Missioni Consolata - Aprile 2019

dalle seguenti questioni: 1. il desiderio di ottenere una maggiore quota della produzione petrolifera della Libia; 2. aumentare l’influenza francese in Nord Africa; 3. migliorare la sua situazione politica interna in Francia; 4. fornire all’esercito francese l’opportunità di riaffermare la sua posizione nel mondo; 5. affrontare la preoccupazione dei suoi consiglieri sui piani a lungo termine di Gheddafi di soppiantare la Francia come potenza dominante nell’Africa francofona 4 ». Inoltre, in una precedente mail del 27 marzo 2011, Blumenthal parlava degli interessi francesi nel conflitto e citava «esperti» che avrebbero affer- mato che Sarkozy «sta facendo pressioni affinché la Francia emerga dalla crisi come principale al- leato di qualsiasi nuovo governo che prenda il po- tere». Francia principale mandante? Di queste mail parla anche un’inchiesta della House of Commons britannica 5 ripubblicando tali motivazioni, segnalando violazioni e chiedendo al governo spiegazioni. «La Francia guidò la comu- nità internazionale a portare avanti il caso del- l’intervento militare contro la Libia nel febbraio e marzo 2011. La politica britannica seguì la deci- sione presa dalla Francia. […] Gli Usa erano piut- tosto reticenti sul coinvolgimento militare […]. Gran Bretagna e Francia influenzarono gli Usa a sostenere la risoluzione 1973». E qualche riga più in là, il rapporto aggiunge che mancavano «dati e informazioni reali sulla situazione in Libia, sulla sua storia, struttura tribale e complessità regio- nale, e sui motivi per cui la rivolta era scoppiata a Bengasi e non a Tripoli», sottolineando che «su sei milioni di libici, i ribelli erano soltanto 30.000, e non tutta la popolazione», come millantato dai media internazionali e dai signori della guerra. L’inchiesta evidenzia, inoltre, come Bengasi fosse la roccaforte dell’Islam radicale, rappresentato da forze qaediste coinvolte nella ribellione e dal Lifg ( Libyan fighting group , una formazione jihadi- sta, nella black list statunitense, britannica e li- bica da anni). Il rapporto britannico mette in dubbio anche che Gheddafi abbia veramente minacciato il proprio popolo. Dunque, le tanto propagandate «ragioni umanita- rie» e di aiuto alla popolazione libica «massa- crata», o in procinto di esserlo, erano solo menzo- gne per giustificare un intervento che aveva ra- gioni economiche, petrolifere e geopolitiche. E il regime change . Emergono altre conferme in altre mail raccolte in un articolo da Robert Parry, gior- nalista investigativo 6 , nel quale si parla dei cri- mini di guerra commessi dai ribelli e di attività di addestramento in Libia dall’inizio delle proteste (di queste operazioni parla anche uno dei com- battenti, Sam Najjar, nel già citato « Soldier for a summer »), e di jihadisti di al Qaida embedded con le truppe ribelli appoggiate dagli Usa e dalla Nato. A tal riguardo vi è, inoltre, un’abbondanza di video che i jihadisti stessi registravano e dif- fondevano per celebrare le loro gesta. Parry sostiene, non diversamente da altri 7 , che le informazioni su «massacri», «stupri», e viagra usato da parte delle truppe regolari libiche contro questa o quella città o popolazione erano soltanto «voci» o mera propaganda che secondo il giornali- sta sarebbero potute provenire dallo stesso Blu- menthal. Quando Najjar parla di queste cose nel suo libro, non fornisce mai una testimonianza, seppur indi- retta, ma cita dei «sentito dire». Le accuse di ge- nocidio sono propaganda usata dagli addestratori militari di quei giovani giunti in Libia da mezzo mondo arabo e occidentale. Citando tale propaganda o rumors , Parry chiede retoricamente ai lettori: «Quindi pensate che sa- rebbe stato più facile per l’amministrazione Obama mobilitare il sostegno americano dietro questo “cambio di regime” spiegando come i francesi volevano rubare la ricchezza della Libia e mantenere l’influenza francese neocoloniale sull’Africa, oppure che gli americani avrebbero risposto meglio ai temi della propaganda su Gheddafi che distribuiva il viagra alle sue truppe in modo da poter stuprare più donne mentre i suoi cecchini bersagliavano bambini innocenti?». Purtroppo, un mese dopo, le voci, fatte circolare dagli ambienti del dipartimento di stato Usa, e 46 MC APRILE2019 D © Mahmud Turkia / AFP Pagina precedente : Hillary Clinton a Tripoli, durante la visita lampo del 18 ottobre 2011. Posa a fianco delle forze del Cnt, opposte a Gheddafi. Qui : donne libiche manifestano contro la risoluzione dell’Onu 1973 che autorizza i bombardamenti della Libia (Tripoli 19/3/2011). D

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=