Missioni Consolata - Giugno 2019

MOLINO GIROLOMONI Buongiorno redazione, proseguono i lavori per la costruzione del molino Girolomoni, che porterà la cooperativa marchi- giana (la «Gino Girolo- moni Cooperativa Agri- cola») ad essere il primo pastificio bio a controlla- re completamente la fi- liera di produzione. «Il molino - spiega Lo- renzo Proserpio, futuro mugnaio di questo nuovo impianto - permetterà di lavorare il chicco di gra- no in modo accuratissi- mo grazie all’adozione delle tecnologie più a- vanzate, senza scartare nulla e dandoci la possi- bilità di scegliere la ri- cetta giusta per la nostra semola. Il vero punto di forza - prosegue Proser- pio - sarà la possibilità di partire da una materia prima di qualità, ben col- tivata, e di poter sceglie- re i silos da cui attingere nella preparazione delle giuste miscele di grano da avviare alla macina- zione. È un indiscutibile valore aggiunto potere selezionare le migliori semole per fare la pasta, con un feedback conti- nuo tra laboratorio, ana- lisi, molino e pastificio». Per fine aprile verranno montati i macchinari in- terni, a settembre l’im- ponente molino verrà av- viato con il grano del nuovo raccolto, e nel 2020 è prevista l’inaugu- razione. Un caro saluto Federica Morselli 15/04/2019 6 MC GIUGNO2019 Abbiamo scritto di Gino Girolomoni nel mese di maggio 2015. Siamo lieti che il suo sogno abbia tro- vato altri sognatori e di- venti realtà. ACQUA, TASSE E PROMESSE NON MANTENUTE Cari Missionari, quello che afferma Ge- sualdi nella sua rubrica è talmente vero che persi- no le bollette su un bene di primaria importanza come l’acqua, diventano un canale del quale il fi- sco […] si avvale per rim- pinguare le sue casse senza fondo. Questo, si badi bene, accade non solo là dove i servizi di fornitura sono stati pri- vatizzati, ma anche in quei comuni dove le giunte al potere hanno sempre difeso a spada tratta il concetto che «l’acqua deve restare pubblica» perché «l’ac- qua è vita», «l’acqua è un diritto imprescindibile», «i privati se ne fregano dei poveri», eccetera, ec- cetera. Ebbene, in una città co- me Fano, guidata da uo- mini e donne eletti nelle liste di quegli stessi par- titi che scrissero gli arti- coli della Costituzione, il peso delle tasse è tale che una bolletta, a fronte di consumi idrici che so- no rimasti gli stessi o so- no addirittura diminuiti, raddoppia, triplica, qua- druplica rispetto a quella che l’ha preceduta (e questa altalenanza, ba- sé il talento e non lo fa raddoppiare o quadrupli- care per spingerci ad al- meno impegnarci per il progresso, vuole il be- nessere per tutti in modo giusto equo, fraterno. Nel «guai a voi ricchi» non è che condanni il benesse- re o il progresso ma con- danna l’ingiustizia socia- le, la non condivisione, lo sfruttamento, il mante- nere in povertà altri per arricchire noi. Condanna le paghe ingiuste, la de- predazione delle abbon- danti e preziose risorse minerarie che ha l’Africa, sfruttamento che lascia in povertà la popolazione dell’Africa o dell’America Latina, vere proprietarie di tali ricchezze. Condan- na i trafficanti di esseri umani, i mafiosi che ven- dono droga, cioè morte più o meno lenta, o si ar- ricchiscono con il «piz- zo» e in altri modi ingiu- sti. Condanna chi si cro- giola nelle sue numerose amicizie, ricco di tali compagnie e non si cura di chi è solo, incapace di socializzare perché trop- po timido o vittima di sensi di inferiorità. Non per nulla si dice che oggi c’è una nuova tremenda povertà: la solitudine, la mancanza di amicizie sincere. Nel «beati voi poveri» non ci dice che dobbiamo solo trattarli bene come si trattano con riguardo le specie rare che si salvaguarda- no mantenendole nel lo- ro ambiente ma vuol in- vece dire in modo molto energico e chiaro aiutarli a uscire dalla povertà, non rigettarli continua- mente nella miseria de- predandoli o fomentando guerre per vendere armi e per poi arricchirci noi europei con le successi- ve ricostruzioni dopo i bombardamenti. Il Van- gelo non è accarezzare i poveri senza fare il ne- cessario affinché possa- no riscattarsi, ma è: «A- vevo fame e mi avete da- to da mangiare ecc.». È aiuto concreto non sal- date bene, non è l’ecce- zione ma la regola: pro- vate a parlare con i Fane- si e non solo loro, e fatevi dire se sono più grosse, più frequenti e peggio motivate le stangate rifi- late loro dalla municipa- lizzata o dalle altre bol- lette). Ditemi Voi se que- sto è un andazzo moralmente accettabile, oltre che economica- mente sostenibile e so- cialmente equo. Buona Pasqua Donatello Di Roberto 13/04/2019 «BEATI I POVERI» Leggo volentieri il vostro giornale che dà notizie un po’ da tutto il mondo. Informazioni quasi sem- pre più obiettive anche perché giungono da chi è, spesso eroicamente, proprio sul campo. Rin- graziandovi per il vostro lavoro generoso, vi invio questa riflessione. Nella messa domenicale del 17 febbraio si e letto il brano delle beatitudini del Vangelo di Luca. Bra- no molto rivoluzionario e moderno ancora oggi. «Beati voi poveri»: Gesù si schiera con i poveri in quanto chi è povero è ta- le perché è vittima di in- giustizie di chi vuole di più per sé senza ugua- glianza sociale. Gesù con questo brano evangelico ci dice che non siamo coerenti se andiamo in chiesa a pregarlo e poi Lo lasciamo penare, mo- rire di fame e di stenti assieme ai poveri perché Lui è la accanto ai poveri. Ciò per costringerci a maggiore giustizia socia- le, a lottare pacificamen- te ma energicamente contro i soprusi, lo sfrut- tamento ecc. Non è che sia contro il benessere, anzi in altri brani del vangelo vuole che faccia- mo fruttare i talenti rice- vuti proprio per il pro- gresso di tutti, per mi- gliorare ma vuole che tutti stiano bene. Gesù condanna chi si tiene per © Gino Girolomoni Cooperativa Agricola

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