Missioni Consolata - Giugno 2019

riscaldamento con energia rinnovabile). Queste di- rettive (costose e impegnative) hanno indotto gli architetti norvegesi a cercare soluzioni alternative trovandole nelle abitazioni collettive, edifici in cui si cerca di coniugare l’indipendenza del nucleo fami- gliare con il taglio dei costi e la diminuzione dello spreco energetico. Il co-housing o collective-housing non è una novità nei paesi nordici essendo già pra- ticato negli anni Settanta-Ottanta, ma con l’arrivo del benessere e della ricchezza era andato via via scomparendo. L’esigenza di una propria vita pri- vata è stata preservata garantendo ad ogni famiglia un proprio spazio indipendente e riservato, mentre ci si affida alla gestione collettiva per quelle attività prettamente socializzanti, come una stanza co- mune per la mensa, le attività ricreative, il giardino. Una trappola per l’anidride carbonica Il governo, però, non si affida solo ai singoli citta- dini per combattere l’effetto serra: dagli anni Ot- tanta la nazione ha intrapreso un percorso di ri- cerca e sviluppo nel campo del Ccs ( Carbon capture and storage , Cattura e stoccaggio del carbonio), un processo che, dopo aver liquefatto l’anidride carbo- nica la inietta in una trappola geologica dove viene stoccata per centinaia di anni. È un metodo utiliz- zato per ridurre la quantità di CO 2 liberata nell’a- ria, tanto che Oslo ha individuato nel Ccs una delle cinque priorità per contenere l’aumento di CO 2 en- tro il 2030, ma il processo ha anche diverse proble- matiche evidenziate dagli ecologisti: il gas, che viene iniettato in sacche di terreno cavo (spesso dopo avere estratto petrolio o gas naturale), po- trebbe liberarsi improvvisamente a seguito di ter- remoti avvelenando e asfissiando gli esseri viventi che stanno nelle immediate vicinanze. Gli scienziati e tecnici norvegesi stanno sfruttando due siti offshore adatti al Ccs: Sleipner and Snøh- vit, in cui la CO 2 è insufflata a migliaia di metri di profondità (800-1.000 metri a Sleipner e 2.000 me- tri a Snøhvit), mentre un terzo giacimento esaurito (Troll, nel Mare del Nord) ha avuto il benestare del governo per il suo sfruttamento lo scorso gen- naio 25 . «Sino ad oggi sono stati immagazzinati 21 milioni di tonnellate di CO 2 », spiegano alla Gas- snova, l’azienda leader nella ricerca e sviluppo del Ccs, la cui esperienza ha permesso di esportare le tecniche Ccs maturate in Norvegia in diversi paesi (Cina, Indonesia, Sud Africa, paesi del Golfo Per- sico) e iniziare una collaborazione con molte istitu- zioni internazionali. I centri di ricerca Ccs sono tre: il Tcm ( Technology Centre Mongstad ), Climit e il Norwegian Ccs Re- Continua a pagina 44. NORVEGIA

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