Missioni Consolata - Giugno 2019

Librarsi NAUFRAGHI SENZA VOLTO I mpegnata da anni nell’identificazione e nel riconosci- mento delle vittime dei naufragi nel Mediterraneo, in particolar modo quelli del 3 ottobre 2013 (che fece 366 vittime) e del 18 aprile 2015 (quasi 1000), Cristina Cattaneo, medico legale e direttrice del Labanof (Labo- ratorio di antropologia e odontologia forense) dell’Uni- versità statale di Milano, ci parla della sua esperienza. «Naufraghi senza volto» è il racconto del viaggio, fisico e simbolico, che porta le identità degli scomparsi dal fondo del mare alla terra ferma - tra Milano, Roma e Melilli -, attraverso la minuziosa ricerca e identificazione di og- getti, vestiti, corpi, ossa. Succede che, nel descrivere il suo lavoro, la studiosa rac- conti del ritrovamento di una lettera dell’Unhcr che atte- sta l’«autentico» status di rifugiata politica di una vittima, della pagella scolastica di un ragazzino di 14 anni del Mali cucita ai vestiti (protagonista della vignetta di Makkox successivamente divenuta virale), di un sac- chetto di terra conservato in una tasca, di un rosario buddista, una croce e un corano insieme. Tutti segni di una disperazione che supera ogni barriera ideologica e religiosa. Succede anche che il racconto della missione di ridare un’identità e una storia a chi l’ha persa, passi dai volti e dai ricordi di quei parenti che mai si sono rassegnati, che mai hanno smesso di cercare i loro cari, in barba a ogni «ma chi vuoi che li cerchi questi morti?». Prima di ogni cosa, però, il libro di Cristina Cattaneo è un monito contro l’indifferenza e contro le logiche cam- panilistiche del «ma con tutti i problemi che abbiamo in Italia siamo pazzi a occuparci anche di questo?». Come sottolinea l’autrice, le tragiche storie delle vittime che ha incontrato, scolpite indelebilmente sui loro corpi e le loro ossa, ci ricordano come sia fondamentale per noi «pensare ai loro morti» come se fossero nostri , per com- prendere che siamo tutti esseri umani. Un monito che l’autrice lancia ai singoli, ma anche alle istituzioni, puntualizzando come soltanto attraverso la cooperazione e la collabora- zione tra i governi si potrà af- frontare efficacemente il pro- blema. «Naufraghi senza volto» è un libro dallo stile sobrio e pacato, nonché ben scritto. Un vero antidoto al chiasso che oggi circonda la que- stione migranti. Letture per liberare il tema «migrazioni» dalle strumentalizzazioni politiche RESTARE UMANI Tre libri, trepunti di vistadiversi, unobiettivo comune: riportareunpo’ di equilibrio edi spessorenella narrazionepubblicadell’immigrazione. Il primo ci accompagnadal chiassodellapiazzamediatica al silenziodel lavorodi unmedico forense che tentadi restituireun’identità a corpi senzanome recuperati nelMediterraneo. Il secondo tra lemuradella casadi una famiglia semplice che ospita sei ragazzi rifugiati (inmezzoa intolleranza, insulti social,ma anche tanta solidarietà). Il terzo tra lepieghedella vicendapersonalediKaled, primamilizianoanti Gheddafi, poi trafficantedi uomini inLibia. PRENDI IL LIBRO E MANGIA di Chiara Brivio GIUGNO2019 MC 81 MC R Il libro: Cristina Cattaneo, Naufraghi senza volto. Dare un nome alle vittime del Mediterraneo , Raffaello Cortina Editore, Milano 2018, pp. 200, euro 14,00. # «E ro straniero e mi avete accolto» (Mt 25,35). Una frase che per molti risuonerà come uno dei principi fondamentali della dot- trina cristiana: accogliere lo straniero, il migrante, il senzatetto, il pellegrino. Oggi, purtroppo, l’accoglienza, una delle questioni fon- damentali del nostro tempo, si trova al centro di un infer- vorato (quando non inferocito) dibattito pubblico e poli- tico. Tre libri di recente pubblicazione affrontano il tema con grande sensibilità e compostezza, e con un pregio comune: dare voce a chi non ce l’ha. Tre volumi, opera di tre scrittrici che, offrendo una rifles- sione seria e pacata sulla questione migranti, interpellano le coscienze di tutti, credenti e non.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=