Missioni Consolata - Marzo 2019

MARZO2019 MC 67 S iamo abituati a pensare che l’unico modo per soddisfare i nostri bisogni sia tramite l’acquisto, ma in realtà ab- biamo a disposizione anche altri canali, di cui due usati abitual- mente. Il primo è «il fai da te», che ci permette di provvedere da soli a ciò che ci serve. Situazione che ri- corre, ad esempio, quando cuci- niamo, riordiniamo la casa, la- viamo i nostri panni, ripariamo la nostra bicicletta. Il secondo canale è «l’azione collettiva» che significa mettersi insieme per raggiungere un obiettivo comune. Le modalità sono tante e vanno dal gruppo di amici che si dividono i compiti per un’attività a beneficio di tutti, agli abitanti di una località che uni- scono le forze per un evento co- mune, fino alle forme più organiz- zate di servizi pubblici. L’umanità ha sempre avuto ben chiaro che da soli non si va da nes- suna parte e da sempre, a tutte le latitudini, si sono sviluppate forme di organizzazione comunitaria. Non di rado anche di tipo deviato come mostrano le monarchie, il feudale- simo, le dittature e ogni altra forma di gestione del potere statuale ba- sato sul sopruso e la prepotenza. E sono proprio queste forme di dege- nerazione che spesso ci fanno vi- vere la dimensione pubblica come un nemico che ci opprime piuttosto che come una comunità che ci ac- coglie. Ma dobbiamo convincerci Lo stato e il suo finanziamento Diritti della persona e beni comuni non possono essere tutelati dal mercato, essendo quest’ultimo uno strumento che esclude chi non può pagare. Soltanto una comunità organizzata in una «casa comune» (come lo stato) può raggiungere lo scopo. Per poter funzionare, la casa comune ha però bisogno di essere finanziata. Le imposte servono a questo. E la chiamano economia PRIMA LA CONOSCIAMO, PRIMA LA CAMBIAMO La rubrica di Francesco Gesualdi © Fotero

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=