Missioni Consolata - Aprile 2019

Governo Bolsonaro / 2 Contro la Chiesa, contro il Sinodo Il governo del presidente Bolsonaro considera la Chiesa cattolica un potenziale nemico. E teme il Sinodo panamazzonico del prossimo ottobre. I n campagna elettorale - era il 17 ottobre 2018 - Bolsonaro aveva detto che i vescovi della Confe- renza episcopale brasiliana (in sigla, Cnbb) sono «la parte marcia della Chiesa cattolica». Una volta raggiunta la presidenza, la sua offensiva si è fatta più diplomatica, ma non per questo meno dura. An- che perché il debito contratto nei confronti delle chiese evangeliche, che sono dirette «concorrenti» della Chiesa cattolica e che in campagna elettorale lo hanno apertamente appoggiato, è consistente. Secondo l’istituto Datafolha, dei 58 milioni di voti ricevuti da Bolsonaro lo scorso 28 ottobre 22 mi- lioni erano di provenienza evangelica. E, nel nuovo Congresso, lo schieramento evangelico è fondamen- tale quanto quelli dei latifondisti e della sicurezza (formando la cosiddetta « bancada BBB, Bíblia, boi e bala »). Per tutto questo l’articolo pubblicato (il 10 febbraio) dal quotidiano O Estado de S.Paulo , un giornale tra- dizionalmente conservatore e liberista, in cui si parlava di un governo Bolsonaro che vede la Chiesa cattolica come un potenziale oppositore ha susci- tato discussioni ma non sorpresa. N egare che governo Bolsonaro e Chiesa catto- lica abbiano visioni opposte su tematiche quali i diritti dei popoli indigeni e la que- stione agraria significa negare l’evidenza. Il lavoro svolto dal Consiglio indigenista missionario (Cimi) e dalla Commissione pastorale per la terra (Cpt), organismi della Chiesa cattolica brasiliana, è sotto gli occhi di tutti. Per parte sua, il presidente Bolso- naro non ha rinunciato a lanciare avvertimenti circa le sue intenzioni. In un tweet del 2 gennaio ha scritto: «Oltre il 15% del territorio nazionale è deli- mitato come terra indigena e quilombolas . Meno di un milione di persone vive in questi luoghi isolati del Brasile, sfruttati e manipolati dalle Ong». Ancora più di queste in Amazzonia lavora la Chiesa cattolica, tanto da spingere il generale Au- gusto Heleno, ministro della sicurezza istituzio- nale, a ordinare ai servizi segreti (Abin) di monito- rare le sue iniziative in preparazione al Sinodo amazzonico in programma a Roma il prossimo ot- tobre. Un Sinodo che il governo Bolsonaro vede come portatore di un «programma di sinistra». Lasciando da parte gli schemi ideologici, va detto che il documento preparatorio al Sinodo parla di una crisi scatenata «da una prolungata ingerenza umana» e una «mentalità estrattivista» e che i primi interlocutori debbono essere i popoli indi- geni e tutte le comunità che vivono in Amazzonia. «Oggi - si legge nel documento - la ricchezza della foresta e dei fiumi amazzonici si trova minacciata dai grandi interessi economici che si concentrano in diversi punti del territorio». Parole queste in evidente contrasto con la visione e i programmi del governo Bolsonaro. A oggi, preve- dere un Sinodo innocuo pare dunque piuttosto az- zardato. PaoloMoiola © Rafael Carvalho / PR / Planalto MC A

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