Missioni Consolata - Aprile 2019

VERSO IL SINODO PANAMAZZONICO / 2 APRILE2019 MC 51 B oa Vista. Davi Kopenawa è appena tornato dal Ca- nada. In precedenza era stato in Europa, Italia compresa 1 . Appare un po’ affati- cato, ma anche tranquillo e pacato come sua consuetudine. Si siede su una vecchia sedia a dondolo ar- rugginita trovata nello spoglio cor- tiletto che sta sul retro della sede di Hutukara. All’appuntamento presso l’associazione yanomami 2 non può mancare fratel Carlo Zac- quini: non soltanto per tradurre ma anche per interpretare - dal- l’alto della sua lunga amicizia con Davi e della sua conoscenza della lingua yanomae - le risposte del leader indigeno. Perché noi napëpë , non Yanomami, noi bian- chi insomma, abbiamo un modo di pensare completamente diverso. Perché le parole vanno capite senza dimenticare il contesto cul- turale della persona che le pro- nuncia. Perché è una mania tutta occidentale quella di inserire le ri- sposte in categorie - filosofiche, «Voi bianchi non capite» La sua autobiografia ha avuto successo. Lui giustamente rivendica il proprio ruolo nella lotta degli Yanomami per la terra, i diritti e la dignità. Ma Davi Kopenawa non si è montato la testa. Continua a girare il mondo per il suo popolo. E lo fa in modo credibile, in primo luogo evidenziando le differenze tra gli indigeni e quelli che lui indica come «i bianchi». Lo abbiamo incontrato a Boa Vista, appena rientrato da un viaggio. sociologiche, antropologiche - già precostituite. Capelli neri e lisci, maglietta rossa, senza ornamenti indigeni, Davi ri- sponde alle domande con pa- zienza, senza mai alzare il tono della sua voce, in un portoghese semplice e ripetendo spesso i con- cetti. BRASILE di PAOLO MOIOLA MC A Sopra : Davi Kopenawa Yanomami con fra- tel Carlo Zacquini nella sede di Hutukara, a Boa Vista. # © Paolo Moiola S I N O D O P A N A M A Z Z O N I C O O t t o b r e 2 0 1 9

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