francesco esce dalla sua cultura e si mette in gi- nocchio per la pace di un popolo. La vera evange- lizzazione si realizza stando attenti ai segni dei temi. L’Africa si evange- lizza nel contesto africa- no. In altre parole, gli a- fricani non si possono e- vangelizzare senza tener conto dei loro valori e delle loro tradizioni. È proprio questo che ve- diamo nel gesto di papa Francesco che esce dal suo contesto culturale ed entra profondamente nella cultura africana per favorire e far sorgere la pace. Ephrem Tadesse Ebiyo Torino, aprile 2019 MC R redazione@rivistamissioniconsolata.it mcredazioneweb@gmail.com AGOSTO-SETTEMBRE2019 MC 7 ha capito che la vera sfi- da è la riduzione, che a sua volta chiama in cau- sa un altro modo di or- ganizzare l’economia. Se vorremo salvare la nostra umanità dovremo riorga- nizzarci in modo da per- mettere a tutti di vivere dignitosamente utiliz- zando poche risorse, producendo pochi rifiuti e garantendo a tutti l’in- clusione lavorativa. Di si- curo il mito della crescita infinita è al tramonto , ma ancora non si è sviluppa- to un dibattito adeguato per discutere come va riorganizzata l’economia in una logica di staziona- rietà orientata al benvi- vere. Un nuovo pensiero economico costruito non più attorno all’interesse dei mercanti, ma della buona vita per tutti , è ciò di cui abbiamo urgente bisogno. Ma nell’attesa che que- sto dibattito divampi, o- gnuno di noi deve fare tutto ciò che è nelle sue possibilità per arginare l’incendio. Tanti lo vo- gliono fare, ma non agi- scono perché non san- no. Per questo il Centro Nuovo Modello di Svi- luppo (www.cnms.it) ha prodotto una serie di infografiche per spiega- re in maniera compren- sibile le cause dei cam- biamenti climatici e i ri- medi possibili a partire da noi. Visita il sito, sca- rica il documento, e invi- ta i tuoi amici a fare lo stesso. Francesco Gesualdi 17/06/2019

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