Missioni Consolata - Aprile 2019

IRAQ 20 MC APRILE 2019 persone, nonché acqua per l’agri- coltura in tutta la provincia. Conti- nuamente a rischio crollo fin dalla sua costruzione, dal 2016 vede delle aziende italiane impegnate nella sua riparazione tra cui la Trevi (di Cesena) e la Bdm (di Roma). Nel 2016, dato l’elevato rischio della zona, gli operai lavoravano protetti da 500 bersaglieri del Sesto reggi- mento di Trapani (sostituiti da altri reggimenti ogni sei mesi). Dagli Assiri a Saddam Hussein La città di Mosul viene finalmente liberata il 9 luglio 2017. La libera- zione avviene per mano di una coalizione guidata da raid aerei de- gli Stati Uniti con il supporto terre- stre delle milizie curde dei Pesh- merga e dell’esercito iracheno. Quella che verrà denominata «la battaglia di Mosul» dura nove mesi, gli ultimi tre in particolare sono quelli più intensi, con gli scontri più aspri e sanguinosi. Que- sti mesi verranno poi ricordati come i «100 giorni di Mosul». Il numero dei «danni collaterali» è drammatico. Non si sa con preci- sione quanti civili rimangano uccisi durante i bombardamenti, ma le stime parlano di oltre 500 persone decedute e oltre 300 mila senza una casa. Gran parte della città, specialmente il suo centro storico, oggi è un cumulo di macerie. Fondata dagli Assiri sulle rive del Tigri, poi conquistata dagli Arabi, occupata dai Mongoli, dominata dagli Ottomani, a Mosul hanno convissuto per secoli cristiani, mu- sulmani, yazidi, armeni, curdi ed ebrei. Qui, nel 1743, migliaia di uo- mini di religioni diverse si coalizza- rono e combatterono con successo contro lo Shah di Persia che aveva deciso di invadere la città. Prima dell’occupazione dell’Isis, Mosul aveva 38 quartieri, ognuno con una propria connotazione e un proprio mercato, un’incredibile al- ternarsi di moschee e chiese a po- chi passi l’una dall’altra, come quelle di Al-Tahira e di San Tom- maso. Proprio dell’apostolo Tom- maso si dice che sia vissuto qui du- rante il suo viaggio verso l’India. Qu, inoltre, c’erano gli antichissimi mausolei di Giona e San Giorgio, anche questi distrutti dall’Isis. Co- nosciuta come «la Città dei pro- feti», è stata meta di carovanieri e viaggiatori come Ibn Jubayr (1145- 1217), che nel suo libro Il Viaggio di Ibn Jubayr , scritto nel 1185, ne descrisse la bellezza e particolarità. La parola Mosul deriva da Al Maw- sil che vuol dire «collegamento» o «unione», perché questo è stata per secoli, un ponte tra Iraq, Tur- chia, Siria e Kurdistan, almeno fino ai giorni nostri. Mosul comincia a vivere un grande cambiamento durante il regime di Saddam Hussein. Nel 1980 Sad- dam dichiara guerra all’Iran e attua quello che diventa un processo di «arabizzazione» dello stato, molte famiglie non sunnite scappano in Turchia e Siria. Inoltre, per non es- sere inviati in guerra, fuggono oltre confine anche moltissimi curdi e yazidi. In due decenni la popola- zione sunnita di Mosul raggiunge l’80%. Questa maggioranza ren- derà la conquista di Mosul, da parte del califfato, ancora più sem- plice, come vedremo tra poco. Raccontare Mosul Entro a Mosul in automobile. Per arrivarci dal Kurdistan supero cin- que check point : due dei quali pe- shmerga, le milizie curde, uno delle forze di sicurezza irachene e uno dell’esercito iracheno. Il livello dei controlli di sicurezza è ancora molto alto, in uno dei posti di blocco intervisto Mohammed, un peshmerga che ha combattuto contro l’Isis. Gli chiedo il perché di così tanta si- curezza, visto che Mosul è stata li- berata. «Ci sono - mi spiega - an- cora molte cellule dormienti da queste parti, non tutti i terroristi sono stati sconfitti, alcuni sempli- cemente sono scappati e si na- scondono». «Mohammed, tu sei curdo e pesh- merga. Hai combattuto in territo- rio iracheno per liberare delle città. Tra voi e gli iracheni di origine araba c’è sempre stata un po’ di diffidenza, come ti sei sentito in quei giorni a questo proposito? - gli domando -. E poi quanto è stato difficile combattere contro l’Isis?». Sopra : una mappa dell’Iraq con la città di Mosul evidenziata. A destra : si gira tra le rovine cercando metalli e materiali di recupero da poter rivendere. #

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