Missioni Consolata - Aprile 2019

Mondo e il conseguente inizio dell’evangelizza- zione di quel continente. L’inizio dell’evangelizzazione nella nostra realtà bi- sogna inquadrarlo nel contesto storico e nello stile adottato da quei primi missionari, i quali avanzando di pari passo con i conquistatori spagnoli, raccoglie- vano conversioni per la capacità che avevano nel presentare un Dio la cui caratteristica principale era l’amore per tutti gli uomini e verso il quale non bi- sognava offrire nessun tipo di sacrificio umano cruento. È vero che in alcuni casi ci furono delle for- zature, ma in generale l’adesione alla nuova fede fu rapida e spontanea. Bisogna dare atto che i missionari provenienti in gran parte dalla Spagna seppero agire con duttilità e intelligenza di fronte alla nuova realtà con la quale erano venuti in contatto. I Francescani e i Domenicani incominciarono da su- bito ad impegnarsi con passione e costanza per la promozione umana dei più poveri della nostra gente, degli “Indios” (come preferivano chiamarli loro, convinti com’erano di essere sbarcati in India). Soprattutto colpì la nostra immaginazione, il fatto che in nome di Cristo difendevano la vita degli ap- partenenti al nostro popolo (specialmente dei più poveri) dalla casta dei sacerdoti aztechi che erano incessantemente alla ricerca di ragazzi e fanciulle da sacrificare ai loro dei. Allo stesso tempo non avevano paura di utiliz- zare mezzi drastici, come la distruzione dei templi, delle statue e raffigurazioni degli idoli pagani, per sradicare una religione ritenuta ot- tusa e sanguinaria? Vero, questo loro modo di fare influì anche su di noi, io stesso volendo convertire mio padre, di- strussi tutte le statuette degli idoli che tenevamo in casa. Questo atteggiamento segnò così la tua fine, ovvero il tuo martirio. Che cosa vi ha attratto così visceralmente alla fede in Cristo Gesù, tanto da ab- bandonare quasi subito la fede dei vostri avi? La cosa che più ci colpì della nuova fede religiosa arrivata nei nostri villaggi, proclamata dai missionari francescani, fu il constatare che il cardine del loro annuncio, Gesù Cristo il fi- glio di Dio, aveva offerto la sua vita per la salvezza di tutti gli uomini di qualunque popolo, tramite la sua morte in croce. Invece le nostre divinità erano assetate di sangue, tanto da spingere i nostri sacerdoti a of- frire loro in sacrificio un certo numero di giovani e fanciulle come gesto di sottomissione da compiersi in alcuni periodi dell’anno. Se ben capisco, voi siete rimasti impressionati dal fatto che nella verità della fede cristiana è il Figlio di Dio che versa il suo sangue per sal- vare l’umanità, mentre per le divinità degli Aztechi sono le persone del popolo che devono offrire il loro per rendere un culto veritiero. I nostri sacerdoti passavano di villaggio in villaggio cercando giovinetti di bella presenza e fanciulle di ottimo aspetto da offrire in sacrificio. Voi capite che nella nostra cultura millenaria, non obbedire a questi comandi che ci venivano rivolti dalla classe sacerdotale, significava attirare la maledizione de- gli dei su tutta la comunità. Pertanto, anche se questo stato di cose era per la nostra gente un enorme sacrificio, offrire un componente della pro- pria famiglia per le divinità era considerato un grande onore. Voi però, dopo l’incontro con Cristo, non la pensavate più così. Essendo io figlio ed erede del principale “cacico” della nostra zona, insieme ai miei fratelli e amici cominciai a frequentare la scuola dei missionari francescani. Mi si aprirono orizzonti nuovi e fui an- che istruito nella fede cattolica. Fu allora che prendesti la decisione di chiedere il battesimo e di ricevere nel contempo il nuovo nome di Cristóbal (portatore di Cristo)? Proprio così, gradualmente il mio modo di pensare e di agire come quello dei miei amici - a mano a mano che ci addentravamo nella conoscenza della nuova fede - cominciava a trasformarsi. Volevamo far capire alla nostra gente che era necessario di- struggere i templi pagani e le statuette dei vari idoli e abbracciare la nuova fede portata nelle nostre terre dai missionari francescani e domenicani. La vostra testimonianza si colloca tra il 1527 e il 1529, quindi pochi decenni dopo la cosiddetta scoperta (in realtà «conquista») del Nuovo 4 chiacchiere con... 70 MC APRILE2017 © Isaac Vásquez / CC BY-SA 4.0

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