Missioni Consolata - Giugno 2019

Cocaina sudamericana Dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, le rotte dell’Oceano Atlantico settentrio- nale non sono state più sicure per i trafficanti. Troppi i controlli di polizia sui velivoli e sulle navi mercantili. I narcotrafficanti sudamericani hanno così iniziato a guardare con sempre maggiore interesse alle rotte dell’Atlantico meridio- nale. Nei primi anni Duemila, l’A- frica e, in particolare l’Africa occi- dentale, era ancora un terreno vergine per il traffico di cocaina. Esistevano però rotte collaudate per il traffico di sigarette ed es- seri umani. Piste che dalla costa occidentale risalivano il Sahel, at- traversavano il Sahara per giun- gere fino alla costa mediterranea e, da lì, all’Europa meridionale (Italia e Spagna). I narcotrafficanti sudamericani hanno così iniziato a sfruttare le lunghe coste afri- cane per sbarcare i loro carichi di polvere bianca. Facilitati da istitu- zioni statali fragili e da funzionari lotta al narcotraffico. Ovviamente il flusso di droga era grande- mente superiore e i narcotraffi- canti godevano della complicità di alcuni alti gradi delle forze ar- mate. Nel traffico si dice fossero coinvolti anche esponenti dei mo- vimenti jihadisti saheliani (al Qaeda per il Maghreb islamico, Aqmi, in particolare) che, attra- verso la droga, cercavano fonti di finanziamento. Nonostante il rafforzamento delle autorità preposte al controllo del traffico di stupefacenti, secondo Unodc, in Guinea-Bissau «l’intero bilancio del settore sicurezza e giustizia del 2018 è inferiore alla metà del valore medio di una ton- nellata di cocaina venduta in Eu- ropa». «Nonostante un calo della quantità di cocaina sequestrata negli ultimi anni, il flusso di dro- ghe che attraversa la Guinea-Bis- sau rimane significativo, con i traf- ficanti che spostano le rotte e uti- lizzano metodi meno tracciabili per contrabbandare la polvere bianca - osserva Antero Lopes, di- rettore del dipartimento legge e sicurezza presso la missione delle Nazioni Unite a Bissau -. La Gui- nea-Bissau è vittima del narcotraf- fico a causa della vulnerabilità delle sue istituzioni. Qui, il crimine organizzato corrode anche la sta- bilità e la democrazia». L’Onu stima che «non meno di 30 ton- nellate» di cocaina passino ogni anno attraverso la Guinea-Bissau. I carichi vengono paracadutati nelle isole al largo del paese e da lì trasportati da pescherecci, verso il Nord, mentre il resto viene tra- sportato sulla costa da pescatori locali e poi portato da militari cor- rotti al di là dei confini. La via del Marocco A partire dal 2015, è proprio il Marocco a essere diventato uno dei principali hub per il commer- cio di cocaina. Nel 2017, le auto- rità di Rabat ne hanno seque- strato 2,5 tonnellate in una sola operazione. Sempre nel 2017 sono stati scoperti 116 kg di co- caina nel porto di Tangeri. La droga proveniva dal Brasile ed era destinata in larga parte all’Eu- ropa e in misura minore alla stessa Africa. GIUGNO 2019 MC 17 cune zone del Nord Africa (in par- ticolare Marocco, Algeria ed Egitto, vedi box ). Sebbene la can- nabis rimanga la droga più pro- dotta e consumata nel conti- nente, l’abuso di cocaina, op- pioidi, anfetamine e nuove so- stanze psicoattive si sta diffon- dendo rapidamente. E anche l’e- roina sta prendendo piede».Ten- denzialmente, l’eroina arriva per terra e per mare dall’Asia centrale (Afghanistan, Pakistan e Iran) o dal Sud Est asiatico (Birmania, Cambogia, Laos, Vietnam, Thai- landia). La marijuana arriva dall’A- sia centrale, ma esistono anche una produzione europea (Balcani, in particolare Albania, Macedonia, Kosovo), una nordafricana (Ma- rocco, Algeria, Tunisia, Libia, MC A • Traffico di droga | Cocaina | Eroina | Marijuana • A fianco : zona del Rif, Marocco, un coltiva- tore di marijuana (a volto coperto) in mezzo alla sua piantagione. Sotto : una partita di hashish in arrivo dal Marocco sequestrata dalla dogana fran- cese. # facilmente corrompibili hanno creato le loro basi in alcuni paesi. Il caso più eclatante è quello della Guinea-Bissau. Nell’aprile 2008, la polizia locale ha sequestrato 635 chilogrammi di cocaina, in un periodo in cui la Guinea-Bissau aveva solo 60 agenti addetti alla Egitto sul percorso del Nilo) e una nell’Africa orientale (Eritrea, Etio- pia, Somalia, Tanzania). La rotta della marijuana è più mediterra- nea e si mescola ai traffici di es- seri umani e di armi. La cocaina invece è una produzione tipica- mente latinoamericana. © Dogane francesi / AFP

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